Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

SALUZZO/ Quattro serate per gustare birre artigianali e street food da tutta Italia con "C'è Fermento"

SALUZZO

  • Foto
  • Foto
Condividi FB

Il Salone delle birre artigianali quest’anno ritorna a fine giugno con alcune grandi conferme e delle belle novità. Rinnovamento nella tradizione di una kermesse che ogni anno cresce ospitando migliaia di persone in 4 serate di inizio estate!

Le porte si apriranno nuovamente il giovedì, per una 4 giorni che saprà accompagnare gli intenditori di birra artigianale nelle degustazioni di alcune tra le più conosciute produzioni birrarie regionali italiane.

Confermate la location, i cortili della ex Caserma Musso di Piazza Montebello, il bicchiere in vetro, che come da consuetudine cambia forma e diventa la classica “pinta”, e la moneta unica, il gettone griffato C’è Fermento.

L’entrata sarà gratuita e il gettone, del valore di 2 €, diventerà strumento per degustare cibo e birra negli stand presenti. Con 6 € si potrà acquistare bicchiere, con porta-bicchiere e 1 gettone, insieme ai quali verrà distribuita la carta delle birre.

20 i birrifici, selezionati dalla Guida alle Birre d’Italia di Slow Food e provenienti dal nord al sud della penisola, e 10 le cucine di strada selezionate dalla Condotta del Marchesato di Saluzzo Slow Food, che arriveranno anch’esse da diverse regioni italiane, rendendo l’evento di altissimo livello.

 Le novità che abbiamo in serbo per il nostro pubblico:

Una prima novità riguarda la musica che animerà le serate: il Salone si farà per la prima volta multimediale. Protagonista un maxi schermo dove verranno proiettati video di gruppi musicali con la città di Saluzzo come cornice, interviste ai birrai, immagini dal Salone, e non solo. Ogni sera la musica sarà scelta da un diverso dj. 4 sere, 4 filoni per accompagnare e far ballare il pubblico. Nella serata di apertura avremo Marco Marini, venerdì gli Analogic Juice dj con vinili UK Garage, sabato sarà la volta del saluzzese Paolo Scaletta e domenica un grande dj a sorpresa.

L’ora gialla. Chi accederà al Salone alle 18 avrà mezz’ora per poter acquistare 1 gettone e riceverne subito 1 in omaggio. Il gettone omaggiato potrà essere speso solo esclusivamente nella mezz’ora successiva e perciò entro le ore 19.

C’è Fermento incontra il BAI. In occasione dell'anno nazionale del cibo italiano 2018 proclamato dal MiBact, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Mipaaf, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, l'Associazione Borghi Autentici d'Italia ha lanciato il progetto speciale “Comunità del cibo buono e autentico” rivolto alle comunità ed ai territori dei Borghi Autentici. C’è Fermento, all’interno di questo progetto, ha voluto portare un abbinamento birra-food regionale, scegliendo di accostare sapori e territori. 20 birrifici e 10 street food per raccontare l’Italia del gusto.

Venerdì 22 dalle ore 19.30, presentazione locale dedicata al Salone, della Guida alle Birre d’Italia edita Slow Food, a cura dei curatori Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni.

I percorsi tematici

Per conoscere meglio le birre presenti, oltre alla dettagliata carta, il Salone propone 4 percorsi tematici, ad iscrizione obbligatoria entro la settimana antecedente la manifestazione, nelle 4 giornate in orario pre-serale. Il costo per poter partecipare è di 10 €, che comprende il bicchiere e 5 degustazioni in 5 birrifici differenti. L’obiettivo è quello di far conoscere alcune birre in ogni serata, attraverso il gusto e il racconto dei mastri birrai. Ogni gruppo di birre è selezionato in base ad un tema che guiderà la degustazione.

Eccoli:

  1. Pils is the new Ipa?

Alla scoperta delle basse fermentazioni di C’è Fermento, per capire se davvero la pulizia e la semplicità delle lager sono la frontiera della birra artigianale italiana

  1. In hop we trust

Negli ultimi decenni il luppolo è stato uno dei temi più importanti, tra i birrifici craft di mezzo mondo. Ci faremo spiegare direttamente dai birrai perché questa materia prima è così amata

  1. La via delle spezie

Prima che Hildegard von Bingen promuovessero il luppolo come aromatizzante delle birre tardomedievali, erano le spezie ad arricchire le ricette. Una tradizione ancora viva?

  1. Si fa presto a dire “scura”

La birra spesso è ordinata per dimensioni (piccola o media), quando va bene per colore. Ma sono semplificazioni molto sbagliate. Scopriremo tutte le sfumature dello scuro, con l’aiuto dei birrai

I birrifici presenti

Dal Piemonte: Troll, Kauss, Antagonisti, Baladin, Birrificio della Granda, Trunasse, Pausa Cafè, Birra Carrù, Canediguerra, Elvo, Beba, Croce di Malto, Birrificio Pinerolese. Dalla Liguria: Maltus Faber e Nadir. Dall’Emilia Romagna: Argo. Dall’Abruzzo: Birrificio Maiella. Dalla Toscana: Birrificio del Forte. Dal Veneto: Birrificio Mastino e dalla Puglia: Birranova

Le cucine

Ape Scottadito (Marche) con le loro stuzzicanti olive ascolane e i famosi arrostici

Beestro (Emilia Romagna) con un imperdibile fritto di mare

Quelli della Bombetta (Puglia) con le inconfondibili bombette di carne e formaggio, un’esplosione di sapore

Bracevia, a tutta pecora (Abruzzo), con arrosticini e prodotti a base di carne pecora

Eredi Nigro (Toscana), con il lampredotto e altre specialità toscane

Stra Good (Piemonte), con le piadine ripiene di prodotti piemontesi

Consorzio Savienat (Piemonte), con il panino storico con l’oca

Sbaffalo (Piemonte), con le gustose specialità di buffala

Officina Antagonisti (Piemonte), con il loro gelato Fioca

Ristorante Antica locanda del Monviso (Piemonte), con crepes dolci e salate

I cortili e gli spazi

Come ogni anno il cortile d’onore, ospiterà la radio di piazza Radio Beckwith con un’area media e relax e per la prima volta una piccola filiera della birra con aziende che trattano gas, lieviti, scatole e bottiglie. L’attenzione è rivolta anche al B to B, altro elemento che contraddistingue il Salone.

Un Salone baby friendly: dopo il successo dello scorso anno, rinnovata la collaborazione con il Ludobus Altalena che sarà presente il sabato sera dalle ore 18 alle ore 23.30 in sala Tematica, per tutti i bambini dai 4 agli 11 anni.

E oltre al gusto, alla musica e alla bellezza, ci saranno momenti dedicati anche alla conoscenza di nuove idee e progetti, 2 in particolare. Sabato 23, intorno alle ore 19, sarà protagonista “Chicco” del Birrificio Antagonisti per presentare un progetto personale, la birra al pane. Domenica 24, sempre alle 19, da Torino il Birrificio Madama, ci racconterà un progetto che lega e unisce 4 birrifici della città della Mole.

GLI APPUNTAMENTI COLLATERALI di C’è FERMENTO/ 21-22-23-24 GIUGNO 2018

Venerdì 22 dalle ore 19.30, presentazione locale dedicata al Salone, della Guida alle Birre d’Italia edita Slow Food, a cura dei curatori Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni

Sabato 23, intorno alle ore 19, sarà protagonista “Chicco” del Birrificio Antagonisti per presentare un progetto personale, la birra al pane

Domenica 24, alle 19, da Torino il Birrificio Madama, ci racconterà un progetto che lega e unisce 4 birrifici della città della Mole

Il dettaglio

Venerdì 22 – ore 19.30 – Cortili e locali Ex Caserma Musso - C’è Fermento

La Guida alle Birre d’Italia Slow Food

La Guida alle birre d’Italia, giunge alla sua sesta edizione, e negli anni è diventata un sicuro punto di riferimento per tutti quelli che – appassionati e neofiti –vogliono conoscere questo settore divenuto così importante nella scena gastronomica italiana. Grazie a un’ampia squadra di collaboratori tutti i birrifici presenti in guida sono visitati e tutte le birre assaggiate e descritte. A partire da questa nuova edizione al lettore sono fornite più informazioni sul birrificio e sulla produzione. La guida è curata da Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni e saranno proprio loro a parlarne a Saluzzo.

Sabato 23 – ore 19.00 – Cortili e locali Ex Caserma Musso - C’è Fermento

La birra al pane. Biova. La prima birra fatta dal pane cotto a legna. Biova Beer.

Anche il pane migliore invecchia e viene buttato via.

Biova è la prima birra al mondo fatta da pane rimasto invenduto proveniente da forni a legna. Ogni giorno, molto, troppo pane, viene costantemente sprecato. I ragazzi del Birrificio Antagonisti di Melle hanno avuto un’idea.

Per ogni cotta di Biova Beer ci sono più di 100 kg di pane che, invece di diventare avanzi, diventano qualcosa di meraviglioso. La loro birra.

Domenica 24 – ore 19.00 – Cortili e locali Ex Caserma Musso - C’è Fermento

Torino e la Birra Artigianale

I protagonisti: i birrai regi di Torino

Torino oggi è la casa di 4 affermate realtà che producono birra artigianale di alta qualità:

  • Birrificio Torino, nato nel 2001 in via Parma;
  • Birrificio San Paolo, che ha sede nell’omonimo quartiere di Torino;
  • Birrificio la Piazza, nato nel 2007 nel quartiere San Donato;
  • Birra Madama, brew firm, nata nel 2014;

Tutti hanno un proprio stile birrario riconoscibile, ma tutti sono accomunati dalla passione e dall’impegno nel produrre una birra artigianale, di qualità, senza conservanti e coloranti. I 4 birrifici si sono uniti diventando Birrai Regi di Torino per mettere in luce un’eccellenza produttiva della Città con grande attenzione ai temi di artigianalità, qualità, ricerca e consapevolezza. La volontà è quella di far conoscere il prodotto nel modo giusto: con la comunicazione ma anche con l’informazione e la conoscenza in senso stretto. Pertanto, unire le forze per i 4 birrifici della Mole, significa scoprire la Città di Torino, organizzando tour per visitare gli edifici ancora esistenti delle fabbriche storiche, la città e i birrifici stessi.

Quale luogo migliore per presentare un progetto così ampio e così completo, se non il Salone di C’è Fermento?

Torino è una città con una storia importante di produzione birraria. Grazie all’abbondanza di fiumi, che consentivano facilmente l’approvvigionamento di buona acqua, alla base della bevanda, tra la fine dell’Ottocento e il secolo scorso sono nati numerosi birrifici, rimasti nella memoria. Ricordiamo i marchi storici delle fabbriche torinesi come la Bosio & Caratsch, che è il primo birrificio nato in Italia, la Metzger e la Boringhieri, e le numerose altre realtà che producevano birra in città. Ma non è solo storia lontana, perché oggi nuove realtà svolgono questo antico mestiere, con tecniche moderne e ottenendo un prodotto di sempre maggiore qualità. La birra artigianale è un prodotto genuino, che nasce da 4 ingredienti di base: acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito. È prodotta senza l’utilizzo di conservanti, non viene pastorizzata, e le materie prime utilizzate, che sono quelle che permettono di dare i sapori e gli aromi desiderati, sono di prima scelta. Ed è un prodotto che, specialmente negli ultimi anni, viene sempre maggiormente cercato dal pubblico, che vuole scoprire i diversi sapori della birra e bere con coscienza.

C'É FERMENTO 2018 incontra BAI nell'anno nazionale del cibo italiano 2018. CORTILE DELLA FONDAZIONE AMLETO BERTONI – Piazza Montebello 1. Comunità del cibo buono e autentico, il progetto speciale BAI 2018

In occasione dell'anno nazionale del cibo italiano 2018 proclamato dal MiBact, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Mipaaf, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, l'Associazione Borghi Autentici d'Italia ha lanciato il progetto speciale “Comunità del cibo buono e autentico” rivolto alle comunità ed ai territori dei Borghi Autentici.

L'iniziativa ha lo scopo di focalizzare il tema del cibo e del saper fare locale quale risorsa e strumento per rinforzare una strategia integrata per lo sviluppo locale sostenibile.

C’è Fermento, all’interno di questo progetto, ha voluto portare un abbinamento birra-food regionale, scegliendo di accostare sapori e territori.

20 birrifici e 10 street food per raccontare l’Italia del gusto.

PUGLIA

Cibo: Quelli della Bombetta

Ormai un must dell’evento, che accompagna C’è Fermento da molti anni. Arriva dalla Puglia con la Bombetta, un involtino di capocollo salato e speziato con pepe, dove all’interno è racchiuso un cuore di caciocavallo. Il tutto cotto alla griglia. Per rimanere nel territorio l’abbinamento cucina e birra sarà con il Birrificio Birranova.

ABRUZZO

Cibo: Bracevia

Come dire …. a tutta pecora novità 2018 di C’è fermento. Arrivano dall’Abruzzo gli arrosticini e altre delizie di pecora servite con la simpatia e la competenza di chi sa il valore del prodotto del territorio. Spettacolare la metodica di cottura … ma non ve lo sveliamo ora, venite a vedere. Novità del 2018 sarà anche il Birrificio Maiella che forma un’accoppiata azzeccata.    

EMILIA ROMAGNA  

Cibo: Beestrò

Dopo il successo dello scorso anno che ha svuotato il loro truck ritornano dall’Emilia Romagna i ragazzi di Beestrò. La loro proposta è il pesce fritto con delle novità 2018 tutte da scoprire. Insieme a loro abbiamo il gradito ritorno del Birrificio Argo per portare un po’ di Emilia Romagna a Saluzzo.

TOSCANA

Cibo: Fratelli Nigro

Se pensi alla Toscana come non pensare al Lampredotto e alle altre specialità gastronomiche in modalità street food. Sono una delle novità del 2018 arrivano, su un truck direttamente da Firenze per proporle a C’è fermento 2018. L’abbinamento territoriale è con uno dei birrifici più apprezzati a livello internazionale, il Birrificio del Forte di Pietrasanta.

MARCHE

Cibo: Scottadito

Molti se li ricordano per la qualità del cibo, altri per la simpatia e la bellezza di chi serviva le specialità del proprio territorio. Specialità come le olive Ascolane, i cremini, e quest’anno ci saranno delle nuove proposte con i prodotti dei Mercati della Terra e i presidi di Slow food.

PIEMONTE

Cibo: Stra good

Ogni anno vengono presi d’assalto e le loro piadine, con i Dop piemontesi e altri prodotti del territorio, finiscono a fare compagnia alle birre di C’è fermento. Se poi si vuole stare leggeri ... la loro frutta a pezzi è un toccasana per l’estate.

Cibo: Sbaffalo

Altra novità del 2018 arriva direttamente da Caraglio per proporre la filiera “Moris”, allevamenti di bufale. Carne in formato hamburger e non solo, mozzarelle di bufala, oltre alla competenza e simpatia, vi aspettano al loro truck.

Cibo: Consorzio Savieat

Dall’aggregazione di 4 ristoranti savglianesi nasce il progetto di portare a C’è Fermento l'antica ricetta del "pane canipulo", citato in molti documenti del XV secolo e, forse l'antenato del “rubata”. Gli abbinamenti saranno differenti e spazieranno dalle acciughe al verde al salame d'oca passando per assaggi di formaggi del territorio.

Cibo: Antica Locanda del Monviso

Ristorante saluzzese a due passi da C’è fermento, dopo il buon successo del 2017 torna proponendo le sue famose crépes nella formula salata e dolce con diverse guarnizioni con prodotti del territorio

Cibo: Fioca

Difficile stare dietro a questi ragazzi giovani di Melle. Il loro gelato è una delizia per le papille e va letteralmente a ruba.

Ogni cibo piemontese, come anche le olive marchigiane, potranno essere accompagnati con tutte le birre piemontesi e non che saranno presenti al Salone.

Il progetto del BAI

Il cibo è un "mondo" interculturale. C'è la curiosità di assaggiare un gusto nuovo, un sapore particolare ma sempre di più le persone desiderano "comprendere", vogliono scoprire cosa c'è dietro e attorno al cibo. È l'esigenza di capire e conoscere gli altri attraverso il cibo e di farlo in maniera gioiosa poiché la "tavola" è convivio, è relazione e, soprattutto, è esperienza. Il cibo è strumento di dialogo e favorisce l'integrazione culturale e sociale fra le persone dentro la comunità e fra questa ed il mondo esterno.

In questo quadro, la comunità locale diviene la base di convivenza civile, in cui si praticano azioni di mutualità e solidarietà quali strumenti per lo sviluppo sostenibile, un contesto dove le persone del posto, con orgoglio, mostrano il loro saper fare e la storia della loro tradizione identitaria. Sono, queste, comunità che si impegnano per migliorare il sistema alimentare locale a partire dalla valorizzazione delle produzioni locali, con particolare attenzione alla conservazione della biodiversità agroalimentare e degli ecosistemi, per garantire uno sviluppo locale economico, culturale, sociale e ambientale armonico e rispettoso degli equilibri naturali. Con la loro visione e i loro saperi lavorano per promuovere una nuova gastronomia, fondata sulla tutela della biodiversità, la protezione dell'ambiente e il rispetto delle culture e delle tradizioni locali.

Le comunità sono legate a un territorio specifico, non solo dal punto di vista geografico, ma anche dal punto di vista sociale, culturale e storico. Il legame delle produzioni con il territorio è un elemento fondante dell'identità e della qualità dei prodotti realizzati e/o distribuiti e promossi dalle comunità. Lo sa bene C’è FERMENTO, manifestazione nata nove anni fa che ha visto, in questo lasso di tempo, crescere nel campo delle birre artigianali il numero di birrifici – oggi ve ne sono ben sette – ognuno caratterizzato e “unico – dall’energia che nasce dal legno per fare la cotta alla produzione dalla terra alla bottiglia con l’agri birreria. Un volano, un legame della manifestazione al territorio che rende l’evento davvero “autentico”.

 Aspettando … C'É FERMENTO 2018 Open Baladin Cuneo – Piazza Foro Boario

Sabato 26 maggio 2018

Ore 9 – 11.30

Baladin invita i birrai ad una cotta in occasione del suo Secondo Compleanno

Ore 11.30 – 12.00

Luca Giaccone presenta la Collaboration Beer targata C’è Fermento

“Aspettando C’è Fermento 2018” arriva a circa un mese di distanza dall’apertura ufficiale della nona edizione del Salone Nazionale delle Birre Artigianali e cambia pelle. Una giornata vissuta in compagnia di Mastri Birrai, ospiti di Open Baladin e De Gustibus, tour enogastronomico nella città di Cuneo. L’Open Baladin, in occasione del suo secondo compleanno, invita i birrai ad una cotta pubblica, all’interno di una manifestazione che vuole avvicinare gli utenti ai gusti della buona tavola attraverso degustazioni e assaporando prodotti di eccellenza e poco conosciuti del territorio piemontese ed italiano. Al fine di promuovere o riscoprire cultura e tradizioni del territorio, la Birra che rappresenta la collaborazione tra 5 diversi Mastri Birrai del territorio è sicuramente l’ospite giusto.

Birrificio della Granda, Baladin, Trunasse, Antagonisti e Kauss sono i protagonisti di questa Collaboration Beer e ospiti “fissi” del Salone delle Birre Artigianali che si tiene a Saluzzo.

La Collaboration beer è ormai una tradizione. Una birra che nasce dal lavoro comune dei birrai del territorio di MOVE – MONVISO AND OCCITAN VALLEYS OF EUROPE, lavoro fatto con cura e tanta allegria, ingrediente fondamentale per queste serate di tarda primavera.

Dopo Silvio Pellico per il 2015, Margherita Foix per il 2016, e Bodoni per il 2017, il 2018 è l'anno di Griselda.

Griselda è un’umile guardiana di pecore che viene scelta come sposa dal signore del luogo, il marchese Gualtieri di Saluzzo. Le prove a cui l’uomo sottopone Griselda sono crudelissime e spietate, ma coperte dall’inganno: Gualtieri fa credere a Griselda di aver ucciso i loro figli e di averla effettivamente ripudiata, giungendo persino a umiliarla, cacciandola dal palazzo con solo una camicia addosso e richiamandola successivamente come serva della futura seconda moglie. La finzione dura ben tredici anni: i figli in realtà sono stati allevati da una parente e la futura moglie non è che la loro prima figlia. Alla fine il marchese rivela la verità a Griselda e ai sudditi, spiegando le ragioni della sua crudeltà. Nel Decameron del Boccaccio Griselda compare alla centesima novella, ossia nella decima novella della decima giornata e sta tra coloro che «liberalmente o vero magnificamente alcuna cosa operasse intorno a’ fatti d’amore o d’altra cosa».

A lei, al suo cammino, dedichiamo una bitter (perché la vita, come la birra, può essere amara) che si ispira alla salda tradizione britannica, ma che lo fa guardando avanti, accogliendo nella sua ricetta anche luppoli moderni. Luppoli che sono protagonisti di primo piano, nella birra di C’è Fermento. Ce ne sono ben tredici – uno per ogni anno dell’attesa di Griselda – e sono stati selezionati in diverse aree di provenienza: dai classici tedeschi, cechi e inglesi, fino ai più contemporanei americani e oceanici. Luppoli che, come vuole la moda imperante, segnano il territorio olfattivo, con sentori fruttati, agrumati, resinosi ed erbacei, ma che sono ben bilanciati, in perfetta tradizione inglese, dalla struttura dei malti, con note biscottate e mielate.

Una birra che mette sete solo a raccontarla!

L’etichetta è stata realizzata, come da tradizione, dall’illustratrice Valeria Cardetti.

VIDEO