Riceviamo: "Il 21 febbraio di ormai due anni fa moriva Giacomino Macagno, dopo aver lottato a lungo veniva portato via da un male incurabile, lasciando tre figli, uno, il più piccolo, Nicola, ancora in giovane età.

Giacomino ha dedicato la sua vita al prossimo. Ha insegnato in provincia di Cuneo, prima, nelle scuole elementari di Elva, in Alta Valle Maira, allora con ben più residenti di adesso, conservandone sempre ottimo ricordo, restando, sin alla morte, in contatto con alcuni di quei suoi primi allievi, come Luciano e Costanzo Dao Ormena.

È, poi, finito ad insegnare a Pradeboni, frazione di Peveragno. Tra le sue cose ho trovato questa foto, conservata gelosamente, scattata ad una sua scolaresca, delle prime supplenze annuali, anno scolastico 1969-1970. Già, oltre lui, son deceduti due di quegli allievi, Daniela e Severino Grosso (resta un gemello di quest’ultimo, Giovanni; curioso come fossero ben due le coppie di gemelli in quel gruppo, l’altra quella formata da Giacomo e Michele Dalmasso).

Con la sua bella grafia tutti i nomi son segnati sul retro (i cognomi molto simili): Dario e Silvano, Antonella, Daniela e Giacomino Grosso, Enrica, Lino e Marilena Macagno...

La scuola fu certo una delle sue ragioni di vita, insieme ai suoi figli, al ballo, alla musica... Soprattutto viveva per aiutare il prossimo, anche se, a volte, per il suo vocione duro, fermo, si poteva pensare fosse burbero, ma sotto questa maschera, che era anche quella dell’insegnante che doveva farsi rispettare dagli allievi, c’era un uomo molto dolce, che sapeva amare...

Per lui la musica era essenziale, così che seguì da Presidente, sin alla morte, la Banda peveragnese, ne andava fiero, era orgoglioso che il suo figlio più giovane ne facesse parte. Presentò pure «Miss Fragola» per varie edizioni, molto impegnato a favore del suo paese, che voleva fosse vero «fiore all’occhiello» del Cuneese, dedicando tanto tempo agli altri...

Lo ricordo con immenso amore". La moglie, Anna Maria Musso