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RACCONIGI/ Cucina siciliana e piemontese a confronto al Castello

SAVIGLIANO

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Nello splendido scenario del parco del castello di Racconigi, in provincia di Cuneo, è andato in scena l’atteso confronto fra la cucina siciliana e quella piemontese; ai fornelli il giovane chef ragusano Marco Failla e gli insegnanti dell’istituto alberghiero Donadio di Dronero, che hanno stupito i commensali con piatti della tradizione delle due regioni cucinati e presentati in modo impeccabile.

L’evento, inserito nel weekend organizzato dall’associazione culturale Sicilia in Europa, in occasione dei 10 anni dalla fondazione, si è concluso con la premiazione degli chef da parte dell’associazione e con la consegna agli studenti del ricavato di una simpatica lotteria effettuata fra i commensali. “Da sempre Sicilia in Europa, in occasione dei suoi eventi, collabora con gli istituti alberghieri – ha detto la vice -presidente dell’associazione Rita Bertolone ringraziando tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento -; è un modo per valorizzare le scuole e i giovani, che hanno così la possibilità di conoscere la lavorazione di piatti antichi e complessi”.

Non è stato l’unico momento gastronomico della “due giorni” di Sicilia in Europa: il confronto fra la cucina siciliana e quella piemontese è andato in scena nel corso della prestigiosa fiera internazionale del tartufo di Alba. In questo caso, Marco Failla e Romina Baratta hanno cucinato a beneficio dei visitatori: lo “show cooking” ha riscosso un grande successo tra i visitatori della fiera e tra i commensali che si sono prenotati per la degustazione. Apprezzata anche la performance teatrale della compagnia “Canti Cuntu e Focu della Sicilia bella” che si è tenuta a Racconigi domenica mattina; un testo interessante e intelligente che attinge da Pirandello e da altri autori siciliani; un inno alla libertà intesa in senso lato. Bravissima l’artista Ilaria Bordenca, autrice del testo e attrice, accompagnata dal chitarista Fabio Gueli.

Molto riuscite anche le due tavole rotonde organizzate per mettere a confronto le eccellenze dei due territori, in particolare il tartufo bianco d’Alba e i grani antichi di Sicilia. Ad Alba l’incontro si è concentrato particolarmente sul ruolo del tartufo nell’economia albese; argomentazioni interessanti sono state portate dal vicepresidente della commissione agricoltura Mino Taricco e dall’europarlamentare Alberto Cirio (che si è battuto molto per l’equiparazione della normativa fiscale italiana a quella europea) così come dal presidente dell’Unione delle associazioni dei trifolau Mario Aprile.

A Racconigi il confronto fra le eccellenze delle due regioni ha visto uno sviluppo più spostato sui cereali; gli ospiti (l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero e Raffaele Tortalla del Catac Coldiretti di Fossano per il Piemonte; Giuseppe Russo dell’Ente di ricerca Ballatore, il segretario dell’assessore regionale all’Agricoltura Caracolìci e il giornalista Pier Paolo Piedimonti per la Sicilia, hanno ragionato di possibile sinergie fra i due territori: entrambi sono produttori di grano. Ma nonostante la pasta sia l’icona del nostro Paese per produrla si utilizza per lo più grano di importazione. E il nostro grano è pagato pochissimo. Gli ospiti siciliani hanno ascoltato con grande attenzione l’esperienza del nostro Catac Coldiretti che contratta direttamente con le industrie di trasformazione (compresa la Barilla) avendo in questo modo la certezza del ritiro del prodotto e spuntando qualche centesimo in più al Kg.

“Sicilia in Europa è nata proprio con lo scopo di creare occasione di scambio e di relazione – ha detto il presidente Salvatore Liguanti –-; in questi dieci anni abbiamo lavorato molto in questa direzione e siamo felici che anche questo evento sia stata occasione per mettere in relazione persone, operatori economici, organizzazioni, enti. Sicilia e Piemonte sono ai due estremi dello stivale, ma hanno molte cose in comune: per questo noi siciliani che ora viviamo in Piemonte ci ostiniamo a far dialogare questi territori pur così distanti geograficamente”.

 

 

 

 

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