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Quel produttore di formaggi che d'inverno porta al mercato a Bra solo le sue capre

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Al Mercato della Terra di a Bra, in provincia di Cuneo, mi aggiro tra i produttori. E' una mattinata limpida e fasci di sole illuminano tratti dei portici. Saluto gli amici che incontro per la solita spesa mensile, ormai ci si conosce tutti e ci si ferma per due chiacchiere e per commentare i prodotti esposti.

In fondo ai portici scorgo un quadretto singolare, anzi un vero allestimento: balle di fieno ben disposte, sistemate davanti a un recinto fatto con transenne, e appese a una rastrelliera di legno tre robusti collari in cuoio con campanacci. Dentro ci sono cinque vivaci caprette che, incuriosite dai passanti, belano e sporgono il muso tra le sbarre.

I più incuriositi sono i passanti, soprattutto i bambini, che si fermano ad osservare ciò che per loro è una rarità. Si avvicinano, un po' intimoriti dalle corna, e con le manine provano ad accarezzare il pelo ispido della capretta, attirandola con una manciata di fieno. Indescrivibile la loro gioia, con festosi gridolini manifestano meraviglia e stupore per l'incontro inatteso.

Seduto su una balla di fieno riconosco l'amico Renato Maunero, il pastore e produttore di formaggi di Cherasco. Un raggio di sole gli accarezza il viso sereno, mentre liscia il pelo di "Blu", il suo border collie. E' una coccola meritata per un prezioso aiutante.

C'è complicità tra loro: “Blu è fantastica per me, sposta le caprette al mio comando” commenta.

“Che ci fai qua con le tue caprette? E senza il banchetto dei formaggi?”

“Il ciclo naturale prevede questa sosta invernale, di cui non si conosce più la ragione. Oggi troviamo tutto e sempre, ma non è così. Le fragole d'inverno non ci sarebbero, come altri prodotti. Per mia filosofia mantengo questa consuetudine: le capre riposano e pure io. Se non c'è latte, non posso produrre formaggio. Ho cinquanta capre gravide, fanno il latte per sopravvivenza, quindi alimentano il piccolo che hanno in ventre. Seguo il ciclo naturale: funziona così. Riprenderò a mungere quando partoriranno, attorno al 15 gennaio".

“Nel tuo gregge quanti capi hai?”

“In tutto settanta, di cui tre caproni di razza diversa per la biodiversità. Le altre sono ancora giovani e vanno al maschio solo a due anni".

Renato è sulla cinquantina, statura media, fisico asciutto, ma muscoloso, viso minuto e occhi chiari, determinati, che amano perdersi in grandi spazi per vedere meglio lontano, verso il futuro.

Osservo le sue mani, affusolate ma energiche, conoscono il lavoro quotidiano pesante. Ha scelto la vita del pastore per convinzione e passione, dopo avere ceduto la sua attività commerciale “Sport Look” in Bra nel 2009.

La sua direzione di piccolo produttore sta nella scelta di tornare indietro per andare avanti. Senza eccessi, tornare anche al recupero, nel rispetto per le piccole cose e non solo per le cifre.

Lo saluto e lo lascio tranquillo a scaldarsi al sole, mentre accarezza il suo cane e mostra le sue caprette ai clienti abituali che tanto apprezzano i suoi formaggi.

Fiorella Avalle Nemolis

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