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I "soloni" del Pd bocciati a Roma e Torino non pensino di far scuola a Cuneo!

CUNEO

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ANGELO BODINO - Ci risulta incomprensibile e quindi inaccettabile come dirigenti politici del Pd a livello nazionale, regionale e provinciale agiscono nei confronti della senatrice Pd Patrizia Manassero che, bontà sua, si è permessa  di dare la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Cuneo. E quindi cosa è successo? Cose mai viste a Cuneo perché non c'era mai stata, neanche ai tempi del centralismo democratico del vecchio Pci, una ingerenza e una interferenza che vuole in pratica imporre al Pd cittadino di appoggiare il Borgna-bis.

Com'è noto, nella sede nazionale del Nazareno, Matteo Ricci - vicepresidente dell’Anci con delega alle riforme nonché  vicepresidente del Partito Democratico - ed Andrea Pacella - membro della direzione nazionale nonché referente regionale degli enti locali – hanno convocato il segretario cittadino Graziano Lingua, quello provinciale Momo Di Caro e quello regionale Davide Gariglio, alla presenza dei parlamentari cuneesi Patrizia Manassero, Chiara Gribaudo e Mino Taricco.

Con quale scopo? Al di là delle parole di circostanza, appare da fin troppo tempo ben chiaro che per Roma è meglio che il sindaco “Borgna-Re Mida” sia vestito con la bandiera del Pd e sia incoronato con il simbolo anche se Pd non è.

Il che significa in sostanza che la Manassero, Lingua e il circolo del Pd cittadino dovrebbero starsene buoni e quieti e non rompere l’anima.

E questa sarebbe la democrazia che intende certa dirigenza del Pd? Ma le norme statutarie del Pd esistono per essere applicate o per essere disattese e per chi e per come? E no, troppo comodo, ed allora vale la pena rinfrescare  la memoria a qualcuno che continua a non voler capire. Come farlo capire? Basta riprendere quel che ha scritto su questo giornale Guido Chiesa (che fa parte del direttivo provinciale del Pd di Cuneo) che ha evidenziato che l’art. 18 dello Statuto Nazionale - cap. IV - Scelta delle candidature per le cariche istituzionali - precisa che per la candidatura a Sindaco, qualora non vi siano le primarie, chi decide nella propria autonomia territoriale è il direttivo cittadino a condizione che vi sia  almeno la maggioranza del 60% dei componenti il direttivo ed ha specificato che l’intervento della segreteria nazionale è circoscritto solo a livello di Regione e di capoluogo di Regione e ai livelli inferiori, quale per esempio è la città di Cuneo, il tutto è demandato all’assemblea del circolo cittadino.

Più chiaro di così! Ed allora conta o non conta la decisione di sostenere la candidatura Manassero da parte dalla maggioranza del direttivo cittadino presieduto dal segretario cittadino Graziano Lingua e dalla maggioranza degli iscritti al circolo cittadino che, pochi giorni fa, hanno sottoscritto una lettera pro-Manassero con 54 firme?

E qual è la risposta data dopo la riunione svolta a Roma? Che verrà commissionato un sondaggio telefonico per sapere dai cuneesi l’indice di gradimento dell’uno (Borgna) e dell’altra (Mamassero). Ma scherziamo?

I sondaggi si fanno quando sono ufficializzate le candidature e, fino a prova contraria, questo lo è per Borgna, ma non per la Manassero e quindi che cavolo di sondaggio è questo?

Quindi, signori dirigenti e politici Pd a livello nazionale e regionale che dopo aver perso Roma e Torino volete venire ad insegnare a quelli di Cuneo chi dovrà  essere il futuro sindaco di Cuneo, sappiate che comunque vada a finire questa telenovela, i sostenitori che stimano la senatrice Manassero la invitano a non mollare ripetendo il celebre verso della Divina Commedia di Dante: “Non ragioniam di lor ma guarda e passa”.

Signori dirigenti e politici del Pd nazionale, forse non avete capito che con la Manassero candidata sindaco di Cuneo, il Pd può brillare di luce propria e riconquistare la centralità  della politica cittadina e, se non l’avete capito, cerchiamo di farvelo capire con un passaggio poetico del grande Trilussa: “La Luna piena minchionò Lucia, sarà l’effetto de l’economia, ma quel lume che porti è deboluccio. Sì,  disse quella, ma la luce è mia”…… Chi vuole capire, capisca!

Comunque vada a finire, cara senatrice Manassero, non si affligga e, se intende continuare nel suo percorso come scritto su questo giornale, stia tranquilla che non farà la fine di Giovanna d’Arco detta "la pulzella d’Orlèans” e vedrà che quando vincerà la sua battaglia insieme a tutti quelli che la sostengono perché credono nella sua candidatura si toglierà la soddisfazione di andare a Roma e dimostrare ai “gufi romani“ chi è veramente la Patrizia d’Arco detta "Mamy di Madonna dell’Olmo”.

E in attesa del ridicolo sondaggio, si sappia già che qualsiasi sia il risultato faremo una sonora pernacchia!

Angelo Bodino

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