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Quei "libri viventi" che all'Itis di Cuneo hanno fatto cadere i pregiudizi

CUNEO

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Si è conclusa da poco la seconda edizione della "Biblioteca vivente", con la quale sette classi dell'Itis di Cuneo hanno potuto incontrare sei "libri viventi", grazie alla collaborazione con l’associazione Lvia.

I libri viventi sono persone che, dopo adeguata preparazione, desiderano raccontare la loro storia centrandola su un tema che ha caratterizzato la propria vita, mettendosi a disposizione di chi vuol capire più da vicino e in profondità. L’obiettivo, fin dalla sua origine in Danimarca, è di abbattere il pregiudizio, la critica cieca, la fissità dello stereotipo e la chiusura alla diversità e alla novità delle persone e della realtà.

I libri consultati sono stati Marco, un giovane disabile, Filomena, una donna che ha subito violenza, Abu, giovane profugo somalo, Luca, un exalcolista, Maria Nives, una suora missionaria ora dirigente della congregazione, Francesco, obiettore di coscienza e operatore della non-violenza. Tutti libri facilmente esposti a giudizi superficiali e critiche accese.

"Non pensavo fosse così diverso da come mi appariva”, "Non mi rendevo conto della sofferenza che si prova in certe situazioni...”, "Ora sì che comprendo bene come accadono certe situazioni”. Queste sono alcune delle dichiarazioni di stupore di fronte all’esperienza del libro vivente. Ora gli studenti, guidati dai docenti, elaboreranno i contenuti appresi, che verranno poi pubblicati sul sito della scuola come nuovo modo di pensare e vedere il mondo.

“Un’ottima attività la Biblioteca vivente - afferma il dirigente scolastico, Ivan Re - da ripetere ogni anno perché aiuta a uscire dalla morsa di una certa propaganda chiassosa che disabilita il pensiero critico, impedendo l’ascolto e l’approfondimento che hanno bisogno, invece, di calma e ponderazione”.

 

 

 

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