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Più salute per i bambini grazie alla scuola nella natura all'Oasi Crava Morozzo

MONDOVì

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Mens sana in corpore sano: entrambi ben difficilmente prescindono dal luogo in cui si trascorre il tempo.

Soprattutto negli anni più delicati, quelli della crescita. Da questa idea è scaturito il progetto dell’Istituto Comprensivo “Oderda-Perotti” di Carrù , perché le nuove generazioni crescano in modo più sano e felice, rieducate a una confidenza con gli ambienti naturali. In tutto il 2016 l’istituto Comprensivo ha riprogettato l’innovazione della didattica e dell’edilizia scolastica.

La scuola ha deciso di destrutturare le classi e ”costruire” nuove aule all’interno della Riserva Naturale Crava Morozzo in modo che gli insegnanti abbiano la possibilità di insegnare tutte le discipline in uno spazio verde. Per questo la scuola, grazie alla Lipu ed all’ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime, ha partecipato ad un bando del Ministero della pubblica Istruzione per rinnovare il Centro Visita della Riserva, e l’ha vinto.

Pertanto tutti gli allievi dell’Istituto, ed in particolare quelli di Magliano Alpi e di Rocca de’ Baldi-Crava, avranno la possibilità di usufruire di moltissime attrezzature per poter sviluppare il loro apprendimento. Abbiamo creato uno spazio morbido con cuscini per i bambini dell’infanzia, gli allievi potranno scoprire il micromondo con microscopi, fare birdwatching con binocoli e cannocchiali e vedere l’universo con i telescopi.

Avranno a disposizione una biblioteca scientifica per studiare le piante e gli animali e potranno diventare veri e propri scienziati realizzando erbari e facendo catture per l’identificazione degli animali presenti in Riserva. La fruibilità dei materiali è garantita, inoltre, grazie alla loro disposizione in flight-case, bauli con ruote particolarmente resistenti e di facile mobilità, che permettono di creare spazi di apprendimento ovunque si voglia. Il progetto permette a tutti i docenti, anche quelli di italiano, musica e arte di venire nelle nuove aule e realizzare le loro lezioni.

Il progetto permetterà di sviluppare nuovi percorsi laboratoriali per la formazione continua dei docenti, ed incrementare le iniziative didattiche fruibili anche da altri studenti e singoli visitatori o gruppi, favorendo la divulgazione scientifica e la conoscenza del territorio ospitante. Il potenziamento delle attività scientifiche sarà possibile grazie anche all’utilizzo della rete internet, che consentirà un continuo aggiornamento garantendo l’accesso a nuove informazioni proprio attraverso nuovi supporti multimediali.

Alla base del progetto c'è l'accurata ricerca realizzata un anno fa dalla Lipu, che in tutta la Penisola sottoponeva insegnanti, dirigenti scolastici e genitori a un questionario. Si apprende così che più del 90% del significativo campione gradirebbe per gli alunni l'ora di ricreazione all'aperto, dichiarandosi convinto (al 78%) che questo possa favorire concentrazione, creatività (90%) e reciproca comunicazione (81%). Ma il 78% degli insegnanti, 400 contattati fra quelle scuole che già dispongano di un'area esterna, non reputa sicuro condurre fuori gli studenti a causa di inadeguatezza o fatiscenza dei cortili in uso.

E ancora, si dice che nel 41,6% dei casi solo un giorno a settimana, se non di meno, è concesso ai bambini per godere all'aria i momenti di pausa, il 20,5% riferisce di due-tre giorni a settimana, mentre il 42,2 % degli insegnanti afferma che nell'insieme le ore salubri dei bambini sono meno di dieci al mese. 

"Negli Stati Uniti, numerose e recenti ricerche dimostrano come la mancanza di tempo regolarmente trascorso in natura, o semplicemente all'aperto, o comunque a contatto con il verde, creino nello sviluppo del bambino patologie sia psicologiche che fisiologiche, quali deficit dell'attenzione, obesità, problemi alla vista, depressione" si legge nell'introduzione al ddl della Cirinnà.

"Il fenomeno, denominato "Nature Deficit Desorder" da Richard Louv nel 2005 nel libro Last Child in the woods, negli Stati Uniti è stato molto discusso e ha visto la nascita di un grande movimento chiamato "No child left inside", che ha ottenuto che il Governo degli Stati Uniti, a più livelli, fornisse fondi per attivare formazione agli insegnanti, ai genitori e ad altri operatori dell'infanzia e adolescenza per organizzare in maniera strutturata attività e incontri in natura, nonché una legislazione in grado di assicurare ai ragazzi, durante l'orario scolastico, del tempo all'aperto, in giardini e spazi verdi. Nel nostro Paese  studi recenti rilevano come  le scuole italiane con giardini o aree verdi disponibili siano in costante diminuzione, facendo posto a cortili cementificati dove trascorrere la ricreazione". 


La “buona scuola” di Carrù è anche questa: non solo un giardino oppure un orto o un bosco ma un’intera riserva naturale per gli allievi, per immergersi nella natura e studiare per diventare migliori. Innovazione, impegno e creatività: questo il “marchio di fabbrica” dell’Istituto Comprensivo di Carrù.

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