TERESIO ASOLA - Carnevale, si va al lavoro. La gola è una grattugia. L'aria è greve di gas di scarico. Il cielo, una cappa bianca impenetrabile allo sguardo. Chongqing? No, Torino.

Il naso, gli occhi reclamano i profumi e i colori del weekend al mare. Poi abbassi gli occhi e vedi il solito barbone che dorme sotto i portici, dignitoso.

A fargli compagnia, oltre ai soliti libri, una ragazza. Si svegliano. Si siedono. Lei gli mette un braccio sulla spalla. Lui ricambia.

Si sussurrano qualcosa. Rimangono seduti, abbracciati come fidanzatini sulla Promenade des Anglais, a osservare i passanti che tirano dritto.

Buon Carnevale.

Teresio Asola