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Paesana: le proposte per l'agricoltura bio e il recupero delle borgate

MONTAGNA

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ELISA AUDINO - Due proposte popolari sono state inviate all'Unione dei Comuni del Monviso e agli assessori regionali all'Agricoltura Ferrero e all'Ambiente Valmaggia, entrambe nate all'interno della minoranza paesanese guidata da Sergio Beccio e divulgate nei mesi scorsi ai cittadini.

La prima riguarda il progetto, presentato ad aprile agli stessi enti, per un distretto biologico attorno alle terre del Monviso, Bioalp, volto a disegnare uno sviluppo rurale sostenibile, in cui le aziende possano fare rete, trovare sostegno nelle amministrazioni e godere di un marchio che qualifichi l'agricoltura biologica montana. Economia di scala e sviluppo sostenibile, sostanzialmente. Ma anche quella biodiversità di cui i territori montani sono ancora custodi e su cui possono far leva nel presentare il proprio prodotto.

La seconda, invece, è una richiesta di inserimento nel Piano di Sviluppo dell'Unione dei Comuni del Monviso  del progetto 'I borghi medioevali del Monviso', con specifico riferimento alle Borgate Ghisola, Calcinere Superiori, Calcinere inferiori, Bertorello, Cianlungo, Eretta, Ferrere, Grange, Pertus e Piane. Si chiede, in sostanza, si salvaguardare e ripristinare l'architettura e la cultura locale, a partire dal riordino urbanistico, alla viabilità e al recupero dei dissesti idrogeologici e di inserirla nel Piano di Sviluppo per poter accedere ai futuri finanziamenti PSR 2013-2020.

Scrivono i firmatari: 'Crediamo nell'opportunità di stimolare da parte delle Istituzioni un percorso di coinvolgimento della popolazione che nella maggioranza dei casi esprime una chiara volontà di realizzare miglioramenti del patrimonio edilizio abitativo, dell'efficienza energetica e l'ottimizzazione del reticolo viario locale e di voler contribuire al cofinanziamento degli interventi secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria e dai bandi regionali sulle proprietà che vorranno aderire e partecipare al progetto proposto'.

Entrambe le proposte si innestano in un percorso già avviato da altre vallate, come la vicina Val Maira, che sta godendo ora dei frutti a un'attenzione meticolosa e rispettosa dell'architettura locale e in cui parte del turismo, spesso straniero, ha saputo apprezzare il rifiuto del cemento fine a se stesso e la cura di strade e sentieri di collegamento.

Elisa Audino

(Foto: borgata Garzini, Paesana)

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