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Il punto sulla situazione dell'ospedale di Saluzzo

SALUZZO

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“Su Saluzzo si stanno profilando scenari favorevoli, che sveleremo compiutamente con il prossimo Piano Direttorio, un documento che si prefigge di disegnare le linee di sviluppo dell’ospedale per i prossimi 10 o 20 anni.”

Il Piano è in lavorazione, sarà sottoposto ai primari e poi ai sindaci del territorio, ma il direttore generale dell’Asl CN1 Francesco Magni lo annuncia, come l’occasione per mettere per iscritto quel percorso di integrazione con Savigliano, che sembra ormai aver imboccato una strada di non ritorno.

Insomma, il sistema integrato, come spiega anche il primario di Chirurgia Generale di Savigliano Franco Bertolino “funziona e rimane la prospettiva. Dobbiamo dare continuità al modello e la buona intesa con Revetria, ma anche con il dottor Sciandra e tutta l’équipe che continuerà il lavoro, è di buon auspicio.” Positivo che si lavori su due sedi.

Ancora Bertolino: “La nostra è una struttura organizzata per intensità di cura, ma separata su due sedi, e gli stessi medici, se e quando necessario, possono ruotare”.

Anche Paolo Allemano, consigliere regionale e già sindaco per due mandati a Saluzzo, è sulla stessa lunghezza d’onda: “L’immaginario di un ospedale costruito per le esigenze di decenni fa non ha più senso”, chiosa. E aggiunge: “E’ pericoloso insistere nel sostenere la mozione degli affetti. Non è vero che Saluzzo morirà per lasciare spazio a Savigliano. Anzi. Con l’apertura di Verduno, la nuova Città della Salute, Novara … Savigliano ha interesse che si valorizzi Saluzzo. I due ospedali cresceranno insieme o moriranno insieme. Per questo l’integrazione è importante.”

Il sindaco Mauro Calderoni chiede invece alla Direzione Generale più informazione, anche attraverso incontri con associazioni e categorie, per evitare “interpretazioni fuorvianti di una Sanità che cambia e perciò va comunicata.”

Magni invita tutti a guardare oltre il proprio ombelico: “L’ospedale di Saluzzo non è solo dei saluzzesi, così come gli altri servono aree più vaste in base alle loro vocazioni. Tutti lavorano dentro un sistema che è la rete.”  L’attività chirurgica continua e si arricchisce di quella urologica. Da inizio anno attivo il numero unico 112 e quello di Continuità 116/117. Anche la dialisi a domicilio è in dirittura di arrivo.

Saluzzo cresce: aumenta l’attività chirurgica (nel primo semestre di quest’anno le prestazioni sono circa 2400), anche le prestazioni di radiologia dopo la riorganizzazione dello scorso anno subiscono un incremento di addirittura il 20% (superando le 10 mila).

C’è uno schieramento di primari lunedi 26 settembre, nell’ospedale della città del Marchesato: sono tutti protagonisti di questo modello in buona parte sperimentato con successo, che prevede l’articolazione su due sedi di un’attività che serve un ampio bacino di utenza.

Mancava l’Urologia e il nuovo primario Pietro Coppola annuncia l’apertura di un ambulatorio 3 giorni al mese (con inizio probabilmente il 5 ottobre) e l’avvio da novembre di una seduta di urologia andrologica per la cura della patologia della fertilità e dell’apparato genitale. “La nostra è una chirurgia urologica di qualità – spiega Coppola – che eseguiamo disponendo oggi, insieme alle ottime professionalità, di 14 posti letto sistemati in locali rinnovati. Non potevamo trascurare l’integrazione con il territorio, in un’area, come quella saluzzese, di 80 mila abitanti. Abbiamo anche istituito, per essere più vicini ai cittadini, un contatto telefonico per consulenze.”

Altro progetto sul quale si sta lavorando da tempo è l’emodialisi a domicilio, un trattamento poco diffuso anche in regione Piemonte, con appena 15 o 20 pazienti coinvolti. A Saluzzo i pazienti che saranno formati e potranno fruire di questo servizio saranno 4 o 6. “Siamo in fase abbastanza avanzata, abbiamo contatti con un ospedale torinese che è l’unico d disporre di un programma dedicato - spiega Marco Formica, primario di Nefrologia e Dialisi e direttore del dipartimento di Medicina Riabilitativa dell’Asl -. Stiamo già selezionando i pazienti. Però l’obiettivo a medio termine, che sarà realizzato entro il 2018, è quello di riorganizzare la dialisi in nuovi spazi, eliminando già probabilmente dal 2017, il terzo turno.

L’aumento dei posti letto consentirà poi a pazienti che oggi si spostano su Cuneo di accedere alal dialisi a Saluzzo o Savigliano.” Sempre con l’avvio del 2017 saranno attivi il numero unico di emergenza 112 e il 116/117 di Guardia Medica, con almeno 32 operatori che lavoreranno nei locali della Croce Verde dove si trova il 118.

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