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Monasterolo Casotto spera nel turismo grazie al castello

MONDOVì

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ROBERTO CROCI - Esce dalla nebbia, anche quella della storia, in tutta la sua grandezza, dopo i lavori di taglio del bosco infestante, che l’ha tenuto nascosto per centinaia d’anni. Il Castello e la Torre di Monasterolo tornano a dominare sulla Val Casotto e sul futuro turismo di questa Roa Marenca. Lo staff del Comune ci lavora da tempo con passione (da sinistra: l’arch. Carlo Rocca, Alberto Perotti, Alberta Siccardi e il Sindaco Luca Bertone).

Monasterolo Casotto, venerdì 24 marzo 2017 – Taglio del bosco e consolidamento dei manufatti termineranno prima dell’estate, ma già da ora lo spettacolo è assicurato, giorno e notte! Percorrendo la fondovalle di Val Casotto, la SP 164, da Tetti Casotto a Pamparato, al chilometro 4, alzate gli occhi: tutto il perimetro del grande Castello di Monasterolo è ora visibile! Lo staff del Comune ci ha messo tanta pazienza e passione, con interventi della Soprintendenza Archeologia Piemonte e il Dipartimento Studi Storici dell’Università di Torino. I lavori di messa in sicurezza della torre, alta 17 metri, erano già stati eseguiti dal 2012 al 2014.

Occorrono ancora altri investimenti per poter essere agibile. Chi ha avuto la fortuna, durante i lavori, di poter vedere il panorama da lassù, ha detto che è una meraviglia! Bellissima anche la visione notturna, grazie all’impianto con interruttore crepuscolare che si spegne dopo mezzanotte. Insomma è la versione moderna delle torri d’avvistamento che accendevano i fuochi per avvisare del pericolo. Ora dovrebbero accendersi per attrarre il turismo, anche se ancora, per qualcuno, sembra che ciò non sia auspicabile!

RIAPRIAMO ALMENO I RUDERI
Visto che non siamo capaci di aprire i castelli già restaurati, come quello di Casotto, chiuso da decenni (ora già di nuovo in rovina, dopo tutti gli investimenti della Regione Piemonte, cioè di noi tutti) almeno godiamoci i “ruderi”, che comunque hanno fascino e creano flussi turistici. Insomma, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno di Dolcetto. “Con un gruppo di professionisti – dice l’arch. Rocca – stiamo cercando di finanziare un progetto turistico fra i Comuni che hanno torri simili, anche fuori dalle “Unioni”, ma “dentro” ai flussi reali dei turisti!”. Insomma, qualcuno ci prova ancora, intelligentemente!

IL “MAGICO” TUNNEL ESISTE
La leggenda (non si può ancora confermare, ma neanche smentire) dice che ci sia un tunnel che collegava l’altra “perla” turistica di Monasterolo, il Santuario di San Colombano con questo Castello. Una pratica comune ai tempi, e tracce si trovano anche a Pamparato. Oggi questo “filo diretto” potrebbe esistere davvero, nel web e nella testa dei “giovani”.

“Ho proposto alle Pro Loco dei Comuni confinanti – dice il giovane Sindaco Bertone – di collaborare per un evento, o una serie di eventi coordinati, in modo da promuovere tutto il territorio, non le singole “feste”, che spesso vanno in sovrapposizione”. Piano piano, lenta-mente, chissà se cadranno i pregiudizi, così come sono caduti gli alberi infestanti (non c’erano nell’antichità), lasciando intravedere un nuovo futuro alle vallate spopolate!

Come sempre anche a Monasterolo Casotto diciamo: Alè, che i puruma feira!

Roberto Croci

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