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Nuova luce sui romanzi di Arpino nell'anno che lo ricorda a Bra

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - A Bra, in provincia di Cuneo, prosegue, nel trentennale della sua morte, l'omaggio allo scrittore Giovanni Arpino, con libri, ricordi, musica e convegni. E' proprio a palazzo Mathis, lo stesso che cita Giovanni Arpino in 'Gli anni del Giudizio' ("Abitavamo all'ultimo piano della casa che fronteggiava il palazzo del municipio"), che si è svolta, a cura dell'assessore alla Cultura Fabio Bailo, la presentazione della ristampa. Un'iniziativa a due, con la presentazione della ristampa di un'altra opera arpiniana 'L'ultima osteria' a cura di Carlo Bogliotti, direttore di Slow Food Editore.

“Nelle pagine del romanzo si avvertono le voci, le speranze e le paure di un'intera città di provincia – spiega Bailo –. Lo riconobbe Arpino stesso, quando esplicitò che tale storia “la dovevo a molte persone, forse a una città intera. Era una storia con diciottomila dediche”. Una per ognuno degli abitanti che aveva allora Bra”.

"'L'ultima osteria' contiene tre racconti di Giovanni Arpino - spiega Carlo Bogliotti - e fa parte di una piccola collana letteraria che parla del rapporto con il cibo. E' un'opera postuma per celebrarne la morte e la nascita. Il cibo è un mezzo che ci aiuta a capire la grandezza di Arpino, che sa cogliere e scrivere di convivialità”. Di Giovanni Arpino, infatti, è celebre la frase: “Chi non mangiava non era del nostro mondo”, infatti egli ebbe un rapporto intenso e fecondo con il cibo, grazie al nonno materno, famoso pasticcere e grande buongustaio.

Anche interessante, riguardo all'anno dedicato ad Arpino, l'opera di Fabio Bailo, assessore alla Cultura, edita nell'ottobre 2017 dal titolo 'A Bra e dintorni. A spasso con Giovanni Arpino', in cui l'autore tratteggia il rapporto tra Arpino, Bra e i braidesi, attingendo e affidandosi alle parole dello scrittore.

Giovanni Arpino, (Pola, 27 gennaio 1927- Torino, 10 dicembre 1987) scrittore e giornalista, ha scritto sedici romanzi e quasi duecento racconti; è stato autore di raccolte di poesie e di libri per ragazzi. Nel 2005 la Mondadori gli ha dedicato un Meridiano. Nel 1964 ha ricevuto il Premio Strega col romanzo “L'ombra sulle colline” in cui descrive le inquietitudini e la disillusione di un giovane che ha vissuto in prima persona, poco più di un bambino, le vicende della lotta partigiana alla fine della seconda guerra mondiale. Nel racconto, come in altri, c'è sempre un posto speciale per Francesco Rinaldi, Ceco Pocapulpa, che di Arpino fu amico per tutta la vita. Era particolarmente legato a Bra, città della sua giovinezza, perchè braidese Arpino fu e si considerò. Tant'è che il 18 marzo 2017 la biblioteca Civica di Bra ha cambiato nome diventando Biblioteca Civica "Arpino".

Fiorella Avalle Nemolis

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