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Numero unico per le emergenze 112: si sperimenta su tutto il Cuneese

CUNEO

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E' operativo in via sperimentale per il territorio cuneese, nei prossimi mesi lo sarà per tutto il Piemonte e la Valle d’Aosta: è il numero unico europeo per le emergenze 112, un servizio gratuito che garantisce la geolocalizzazione immediata degli utenti che chiamano.

Per i cittadini non cambia nulla: chiamando il 112 per i Carabinieri, il 113 per la Polizia, il 115 per i Vigili del fuoco o il 118 per la sanità, si viene automaticamente dirottati al nuovo numero da 32 operatori appositamente formati (si tratta di personale cosiddetto “laico”, né sanitario né delle forze dell’ordine) che lavora nei locali della Croce Verde di Saluzzo, la nuova centrale operativa dove questa mattina si è svolta una breve cerimonia di avvio della significativa “rivoluzione” nella gestione delle emergenze. 

"Questa innovazione ci collega al resto d’Europa” ha detto con orgoglio l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta ricordando che “in Italia, al momento, sono attive solo la Regione Lombardia e la Città di Roma, che ha sperimentato il numero unico in occasione del Giubileo.”

Saitta ha sottolineato sia l’importanza di questo adeguamento alle direttive europee sul numero unico, sia il fatto che il servizio è multilingue e lo è anche nel trasferimento di chiamata ai singoli servizi, con interpreti in linea: “Il Piemonte è sempre stato una Regione aperta e inclusiva, il numero unico delle emergenze deve essere accessibile a tutti e superare le barriere linguistiche. Dal punto di vista politico, non è una scelta scontata”.

La centrale operativa di Saluzzo gestirà le emergenze per sette province (Cuneo, Asti, Alessandria, Biella, Novara, Verbania e Vercelli), entro l’estate partirà a Grugliasco anche la centrale di Torino per il capoluogo e il suo territorio e per la Valle d’Aosta, con altri 34 operatori dedicati, più due postazioni remotizzate su Aosta: quella di Grugliasco è una centrale già attiva ed è stata già testata, anche se non è ancora operativa, come ha ricordato Danilo Bono, coordinatore dell’emergenza a livello nazionale per la Commissione Salute delle Regioni italiane. Particolare attenzione viene prestata anche all’accesso per utenti disabili, che sarà moltiplicato in prospettiva: oggi il servizio funziona attraverso app,  presto anche con sms e social 

Con poche domande mirate l'operatore otterrà in un massimo di 40 secondi una serie di dati necessari a dirottare la chiamata di emergenza all'organo competente (operatore medico, Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza)

“Con l’attivazione del numero unico per l’emergenza - aggiunge Saitta - la Regione Piemonte continua l’azione di programmazione che ha già visto la riorganizzazione della  rete ospedaliera e l’avvio della rete di assistenza territoriale: oggi è un evento a suo modo storico”.

L’assessore ha voluto rivolgersi poi ai dipendenti che gestiscono il numero unico: “Siete stati formati ed avete ora una grande responsabilità, il vostro impegno personale sarà determinante: rassicurate gli utenti ed ottimizzate i tempi, perché chi si rivolge ai servizi di emergenza cerca risposte immediate” ha detto Saitta, sottolineando ancora le grandi professionalità presenti in Piemonte nell'emergenza-urgenza, soprattutto nei pronto soccorso ospedalieri e ringraziando le istituzioni, a partire dalla Prefettura di Cuneo, per la grande collaborazione.

Ad oggi solo le chiamate al 118 nella provincia di Cuneo sono circa 130.000 all’anno anno, in tutto il Piemonte sono circa 850.000 all’anno: a livello regionale la previsione delle chiamate per il numero unico 112 è di circa un milione e 600 mila l’anno.

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Francesco Magni, direttore generale dell’Asl CN1: “La Giunta regionale ha scelto la nostra Azienda come riferimento per 7 province del Piemonte, anche per la competenza e le tecnologie già presenti in questa realtà. Desidero ringraziare il Prefetto per il ruolo di coordinamento, Amos per la selezione dei 32 operatori che turneranno alla Centrale e tutti coloro che ci hanno permesso di rispettare il cronoprogramma”.   

Un’operazione lungimirante e strategica, secondo il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni: “Siamo di fronte a un esempio di sinergia molto concreta tra privato sociale e pubblico. L’intervento che si attiva oggi è un altro tassello alla piastra emergenze che potrà ancora svilupparsi, sostenuta da una comunità che sa raccogliere le sfide e guardare al futuro.”

Aggiunge il consigliere regionale Paolo Allemano: “Un servizio di prossimità, qualificato, un esempio di coordinamento e un passo verso l’Europa in un momento in cui ce n’è bisogno”.

Un intervento, l’attivazione del numero unico europeo, che presenta numerosi vantaggi per il cittadino. Li elenca il vicario del Prefetto di Cuneo, Maria Antonietta Bambagiotti: “Maggiore efficacia ed efficienza al sistema chiamate, rapida localizzazione, servizio multilingue, accesso particolare ai diversamente abili. Tutto in linea con la direttiva dell’unione Europea.

Un sistema, anche, spiega il comandante provinciale dei Carabinieri Rocco Italiano, “fa risparmiare tempo e compatta le forze sul territorio.” Si calcola, infatti, che il 53% delle chiamate siano improprie. Parla di una “Giornata storica” Danilo Bono, attualmente direttore generale della CN2, ma per lungo tempo esponente di punta nella costruzione del sistema 118 in Piemonte, responsabile della Centrale Operativa della provincia di Cuneo e per anni direttore del dipartimento interaziendale di emergenza 118.

“Nel 2018 – dice – saranno trascorsi 30 anni dalla nascita del sistema di emergenza territoriale. Il 112 è stato testato in molti Paesi europei, saremo la prima regione che utilizza la conferenza a 4 nel multilingue, mentre la presenza di due centrali è una garanzia di sicurezza per i cittadini. Non mancheranno i problemi, in questa prima fase, ma non dovranno essere strumentalizzati”. 

Le conclusioni all’assessore Saitta: “L’emergenza in Piemonte ha una storia importante e coinvolge un esercito di volontari che quotidianamente sono in grado di intervenire con competenza e professionalità. Questo progetto riguarda il futuro delle nostre comunità. C’è stata una collaborazione spontanea tra tutti i rappresentanti delle Istituzioni, che hanno un dovere di rispondere alle necessità dei cittadini. Ci adeguiamo a una direttiva Europea, non formalmente ma per essere utili ai cittadini. L’Europa si fa anche con queste iniziative: si appartiene a una comunità con un sentire comune che manifesta anche attraverso l’organizzazione”.

Nei prossimi mesi sarà attivato il 116.117, a conclusione della ristrutturazione di una rete di emergenza e delle cure primarie.

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