BRUNO MURIALDO - Ho sempre pensato ad un'Europa unita e forte anche dopo il caso dell’euro, ho continuato a crederci anche se vedevo la vita di molte persone trasformarsi in un inferno. Ho continuato a credere che un'Europa forte servisse a proteggerci dall'offensiva economica delle grandi potenze, un'Europa che facesse da cuscinetto tra Oriente e Occidente, ma cosi non è stato.

In questi anni ho constatato che questa Europa non era nulla di tutto ciò, con rammarico ho visto la vita di molte famiglie peggiorare, un'Italia codarda correre a Bruxelles con il fiato in gola, un'Italia rimasta sola ad affrontare la povertà dilagante, la disperazione e l'angoscia della violenza e della rassegnazione. Un paese preso per la gola dai funzionari del mercato globale che, indifferenti ai sentimenti, la facevano da padrone. Il nostro paese patrimonio culturale ed economico del pianeta, ricattato dalla politica e dalla finanza. Un paese sudamericanizzato con la dittatura dello spread e con il fiato corto.

Non era certo questa l'Europa che noi tutti avevamo sognato. Oggi siamo in balia di un ricatto dove i sogni diventano un incubo profondo, ostaggio dei giganti economici che soffocano ogni iniziativa, ridotti a periferia del continente dove i guai si accumulano su altri guai, dove manca una politica di riscatto rivoluzionaria che sogni un'Europa unita, ma rinnovata nei desideri e nelle ambizioni.

Bruno Murialdo