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Mondovì: "I cittadini segnalino avvistamenti del tarlo asiatico o piante con fori sospetti"

MONDOVì

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Anche la città di Mondovì promuove la campagna avviata dalla Regione Piemonte contro l’introduzione e la diffusione del tarlo asiatico del fusto, un insetto non nocivo per l’uomo e per gli animali, ma molto pericoloso per l’agricoltura e per l’ambiente, tanto che l’Unione Europea ha stabilito specifiche misure per combatterlo.

Il suo nome scientifico è Anglophora glabripennis: è un coleottero della lunghezza di circa 3 centimetri al massimo, con un corpo nero brillante, macchie bianche e lunghe antenne a bande bianco-nere. Si nutre del legno di alberi e arbusti (in special modo acero, betulla, ippocastano, pioppo, salice, ontano, faggio, tiglio, platano, frassino e olmo), attaccandone il fusto e depositandovi le uova: le larve scavano lunghe gallerie nel legno, diffondendosi da una pianta all’altra.

Il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte e i carabinieri forestali della sezione di Cuneo hanno individuato un focolaio in frazione Madonna dell’Olmo: si tratta del secondo caso in Regione. Ecco perché il Settore Fitosanitario regionale rinnova l’appello alla cittadinanza: «È importante che i cittadini segnalino la presenza dell’insetto, sia nel caso di avvistamento di esemplari adulti, sia nel caso di riscontro di piante con fori sospetti. È possibile farlo contattando il Settore Fitosanitario regionale (011/4321473 o via mail: piemonte.fitosanitario@regione.piemonte.it) e, possibilmente, allegando delle fotografie. Solo con la fattiva collaborazione della popolazione dell’area infestata, è possibile intervenire con elevate probabilità di ottenere l’eradicazione dell’insetto nell’arco di pochi anni, riducendo danni economici e disagi per i cittadini coinvolti».

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