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MONDOVI'/ Opere di artisti e bambini insieme per la quinta tappa di GrandArte

MONDOVì

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Con la mostra "Colori e segni. Le molte presenze nella realtà dell’arte informale astratta" si giunge al quinto appuntamento della rassegna artistica GrandArte, "identità perdute".

Venerdì 14 aprile, alle 17,30, presso la Confraternita di S. Stefano, via S. Agostino 24, Mondovì (Cuneo) verrà inaugurata la mostra degli artisti Corrado Ambrogio, Riccardo Cordero, Francesco Franco, Tanchi Michelotti, Piero Simondo, Bruno Capellino, ai quali verranno accostate opere di alcuni bambini di età prescolare e di ragazzi.

La mostra è curata da Lorenzo Mamino con il supporto del Comune di Mondovì e la collaborazione dell’Associazione Culturale Magnin Officina. Resterà aperta dal 14 aprile al 14 maggio 2017 con i seguenti orari: venerdì dalle 16 alle 19; sabato e domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19.

Dal testo di presentazione di Lorenzo Mamino...

Già in natura, organica e inorganica, colori, segni e forme dicono qualcosa, a volte nulla. Le terre rosse contengono ferro, lo zolfo, si sa, e giallo; ma i fiori sono di tutti i colori con contorni regolari e non. Sempre in natura cristalli e tele di ragno. Filtrati dalla mente e dalle mani (luce, attrezzi, scuole) colori, segni e forme si possono ricopiare o riproporre, con ordine o con disordine, rispetto o dispetto.

Qui, per Mondovì, è stata tentata una ricerca a largo raggio della loro presenza in pittura ma con soggetti tra loro lontani: bambini, ragazzi “diversi”, un artista “irregolare”, a confronto con pittori conosciuti e affermati. Questi con poche opere significative, date come paradigmi e vie possibili per l’universo indistinto e sconosciuto dei pittori neofiti.

La mostra ha intento essenzialmente didattico, per affermare una realtà poco nota: che la pittura, specie quella detta “informale” è un linguaggio diffuso, possibile a tutti, dagli esordienti ai professionisti. Esso, come strumento senza rigidità e senza peso, può essere usato in mille modi, in parallelo alla scrittura e alla parola, con leggerezza o con esattezza, con accenti o con omissioni e lunghi silenzi. Immersi nella natura e abitatori di città, di fronte a queste altre nature aggrovigliate e nuove (le opere informali), noi per raccontarle, abbiamo bisogno di parole.

Già John Ruskin si era trovato in questa stessa difficoltà di fronte ai quadri di William Turner (1775 –1851), non più rappresentazione della natura ma invenzione di una natura diversa, parallela, più forte. La pittura come la scrittura: possibilità di racconti senza fine, sabbia mossa dal vento, acqua mossa dalle correnti. Conta più la forza che muove o la materia che resiste? Conta più l’idea di molte figurazioni o l’esistenza di un sostegno per tutte?

Qui, nella mostra, la difficoltà della lettura parrebbe superata dalla presenza di cinque artisti affermati: Francesco Franco, Piero Simondo, Tanchi Michelotti, Riccardo Cordero, Corrado Ambrogio. Ma subito ci si avvede che la sabbia e l’acqua sono sempre diverse e anche il vento e le correnti. Se si raffrontano alle opere che hanno intorno (di bambini prescolari e ragazzi “diversi”, di un originale autodidatta) si notano agganci, echi, rimandi, somiglianze.

Saltano agli occhi gli accostamenti, i segni e l’uso degli strumenti, le campiture e i contorni, i vuoti lasciati emergere e cioè tutto quello che, per la scrittura sono le parole, le frasi, le sottolineature, la punteggiatura, la grammatica e la sintassi. Un tutto qui molto “consapevole” e là quasi ”senza senso”, frutto di una memoria ancestrale (Stefania Guerra Lisi, 2008).

Si nota anche, come già hanno notato i numerosi studiosi del disegno infantile, il passaggio dai colori sparsi a caso o dalle campiture perduranti, agli “scribilli” (Helga Eng, 1957) oscillanti o circolari o aggrovigliati o separati, fino ad opere pensate e programmate. E’ da queste esperienze che si è voluto partire. L’arte informale è nata dalla sfiducia nei valori conoscitivi e razionali, dalla valorizzazione dell’inconscio, dal rifiuto delle forme che sono sotto gli occhi di tutti. Colore, linea, figura perdono il loro significato tradizionale. Conta l’armeggio, l’astrazione, l’invenzione allo stato puro. Ma occorre poter ancora distinguere, occorre poter ancora giudicare e misurare.

All’inizio del Novecento la razionalità era più povera di strumenti, che sono venuti dopo. Oggi si scopre che una buona musica è fondata su una corretta scelta di numeri. Non potendo qui lavorare con strumenti matematici si è provato almeno ad estrarre i tratti distintivi e significativi, i marcatori di qualità, gli indici di appartenenza. Con confronti almeno qualitativi.

Ci si è avvalsi, per i cinque artisti eletti a patroni, delle cinque parole chiave usate da Italo Calvino nelle sue Lezioni americane, inventate per valutare una buona letteratura. Calvino si riferisce non tanto alla scrittura ma alla “poetry”. Come diceva, commentando Lucrezio, alla “poesia dell’invisibile, la poesia delle infinite potenzialità imprevedibili così come la poesia del nulla che nascono da un poeta che non ha dubbi sulla fisicità del mondo”. Una poesia quindi pensosa e non frivola o abbandonata al caso, dove si mescola malinconia e umorismo. Ma non esuberanza baldanzosa e saccenteria passeggera.

La leggerezza è sinonimo di impressione lieve e momentanea, spirito libero e materiali poverissimi, atmosfera rarefatta di alba o di tramonto. E’ il mondo ultimo di Francesco Franco che, partendo da paesaggi reali, arriva a figurazioni lievi e a campi di segni completamente inventati.

Leggerezza che, come diceva Paul Valery ricordato da Calvino, deve essere “come d’uccello, non come di piuma”. Viene poi la rapidità che già in molti lavori dFri anco emerge: segni a matita colorata o con gessetto di piatto a tormentare calme contemplazioni. Ma ancor più nei disegni improvvisi ed estremamente precisi di Tanchi Michelotti dove tutto pare avverarsi in fretta, dove, in totale isolamento dal mondo, gioca una fervida impazienza e una misurata acrobazia. E’ il guizzo del tiratore di scherma che si gioca tutto nell’attimo in cui non può fallire il bersaglio. Italo Calvino accompagnava questa parola chiave col detto latino festina lente perché consapevole della calma necessaria alla efficacia della rapidità.

L’esattezza è sinonimo di sicurezza, coraggio, forza, chiarezza di esecuzione. Tutto rimanda all’opera di Riccardo Cordero nelle cui opere la fredda lucentezza aggiunge perfezione. Qui partecipa con disegni che descrivono forme imparentate con la geometria ma all’origine con astratti percorsi mentali, prototipi “necessari e sufficienti”. Calvino cita per questa parola l’affermazione di Flaubert: “Il buon Dio è dentro il dettaglio”.

Poi la visibilità. Rimando a compitezza, efficacia, chiarezza. Tutto ben rappresentato dal lavoro ormai di decenni di Corrado Ambrogio che in dipinti e poi in sculture cerca di inventare terre, arie e colori sempre nuovi. Scriveva come sottotitolo della sua personale a Mondovì “occhi nuovi”. Per dire la sua attenzione non al contenuto o all’uso ma alla visibilità delle cose. Nella sua mostra al Roccolo di Busca cercava invece interpretazioni surreali per legni e pietre ormai silenti, disponibili solo per occhi dediti al fantastico. Un fantastico molto legato al fortuito che è nel mondo e nella natura ben commentato da Dante quando dice “Poi piovve dentro a l’alta fantasia”.

Hanno collaborato con grandArte e Amici Case del Cuore: Associazione culturale Amici di Bene onlus, Associazione culturale Amici di Carrù, Art Gallery La Luna, Busca Eventi, Chelidon Project, Galleria Civica di Casa Francotto, Comitato di quartiere Borgo Vecchio - Fossano, Ellisse cultura per il territorio, Idearte, Il Fondaco, LEDA, Magau, Mescolanze, Porti di Magnin. Magnin Officina

Ideazione e coordinamento: Giacomo Doglio e Massimiliano Cavallo

Comitato organizzatore: Alessandro Abrate, Luisa Bagnasco, Roberto Baravalle, Alessandro Botta, Alessandro Capato, Franco Carena, Massimiliano Cavallo, Alessia Clema, Giacomo Doglio, Michelangelo Fessia, Ugo Giletta, Lorenzo Mamino, Claudio Mana, Silvana Peira, Enrico Perotto, Ivo Vigna.

ll programma di grandArte 2016/2017

CUNEO

S. Francesco | 16.12.2016 – 17.04.2017 | Le spine della complessità. Arte e artisti tra globale e locale

Valerio Berruti, Nicola Bolla, Ugo Giletta, Fabio Viale

CUNEO

Palazzo Samone | 20.01.2017 – 12.02.2017 | Migranti, da una poesia di Derek Walcott

Guido Villa

BORGO S. DALMAZZO

Art Gallery La Luna | 04.03.2017 – 02.04.2017 | Albino Galvano, un genio eclettico

Albino Galvano

SAVIGLIANO

Museo Civico A. Olmo e Gipsoteca D. Calandra | 10.03.2017 – 09.04.2017 | Di stanze

Alessandro Gioiello

MONDOVI’

Confraternita di S. Stefano | 14.04.2017 – 14.05.2017 | Colori e segni. Le molte presenze nella realtà dell’arte informale astratta

Corrado Ambrogio, Riccardo Cordero, Francesco Franco, Tanchi Michelotti, Piero Simondo, Bruno Capellino.

Bambini di età prescolare e ragazzi: Ludovica, Marta, Francesco Saverio, Marco, Maria

BENE VAGIENNA

Palazzo Lucerna di Rorà | 30.04.2017 – 25.06.2017 | Espressioni d’arte in divenire

Valeria Arpino, Gemma Asteggiano, Cristina Bollano e Paolo Peano, Cesare Botto, Walter Canavesio, Cornelio Cerato, Chiara Cinquemani, Mario Conte, Christian Costa, Roberto De Siena, Marina Falco, Giulio Fantone, Cristiano Fuccelli, Adriana Giorgis, Franco Marabotto, Paola Meineri Gazzola, Corrado Odifreddi, Massimo Ovidi, Carla Siccardi, Claudio Signanini, Luigi Sostegni

FOSSANO

S. Giovanni | 05.05.2017 – 28.05.2017 | Acquerello: esperienze generazionali a confronto

Roberto Andreoli, Mirko Andreoli, Marzia Mellano, Ada Perona

ALBA

Coro della Chiesa della Maddalena | 17.06.2017 – 2.07.2017 | Nuovi labirinti e nuovi orizzonti

Bruna Bonino, Laura Castagno, Teresa De Paola, Bruno Giuliano, Carlos Matter

SALUZZO

La Castiglia | 24.06.2017 – 16.07.2017 | Mutevoli identità

Michelangelo Giaccone, Lorenzo Griotti, Alessandro Infuso, Guido Palmero, Anna Valla

E’ presente in mostra un ricordo in omaggio a Franco Bongiovanni

BUSCA

Casa Francotto | 02.07.2017 – 31.07.2017 | Daniele Fissore. Le realtà rarefatte

Daniele Fissore

VINADIO

Forte Albertino | 21.07.2017 – 17.08.2017 | Riflessi di identità. Stati di esistenza tra arte e mito

Tiziano Ettorre, Manuela Fonti, Giuseppe Formisano, Grazia Gallo, Giorgio Giordano, Emanuele Greco, Daniele Guolo, Cristina Saimandi, Anna Salomone

MANTA

S. Maria del Monastero | 26.08.2017 – 17.09.2017 | Uso lo sguardo. Annotazioni sul lavoro di Maurizio Ovidi

Maurizio Ovidi

BRA

Il Fondaco | 02.09.2017 – 30.09.2017 | Destinazioni e destini

Stefano Allisiardi, Marco Tallone

CARRU’

Chiesa della Confraternita dei Battuti Bianchi | 16.09.2017 – 01.10.2017 | Oltre le frontiere, le barriere e i limiti Raffaella Baroni, Maura Boccato, Anna Branda, Monica Bruera, Claudio Cravero, Gloria Fava, Danila Ghigliano, Raffaella Giordana, Giulio Mosca, Luca Paolella

CUNEO

Palazzo Samone | 06.10.2017 – 29.10.2017 | Comprensioni-incomprensioni

Walter Accigliaro, Daniele Aletti, Rodolfo Allasia, Enzo Bersezio, Alessia Clema, Claudio Diatto, Guido Giordano, Daniela M. Guggisberg, Pier Giuseppe Imberti, Mario Mondino, Claudio Salvagno, Fiorenzo Sasia,

Michelangelo Tallone, Gaetano Usciatta

L’iniziativa si avvale del contributo di Fondazione CRC, Fondazione CRT e dell’aiuto di Lannutti, Faxiflora, Egea, Vittoria Assicurazioni, Cassa di Risparmio di Saluzzo, Cuneo Inox, Green Building Italia, CEC cooperativa edile cuneese, Tecno World, Cuneo Arreda, FA.CO. Fertilizzanti

Per informazioni, fotografie e qualsiasi richiesta scrivere a grandarte.ass@gmail.com
Info www.grandarte.it - 335 83 86 669

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