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MONDOVI'/ La storia di uranio e radon nella Granda al Lions Club

MONDOVì

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Per il Lions Club Mondovì Monregalese una serata di approfondimento sulla genesi e l'interazione di uranio e radon con l’uomo nella Granda; una tematica che tocca il nostro territorio dal passato alla situazione odierna, illustrata dal dottor Luca Gentile, Resposabile di Fisica sanitaria dell'Asl Cn1 e autore di diverse pubblicazioni scientifiche e divulgative sul tema.

Presentato dal presidente Enrico Ferreri, che ha evidenziato come quest'anno una delle sfide del Centenario del Lions è l'ambiente, quindi anche strettamente legato alle radiazioni naturali e artificiali in cui è specializzato il dottor Gentile, lo stesso ha introdotto la tematica con una relazione storica dalla formazione dell’uranio e radon durante l’esplosione di stelle supermassive fino al formarsi delle mineralizzazioni nelle Alpi la cui scoperta è legata ad una studentessa ed a Madame Curie che visitò Lurisia nel 1918.

Sia le ricerche minerarie dell’uranio per il nucleare civile italiano sia lo sfruttamento delle acque radioattive, ritenute ai tempi addurre più benefici che rischi, hanno rappresentato un mezzo di sviluppo economico e di mutamento dei costumi locali. Il mutato quadro economico e scientifico hanno relagato nella storia tali attività. Dopo il 1980 uranio e radon sono un mero problema radioprotezionistico.

Dalla letteratura scientifica emerge tuttavia che la dose assorbita da radiazioni ionizzanti mediamente sia ormai al 50 % dovuta ad esposizioni naturali e al 50 % dovuta ad esposizioni mediche mentre il temuto nucleare civile e certamente sotto l’1%. Si rammenta anche un lavoro con il dottor Ferreri presentato nel 2012 a Pechino proprio per evitare la ripetizioni di esposizioni mediche già applicato nella radiologia di Mondovì.

Ricordata l’attuale normativa sul radon nei luoghi di lavoro si illustra la nuova direttiva Euratom che prevederà dei livelli di riferimento di concentrazione di radon anche per le abitazioni civili e il dovere di considerare l’emissione radon e gamma dei materiali. Si conclude auspicando nuovi studi su rischi e benefici delle radiazioni anche studiando fauna e flora sviluppatesi nelle miniere abbandonate.

(Nella foto: Il presidente Enrico Ferreri con il dottor Luca Gentile)

 

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