Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

MOMBASIGLIO/ L’architettura fortificata per la valorizzazione delle valli montane tra Mongia e Pesio

MONDOVì

  • Foto
  • Foto
Condividi FB

SERGIO RIZZO - Una Sala Conferenze del Castello di Mombasiglio particolarmente affollata di pubblico con le rappresentanze di sindaci e amministratori di Comuni della zona, docenti e studenti universitari, ha fatto da corollario alla tavola rotonda per la presentazione del progetto: “Usque ad cacumina alpium.

L’architettura fortificata per la valorizzazione delle valli montane tra Mongia e Pesio presentato dal Fondo Storico “Alberto Fiore”, in collaborazione della Soprintendenza Belle Arti Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, Università di Torino Dipartimento di Studi Storici Dipartimento di Lingue e letterature straniere e culture moderne, Istituto Italiano dei Castelli e Apògea, promozione e valorizzazione del territorio, con il patrocinio della Fondazione Castello di Mombasiglio, Unione Montana valli Mongia Cevetta – Langa Cebana – Alta Valle Bormida, con il sostegno della Fondazione Crc Patrimonio Culturale.

“Questa per noi­ è la casa del territorio, – ha commentato nel saluto ai presenti il dott. Beppe Ballauri presidente della Fondazione Castello di Mombasiglio, – che possiate avere la possibilità di essere attori protagonisti di quest’iniziativa utilizzando anche quello che noi riteniamo essere il fulcro di una gabina di regia territoriale che attraverso le risorse che riusciamo a portare possono anche essere accompagnatori del vostro intento. Auguro a tutti un buon lavoro, soprattutto che insieme si riesca a fare sistema per il recupero di tanti elementi artistici e architettonici del territorio che forse meritano qualche cura particolare in più.”

A seguire gli interventi del sindaco di Mombasiglio Aldo Michelotti e del rappresentante della Fondazione Crc  Davide Merlino che hanno avuto parole di plauso  e di sostegno per l’iniziativa che indubbiamente porterà notevoli vantaggi di conoscenza per l’intera rete dei Comuni interessati e non solo.  A Sebastiano Carrara, presidente del Fondo Storico Alberto Fiore, il compito di illustrare il progetto e la presentazione dei vari e importanti ospiti presenti all’incontro. “Il progetto  Usque ad cacumina alpium, prende il nome dalla bolla imperiale di Enrico III del 1041,– ha spiegato il presidente Carrara,–  è un intervento organico per lo studio e la valorizzazione dell’architettura fortificata tra le valli Pesio e Mongia. Studio, perché una buona valorizzazione non può prescindere dalla corretta conoscenza dei beni in oggetto, come solo enti di ricerca scientificamente accreditati possono svolgere. Valorizzazione che è tale e reale perché non si limita alla mera esposizione comunicativa delle informazioni ma già da subito si attiva sul fronte della fruizione dei beni, preoccupandosi di attivare azioni di incoming e gestione turistica. Nella fattispecie si è individuato già nella fase preparatoria del progetto un soggetto specializzato per il coordinamento e la sostenibilità in atto del progetto dopo la sua realizzazione.

Il Fondo Storico “Alberto Fiore” è l’ente capofila del progetto in quanto da quasi dieci anni si occupa di ricerca storica e studio dei beni culturali sul nostro territorio adottando una metodologia di ricerca interdisciplinare che sostiene il dialogo tra storici, archeologi, storici dell'arte e dell'architettura, tra studiosi locali e i grandi centri di ricerca, universitari e accademici.

Partecipano al progetto diciotto Comuni che si fanno carico del cofinanziamento pro quota e assumono gli impegni stabilito con l’adesione all’Accordo di Partenariato”.  Gli architetti Mariangela Borio di Mondovì e Claudia Dante di Ceva  progettisti, su incarico del soggetto capofila, si sono  occupate e proseguiranno nel progetto di valorizzazione, del coordinamento esecutivo e della rendicontazione finale quali attività preliminari di studio storico, archeologico e progetto di valorizzazione che comprende le attività di progettazione, di studio storico del contesto e riflessione archeologica sui siti. Iniziative per il miglioramento della fruizione in rete dei beni, comprendente l’identificazione dei siti, la realizzazione di una cartina con indicazione dei beni in rete correlati ai percorsi storici di collegamento, un tour virtuale sui siti integrato con informazioni sull’offerta del territorio.

Il tutto sarà reso disponibile su un sito web dedicato all’iniziativa. Saranno poi  svolte  attività per la promozione e comunicazione della rete comprendente tutte le attività di promozione e comunicazione coordinata dell’iniziativa in rete con il territorio e con iniziative extraterritoriali a cavallo fra Piemonte e Liguria, le iniziative orientate al coinvolgimento e alla formazione degli operatori locali, l’organizzazione di eventi scientifici, culturali e artistici. 

Le manifestazioni legate alla promozione dei beni in rete con la promozione turistica e culturale del territorio, comprendono corsi di formazione per operatori inseriti nel progetto, laboratori didattici, visite narrate ai siti in rete con l’offerta del territorio. Il progetto durerà due anni ma l’obiettivo è che dopo possa sostenersi da solo e incrementare la fruizione del territorio con il coordinamento dell’associazione Apogea che aderisce al progetto nell’ottica della sostenibilità futura dell’iniziativa. Al termine  dei lavori è seguita un’ interessante visita narrata al Castello a cura del Centro Culturale Mombasiglio “Mario Giovana”, un Buffet di benvenuto e alle ore 21 sul piazzale del Castello, un concerto Jazz con il “Quintetto Box” .

Sergio Rizzo

(Nella foto: l’intervento al tavolo dei relatori del dott. Beppe Ballauri presidente della Fondazione Castello di Mombasiglio. Altra foto: la platea degli intervenuti)

VIDEO