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Più salute in provincia di Cuneo dove c'è meno stress sui luoghi di lavoro

CUNEO

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Lavorare da casa incide positivamente sulla salute rispetto alla normale vita da ufficio: la pensa così l’84% degli abitanti di Cuneo, secondo i quali il cosiddetto smartworking – laddove applicabile - riduce lo stress (41%), permette di convertire il tempo risparmiato dal viaggio in una migliore gestione anche del proprio benessere (31%) e dà il vantaggio di lavorare in un ambiente confortevole e su misura (12%). È il dato che emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare (indagine Cawi condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica), che ha indagato la percezione dei cuneesi sul rapporto tra salute e ambiente di lavoro.

L'attività lavorativa, infatti, può condizionare in vario grado la salute dei lavoratori. In ufficio, il principale fattore di rischio, a detta di un abitante di Cuneo su tre (33%), è lo stress, con tutti i suoi possibili effetti sul benessere fisico e mentale. Seguono la sedentarietà (29%) e la postura (24%), mentre solo il 10% si dice preoccupato dalle possibili conseguenze sulla vista.

In un ambiente quale la fabbrica, o comunque per chi svolge un'attività più fisica, invece, il fattore che incide maggiormente sulla salute è rappresentato dall'eventualità di cadute e infortuni (33%), seguito dal contatto, o esposizione, a sostanze chimiche potenzialmente nocive (22%) e dai pericoli connessi al sollevamento di pesi e alla movimentazione di carichi (14%).

Ma che cosa porta ad "ammalarsi" di lavoro? Per quasi due cuneesi su tre (61%), la prima causa è la sottovalutazione dei rischi, seguita dalle pressioni e scadenze lavorative che possono indurre a comportamenti impropri e pericolosi (51%) e dall'inadeguatezza dell'ambiente di lavoro (25%). Per un ulteriore 20%, invece, la ragione risiede nella scarsa informazione in materia di sicurezza e salute fornita dal datore.

L'azienda stessa, tuttavia, può fare la sua parte e prendersi cura della salute e del benessere dei dipendenti. I cuneesi hanno le idee chiare: in ufficio, i principali desiderata sono postazioni ergonomiche (61%), la possibilità di usufruire di abbonamenti a palestre e centri fitness (24%), una polizza sanitaria (22%) e incontri con uno psicologo del lavoro (14%).

In fabbrica, invece, il datore, secondo gli intervistati, deve fornire strumenti e dispositivi di lavoro idonei ai dipendenti (76%), garantire il rispetto delle normative (71%) e mettere a disposizione check up mirati per il controllo e la prevenzione di possibili patologie (33%).

“Questa nuova ricerca del nostro Osservatorio sul welfare, giunto alla terza edizione - commenta Michele Quaglia, direttore commerciale e brand di gruppo - ha delineato un quadro preciso delle percezioni e delle preoccupazioni degli italiani sui fattori e i modi in cui l'attività lavorativa può condizionare la salute individuale. Una risposta efficace a questi temi e a questi bisogni arriva dal welfare, in cui Reale Mutua ha una grande esperienza. Da sempre mettiamo a disposizione sia dei singoli sia delle imprese per i loro dipendenti numerose soluzioni per la tutela della salute e del benessere, come prestazioni mediche, visite e check-up clinici, anche a scopo preventivo, e un'ampia gamma di benefit per la cura del wellness e la soddisfazione dei lavoratori".

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