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Liceali in scena a Bra per regalare emozioni con le "Bambinacce" di Arpino

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - A Politeama di Bra, in provincia di Cuneo, in scena, con le “Bambinacce” di Giovanni Arpino e con le “Donne al Parlamento” di Aristofane, gli studenti del Liceo Statale Giolitti-Gandino di Bra.

Con la sala gremita di spettattori i liceali hanno regalato al pubblico uno spettacolo di grande spessore.

Francesca Scarfì, dirigente del Giolitti-Gandino, introduce la serata e con affetto riconosce tra il pubblico gli ex-allievi del liceo, intervenuti ad applaudire e abbracciare i loro amici e il corpo insegnante.

Ma un caloroso applauso va anche a Margherita Testa, presente in sala, che, nelle vesti di dirigente, fu l'ideatrice, vent'anni fa, dei laboratori artistici al Liceo e si complimenta : “Ogni anno spettacoli diversi e sempre grandi, grazie ai giovani protagonisti e alle energie profuse da tutti.”

Lo spettacolo inizia con alcune figure delle Bambinacce di Arpino.

Le interpreti sono spigliate e molto convincenti. Anche la scenografia ben accompagna la recita, e come sfondo una tra le più belle foto di Giovanni Arpino, con l'inseparabile sigaretta e il pollice appena appoggiato alle labbra.

Anche la musica e due affascinanti ballerine danno un tocco fresco e moderno allo spettacolo.

Ma, c'è suspense in sala, quando appare un gruppo nutrito di donne che, determinate si spogliano degli abiti femminili per indossare i panni dei mariti, loro sottratti nottetempo.

E poi via, tutte a radunarsi, a cospirare contro gli uomini, celandosi sotto abiti maschili.

Originale la trovata delle barbe di scena, ricavate da comuni stracci cattura polvere, in colori fluoresenti e con tanti peluzzi a imitarne i folti peli.

Davvero esilaranti i momenti di comicità, tra battute, e anche arditi riferimenti con doppi sensi. Ma, senza volgarità.

Insomma un andirivieni sul palco di personaggi, sia maschili che femminili, che si contrappongono e discutono.

Le regole comuni si invertono, in parlamento siedono le donne, mentre gli uomini, non possono che constatarne l'astuzia e la determinazione nel prendere il potere.

Si inneggia al comunismo, tutto sarà di tutti e non ci saranno più differenze sociali.

Le scene si sussuegono rapidamente e a dare il ritmo, si aggiungono musica e danze.

Un grande successo per tutti, dai protagonisti, agli insegnanti e al pubblico che applaude e inneggia agli studenti che hanno affrontato il palco, con coraggio, impegno e tanta passione.

“Sono il nostro orgoglio, la nostra ricchezza, il significato profondo di una passione - commenta con un pò di emozione la professoressa Antonella Viassone – sono ciò che dà senso ai nostri progetti, protesi al futuro, ma ben radicati nel passato.

Grazie a Fulvia Fulgida Roggero, Vincenzo Winnye Santagata, Donatella Poggio, Cristina Dabbene e Barbara Tortora, che condividono da anni con me l'esperienza dei Laboratori artistici del Liceo e mi permettono sempre di comprendere che cosa significhi essere una squadra e credere in un sogno.”

Il sipario si chiude, quello della finzione e si apre quello della vita, con un pò più di ottimismo e gioia nel condivedere una serata in leggerezza e allegria. Tutti quanti insieme!

Fiorella Avvalle Nemolis

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