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Le antiche statue dei "Giudei" tornano a Cortemilia dopo l'accurato restauro

ALBA

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Due magnifici gruppi composti da sei statue in legno dipinto con stucchi policromi, detti popolarmente "I Giudei", tornano nella loro sede originale, la chiesa della Santa Trinità di Cortemilia (provincia di Cuneo), che attualmente ospita una sezione del Museo Diocesano di Alba. Le statue sono rimaste assenti per lungo tempo da Cortemilia per un accurato restauro realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo di Torino e della Fondazione Crc.

Si tratta di opere di straordinario interesse artistico e devozionale. Il più antico dei due gruppi è l'Ecce Homo, realizzato presumibilmente in epoca tardo barocca. Ci mostra un Cristo dopo la flagellazione, con la corona di spine sul capo, accanto a un sacerdote israelita e a un soldataccio nerboruto. Il secondo gruppo, la Flagellazione, ritrae Cristo alla colonna mentre due energumeni lo frustano. Il gruppo risale agli anni 1836/37 ed è opera degli scultori savonesi Giacomo e Antonio Brilla, ritenuti i probabili autori anche del commovente Cristo deposto dalla croce oggi conservato nella stessa chiesa.

In questa stessa chiesa è esposta anche una storica reliquia, quella della Santa Spina della Corona di Cristo, giunta a Cortemilia secoli or sono in modo mai chiarito, tanto che su questo fatto circolano svariate leggende. A una di queste leggende si ispira una serie di otto illustrazioni dipinte dal grande illustratore milanese Severino Baraldi e trasferite su pietra per essere esposte in modo permanente in via Cavour, sulla base di un “progetto museale a cielo aperto” curato dallo scrittore bolognese Giordano Berti e dell’art designer Letizia Rivetti.

 

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