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L'inverno terribile dei trasportatori cuneesi che tentano di utilizzare il Maddalena

MONTAGNA

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Riceviamo da Astra Cuneo (Associazione Trasportatori) e pubblichiamo: "Il sole splende in cielo, vento a 10 km/h, la Commissione valanghe dice: “Nessun pericolo di distacco” e il colle della Maddalena continua a rimanere chiuso. C’è qualcosa che non quadra.

Dopo la giornata di mercoledì 17 gennaio, quando impetuose folate di vento hanno sconvolto i pendii del colle, ora è stata ristabilita la pace, e l’aria di montagna si limita ad accarezzare l’asfalto. Ciononostante il valico permane impercorribile, e lo sarà fino almeno alle 13.

Nella giornata di ieri, giovedì 18 gennaio, le operazioni di rimozione neve hanno tardato di molto: le giustificazioni in successione sono state: attesa della Commissione valanghe per sopraluoghi (che nega di essere stata consultata per un intervento), forte vento e bufera (chi era lassù può smentire), la rottura di un lancia-neve (una giornata intera per capire che andava riparato) e fantomatici bollettini Arpa avversi (veramente?). Così sono trascorse più di ventiquattrore senza alcun risultato positivo.

I malcapitati autisti di camion che si erano ritrovati bloccati al confine di Stato senza poter proseguire il viaggio verso casa hanno potuto, per fortuna, far dietro-front grazie all’intervento coordinato tra Astra e la Prefettura di Cuneo, che in contatto con gli omologhi di Gap, ha concesso, eccezionalmente, di transitare per il Monginevro, passo di norma assoggettato a restrizioni.

Quel che preoccupa della giornata di ieri è però che chi dovrebbe occuparsi della pulizia della strada (azienda appaltatrice in coordinamento con Anas), si è clamorosamente fermato sul più bello, ad appena 300 metri dalla frontiera. Perché? L’Astra, che era lì sul posto, ha potuto constatare le buone condizioni metereologiche (poco vento e strada pulita fin dove le operazioni di sgombero erano state effettuate). A patto che quindi non vi fosse e non vi sia un pericolo valanghe, ci si chiede: perché tutto si è fermato?

Un anno terribile. 50 giorni di chiusura per il colle della Maddalena nella corrente stagione invernale: non accadeva dal 2013-2014, quando i giorni di divieto di circolazione per il valico furono 59. “Abbiamo cercato di instaurare un dialogo, a settembre avevamo promosso un incontro dal quale erano emersi buoni propositi, ed invece siamo stati inesorabilmente smentiti” spiega Diego Pasero, presidente di Astra Cuneo.

“La nostra categoria si sente abbandonata al suo destino, cioè alla necessità quotidiana di dover fare i conti con chiusure che nella maggior parte dei casi provengono dall’inefficienza dei soggetti chiamati ad intervenire. A questo si aggiungono divieti ad hoc per i veicoli pesanti, da quest’anno anche al colle della Maddalena, dove le autorità francesi hanno attivato questa bizzarra pratica di interdire la circolazione solo ai mezzi superiori alle 19 tonnellate, giustificandolo genericamente per motivi di sicurezza” aggiunge il presidente. Questa volta però i francesi avevano efficientemente pulito la strada, e dal lato italiano siamo stati noi a complicarci la vita, tra quiproquò, perdite di tempo e il solito banale tentativo di addossare la colpa sempre a qualcun altro.

L’Astra, che prima dell’inizio della stagione delle nevicate aveva coinvolto tutti i soggetti in causa ad una tavola rotonda, ora vede i propri associati patire le conseguenze di chiusure talvolta “eccessivamente prolungate e inspiegabili”. Quando c’è una chiusura, noi facciamo il giro delle sette chiese, sentiamo tutte le campane, eppure sembra che ce ne sia sempre qualcuna stonata, questo colle lo vogliamo tenere aperto oppure no?

"Il problema - conclude Pasero - resta sempre la comunicazione istantanea agli utenti della strada e le lungaggini che anticipano un’apertura. Noi siamo concordi con chiusure preventive, ma a patto che nel momento in cui vengono ristabilite le normali condizioni di circolazione, il colle venga riaperto".

 

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