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L'impegno di Ceva nell'affrontare la violenza sulle donne nei centri dedicati

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - Aula Magna dell’Unione montana di Ceva, in provincia di Cuneo, particolarmente affollata di sindaci, amministratori, medici, operatori del settore e forze dell’ordine per l'incontro a cui ha preso parte l’assessore regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti.

Si è parlato di un tema più che mai attuale, la violenza sulle donne. L’incontro è stato promosso dall’associazione “Futuro Donna Onlus” di San Bernardino di Ceva nell’ambito delle visite programmate dall’assessore regionale dei “Lunedì nei centri antiviolenza”.

A porgere il saluto di benvenuto, il presidente dell’Unione montana delle Valli Mongia Cevetta Langa Cebana – Alta valle Bormida e sindaco di Ceva Alfredo Vizio, il direttore generale dell’Asl Cn1 Francesco Magni, il direttore del Dea di Mondovì Vera Bignone e la dottoressa Anna Ardissono, presidente di “Futuro Donna” di Ceva.

“In Piemonte – ha commentato l’assessore Monica Cerutti – esiste una rete di sportelli in cui sono offerti servizi di vario genere, da quello dell’accoglienza e dell’ascolto, all’assistenza legale, al sostegno e accompagnamento per il recupero dell’autostima con la presenza di un gruppo di volontariato reperibile 24 ore su 24. Oggi, la presenza dei rappresentanti che contribuiscono a realizzare il sistema facente parte del centro antiviolenza di questa zona, è la chiara dimostrazione di come facendo squadra sia possibile raggiungere un obiettivo comune: contrastare la violenza sulle donne. La visita a Ceva fa parte delle visite programmate alle sedi dell’antiviolenza piemontesi. Al momento ne esistono quindici, l’ultima è stata inaugurata a Chieri e a breve ne sarà aperta una nuova a Casale Monferrato. Nel corso del 2017 nei nostri centri sono state seguite e aiutate 2.300 donne, dato che rimane comunque molto indicativo rispetto al dato generale di violenza. Abbiamo poi creato nove case protette a livello regionale e messo a bando la realizzazione di posti di emergenza e di seconda accoglienza. Un dato statistico emerso è che oltre la metà delle donne vittime di violenza ha dei figli in età minore. Tra le iniziative che intendiamo portare avanti e inserite all’interno del piano di attuazione della legge regionale, sono anche iniziative rivolte nei confronti degli uomini che vengono maltrattati con la costituzione di un fondo destinato al sostegno delle denunce. Altre sono iniziative mirate alle scuole con la formazione di nuovi operatori con l’inserimento nell’ambito lavorativo".

“Nata nel giugno del 2008 – è intervenuta a fare una breve cronistoria del centro di antiviolenza di Ceva, la presidente di “Futuro Donna” dottoressa Anna Ardissono,– da gennaio 2009 abbiamo aperto il “servizio rosa”, consistente in uno sportello di ascolto portato avanti dalle donne dell’associazione cebana con una reperibilità garantita di 24 ore su 24. Tra le varie iniziative che abbiamo già realizzato sul territorio, sono stati organizzati un laboratorio di tessitura e cucito per le donne, momento di notevole aggregazione e sostegno. Abbiamo poi avviato varie iniziative all’interno delle scuole, riscrivendo alcune favole su opuscoli da distribuire agli alunni il cui fine è far passare alcuni messaggi di non violenza. Accompagnamo i bambini in mensa, pensando alle mamme che lavorando non possono farlo da sole. L’iniziativa è già in corso con un notevole risultato nelle scuole di Niella Tanaro, Viola, Ceva e Mombasiglio".

Gli orari di apertura del centro antiviolenza sono i seguenti: lunedì e mercoledì 14.30 – 16; giovedì 15 – 17.30; venerdì 9.30 – 10.30. Il martedì, invece, è operativa la sede di Mombasiglio dalle 9.30 – 10.30. I recapiti dell’associazione sono: cell. 373.5088683 e-mail futuro.donna@tiscali.it www.futurodonnapiemonte.it

Sergio Rizzo

(Nella foto, l’assessore regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti e la presidente di “Futuro Donna” Anna Ardissono)

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