Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Le speranze della nuova Unione montana del Monregalese

MONTAGNA

  • Foto
  • Foto
Condividi FB

ROBERTO CROCI - Il presidente della neo Unione, Gianrenzo Taravello, Sindaco di Torre Mondovì, ha inaugurato l’ufficio dell’associazione che riunisce alcuni dei Comuni “alti” del Monregalese: Torre, Pamparato, Vasco, Montaldo, Roburent.

Collocato in una “Roa Piazza” (rara, anzi rarissima) della frazione di Piazza, nell’ex sede del Municipio, è un ufficio moderno, molto piccolo. Ma nella nuova società “liquida”, dove tutto è connesso, non serve più avere grande logistica: basta far circolare idee e files, c’est plus facile! Un vantaggio dell’era digitale. "Si conclude qui la prima fase, - dice Taravello - ma inizia una nuova era delle Unioni, arrivate anche a 15 Comuni, poi spezzettate in nuclei più operativi, come la nostra di 5 Comuni con analoghe necessità.

Nel frattempo non siamo stati fermi, mandando avanti i progetti per acquisire vari tipi Fondi, oltre a fronteggiare la recente emergenza alluvione”. L’emergenza è stata sintetizzata dall’ing. Rocco Pulitanò, consigliere a Mondovì e in Provincia: “109 interruzioni e 38 milioni di euro i danni sin’ora contabilizzati, a cui stiamo mettendo mano”. Giuseppe Zarcone, Sindaco di Monastero Vasco, ha confermato la sua adesione all’Unione. “Sono sempre stato contrario, preferendo gli accordi di collaborazione, ma oggi devo riconoscere la bontà organizzativa, lo straordinario lavoro del Presidente e di tutti i dipendenti comunali che oggi svolgono i compiti del proprio comune, dell’Unione e di quelli relativi alle altre Unioni.

A loro il nostro apprezzamento. ". Lido Riba, Presidente di Uncem Piemonte, ha ribadito la priorità assoluta per le Unioni, che hanno sostituito le Comunità Montane: “Aumentare drammaticamente le occasioni di lavoro nel settore Primario, agricoltura e legno, cui stiamo mettendo mano, anche per accorciare la filiera ed arrivare alla vendita diretta. Senza lavoro non ci sono neppure servizi comuni da gestire, né turismo".

L’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, che ben conosce il territorio, ha spronato i sindaci a passare all’azione perché ormai non ci sono più dispute da discutere. “Passata la fase d’emergenza alluvione, passeremo alla pulizia dei fiumi e dei torrenti. Per lo sviluppo della Banda Larga, le Unioni devono progettare loro stessi la distribuzione di rete sul loro territorio, proponendosi ai fornitori come unico cliente. Essi infatti vedono le zone di montagna non remunerative, aree bianche, un vero fallimento di mercato”.

Ecco uno dei tanti motivi per consorziarsi. Giovanni Balbo, sindaco di Montaldo, ha chiesto la proroga alla Regione, oltre il termine di febbraio, per presentare i danni sulle alte vie degli alpeggi, per l’ovvia impossibilità di raggiungerli in questi mesi. Gli fa eco l’ing. Fausto Mulattieri, Sindaco di Pamparato che chiede a Valmaggia: “I finanziamenti sono importanti, ma altrettanto la comprensione dei problemi locali e lo snellimento delle procedure burocratiche”.

L’ex Sindaco di Cuneo conosce bene il tema e ha garantito la comprensione della Regione, che però sosterrà solo operazioni molto concrete. Ha confermato anche l’orientamento ad un turismo non motorizzato, quindi tutti a piedi, per chi può. E’ una delle sfasature della vecchia politica di decentramento del turismo alle Regioni (e non solo del turismo), cui, per fortuna, si sta mettendo mano.

Intanto, Regione che vai Legge che trovi, la progressista Emilia Romagna ha trovato un eccellente equilibrio di libertà e tutela ambientale per la mobilità outdoor, tanto da organizzare la prima grande fiera del settore nell’aprile 2017. Alè, che i puruma feira, forse, anche noi, in Piemonte!

Roberto Croci

VIDEO