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Coumboscuro: nello "Journ di Réi" si recita in provenzale, italiano e portoghese

MONTAGNA

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A Coumboscuro il 2018 si apre, come dai tempi del Dopoguerra, con il "Journ di Réi", il Giorno dei Re Magi. Sabato 6 gennaio (ore 15) nella parrocchiale di S. Lucio de Coumboscuro sarà un evento di rilievo internazionale a dare il via all’annata provenzale. Il Centre Prouvençal presenterà la sua nuova produzione “Sozim na céu – A la fenestro de ma soulitudo”, una prima assoluta che il Teatre Coumboscuro mette in scena su testi drammatici e lirici di due grandi poeti europei: Fernando Pessoa e Sergio Arneodo.

Si tratta di un originale adattamento teatrale ispirato alla comune e diversa visione del tema della soulitudo ("solitudine"). Comune perché sia per il poeta portoghese che per il "Magistre" la solitudine dell'uomo è il momento della possibile apertura dell'io più interiore verso una condizione di vita universale. Diversa per l'ambientazione e la fantasmagonia di personaggi, talvolta reali, talvolta fantasiosi, talvolta legati a ricordi e sentimenti agognati in un passato forse mai vissuto.

Lo spettacolo è immaginato come una sorta di scambio di "visioni" dei mondi che hanno ispirato i due poeti, dove Fernando Pessoa commenta e conduce lo spettatore nelle allegorie poetiche e drammatiche che Sergio Arneodo ha raccolto nei suoi scritti più famosi: "Danço di sesoun" e "Rousari de passioun". L'originalità dell'adattamento teatrale consiste nel far apparire personaggi come l'Ome de la luno, sentimenti come l'Assenza, celebrandoli in occasione della festa dell'Epifania, nel giorno dell'apparizione.

In una idea meno prosaica e più vicina ad un sentire popolare – anche qui due aspetti che coincidono nella produzione poetica di Pessoa ed Arneodo - "Sozim na céu" ci parla della solitudine come tormento dell’implacabile indifferenza della società, che isola e mette a tacere diversità e sensibilità più intime dell’uomo. Fernando Pessoa ambienta in una Lisbona che trabocca di personaggi e scene quotidiane affollate di vita urbana le sue considerazioni sull'assenza e sulla necessità di fermare questa ideale corsa, che continua implacabile. Sergio Arneodo utilizza invece l’immensità muta degli orizzonti alpini che mettono a nudo fragilità e carattere delle persone, che come estremo abbraccio si nutrono di fede e natura selvaggia.

Ampliando il panorama delle lingue che il Teatre Coumboscuro porta in scena, lo spettacolo sarà recitato in provenzale, italiano e portoghese, per poter rendere fruibile al più ampio pubblico la straordinaria sensibilità dei versi e delle immagini che i due poeti ci hanno lasciato. Una regia che sfrutterà a pieno musiche d'atmosfera e canzoni, lusitane e provenzali interpretate dal Rafay Duo con la chitarra di Luca Allievi e la voce di Raffaella Buzzi.

Ingresso libero, sino ad esaurimento posti.

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