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In Piemonte resta alta pressione sugli ospedali, ok a dimissioni "assistite" in Rsa o a domicilio

CUNEO

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CUNEO CRONACA - "Per contribuire a decongestionare i posti letto negli ospedali, la Giunta emanerà una delibera (Dgr) per consentire le dimissioni assistite e protette dei pazienti in via di guarigione che continueranno a essere curati, sempre a carico del Servizio sanitario regionale, nelle Rsa o al domicilio”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’informativa svoltasi in Consiglio regionale, che ha aggiunto: “In Piemonte la curva della terza ondata di pandemia sta finalmente cominciando a scendere, l’Rt è sotto l’1. Si riducono i nuovi casi e i nuovi focolai, resta preoccupante appunto la pressione sugli ospedali con il 67% nell'ordinaria e il 59% nella terapia intensiva, dati che vogliamo ridurre con questa delibera”.

Dopo aver sottolineato che "i dati riportati dalla Fondazione Gimbe certificano il Piemonte come migliore regione per numero di vaccini in rapporto alla popolazione", l’assessore ha affermato che "complessivamente sono state somministrate circa 950mila dosi, di cui oltre 600mila prime dosi e, solo nella giornata di mercoledì 7 aprile, ne sono state somministrate complessivamente circa 22mila".

“In alcune province – ha aggiunto – sono già stati vaccinati tutti gli ultraottantenni trasportabili ed entro il 18 aprile lo saranno in tutta la regione, mentre sussistono problemi per quelli non trasportabili perché andare a domicilio implica per gli operatori un tempo maggiore, dovuto anche alle operazioni di vestizione e svestizione per evitare di contaminare inavvertitamente le abitazioni dei pazienti”.

Anche per quanto riguarda il personale sanitario e le Rsa, ha continuato, "i risultati sono decisamente positivi: la vaccinazione è sostanzialmente conclusa anche se, naturalmente, continueranno a essere vaccinati tutti i nuovi operatori e ospiti. Alle Forze dell’ordine, al personale scolastico e della Protezione civile sono state somministrate le prime dosi ed è in fase di somministrazione la seconda, mentre si prosegue con i soggetti estremamente vulnerabili e i caregiver".

“I medici vaccinatori nei propri studi sono oggi 927 – ha proseguito – mentre aumenta la disponibilità di centri mobili aziendali per la vaccinazione che si aggiungono ai 191 centri vaccinali al momento attivi. Se avessimo più vaccini non avremmo problemi a coinvolgere più soggetti”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti per il Pd i consiglieri Domenico Rossi e Daniele Valle, che ha fatto notare come il rapporto Gimbe collochi il Piemonte anche al penultimo posto per quanto riguarda la somministrazione delle prime dosi e undicesima nella classifica generale.

L’assessore ha risposto a Sarah Disabato (M5s) che il protocollo per le cure domiciliari è applicato meglio nella provincia, piuttosto che nella città metropolitana di Torino, dove la pressione ospedaliera è forte.

A Silvio Magliano (Moderati), l’assessore ha assicurato che farà presente al Dirmei la situazione di comunità di ecclesiastici anziani e di comunità di persone disabili affinché siano tutti vaccinati.

Per la Lega sono intervenuti il capogruppo Alberto Preioni e Sara Zambaia, che hanno ringraziato l’assessore per il lavoro svolto e chiesto di vigilare sulla buona applicazione del Protocollo per le cure domiciliari.

Marco Grimaldi (Luv) ha lamentato la disomogeneità tra i dati delle varie Asl, in particolare per quanto riguarda la vaccinazione delle persone fragili.

Francesca Frediani (M4o) l’assessore ha assicurato che “tutto il personale della polizia penitenziaria è stato vaccinato e, se si riusciranno ad avere dosi aggiuntive, i carcerati verranno vaccinati in deroga a quanto prevede attualmente la norma”.

Paolo Ruzzola (Fi) – infine – ha fatto presente che “non esiste al momento per i cittadini la possibilità di scegliere un vaccino piuttosto che un altro”.

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