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Il fruttivendolo che dalla Sicilia ha aperto un curioso "banchetto" in centro ad Alba

ALBA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - E' sul finire del giorno che mi trovo ad Alba, in provincia di Cuneo. Passeggio, e prima di imboccare via Maestra mi imbatto in un banchetto che vende frutta. La parola banchetto, però, è riduttiva: è una rivendita all'aperto, di spiccata originalità, quasi pittoresca.

E' una spaziosa struttura in ferro, con soffitto alto e pareti di fondo. Molto illuminata. La merce spicca e quasi parla, così vivida ed accattivante, ben disposta nei plateau: è il paradiso della frutta. Oltre la sua grandezza, con in punta il braciere scoppiettante delle caldarroste, è singolare l'ambientazione del locale.

Scorgo due coniugi attempati seduti ad un tavolo da cucina, con tovaglia cerata, mentre giocano a carte. Sono i proprietari del banchetto, e vederli così assorti nel gioco senza degnare di uno sguardo i passanti dà l'idea di essere noi gli inopportuni. E' la scenetta famigliare che si svolge nell'intimità di una qualsiasi casa. Invece si svolge sulla via trafficata, rumorosa, e assordante.

Mi soffermo a guardare, e quasi in soggezzione leggo di sfuggita, per non disturbare, alcuni dei tanti manifesti che tappezzano le pareti. E intanto la coppia continua assorta il gioco di carte. Tra questi, finalmente, trovo il biglietto da visita: “La frutta giusta alla stagione giusta, va da Gino che ti aggiusta!”.

E fin qui ci siamo. Il titolare è il signor Gino che su un altro manifesto si racconta: A Leonforte, in Sicilia, sono nato, in Piemonte per lavoro sono arrivato. Con la mia frutta di gran qualità faccio il mercato al sabato in città. Ho messo radici ad Alba per la festa del tartufo, vedi esposta la mia foto.

E' la prima volta che non faccio domande: c'è tutto scritto. Il signor Gino si è raccontato da sé. Mi soffermo a guardare quella tanta e meravigliosa, mai vista, esposizione di frutta e intanto scorgo un giovane accanto al braciere delle caldarroste: è il figlio dell'intraprendente signor Gino, che maneggia i cartoncini per incartarle.

Mi soffermo un attimo, ma poi quasi imbarazzata lo deludo, non le compro. Non voglio infrangere quella sensazione provata. L'incontro con Gino è stato esauriente. Mi basta così, tornare a casa col ricordo del paradiso della frutta.

Fiorella Avalle Nemolis

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