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Torna la "Festo dou Tarluc" a Pontebernardo, la borgata che d'inverno assiste a due tramonti

MONTAGNA

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A partire dalle festività natalizie sino all’Epifania, si ripeterà in Alta Valle Stura (provincia di Cuneo) la tradizionale "Festo dou Tarluc", giunta alla sua 22esima edizione, organizzata dall’Ecomuseo della Pastorizia, dall’Unione Montana Valle Stura e dai Comuni dell’Alta Valle: Argentera, Pietraporzio e Sambuco. Il termine occitano "Tarluc", dal latino inter lux, indica il lasso di tempo in cui il sole a Pontebernardo scompare, in inverno, dietro la cima dell’Ubac, per ricomparire più tardi tra le rocce del vallone omonimo. Il curioso fenomeno del Tarluc fa sostenere agli abitanti della borgata che la località gode di due soli.

Anche quest’anno l’Ecomuseo della Pastorizia ripropone la manifestazione che nelle edizioni passate ha ottenuto un notevole successo, con un folto pubblico che ha partecipato agli eventi animando i caratteristici centri alpini. Le iniziative organizzate intendono coinvolgere i partecipanti, con l’obiettivo di far vivere e valorizzare antiche tradizioni legate all’attività della pastorizia. Ai turisti ed agli abitanti della Valle sarà offerta la possibilità di visitare, nei locali dell’Ecomuseo, il percorso museale “Na draio per vioure – Un sentiero per vivere”, il Centro di Selezione degli arieti, il punto vendita dei prodotti in lana, il Caseificio per la lavorazione del latte di pecora sambucana, il laboratorio dei salumi di carne ovina ed il punto di degustazione “Agri Bistrot Pecora Nera”.

Il primo evento è previsto nel pomeriggio di sabato 22 dicembre presso l’Ecomuseo, con l’intervento “Pastori, ambasciatori del paesaggio", a cura dei professori dell’università di Torino, Luca Battaglini e Dino Genovese. La pastorizia in montagna è un’attività zootecnica “primaria” per il ruolo sociale, ecologico, culturale che riveste ed è fondamentale per la conservazione dei territori meno favoriti. Su allevamento, transumanze e commercio del bestiame si era centrata la vita economica di molte vallate alpine. A queste attività si deve la costruzione di componenti essenziali del paesaggio alpino, quali prati, pascoli e insediamenti umani ad esse connessi.

La pastorizia, ridimensionata dalle dinamiche di spopolamento delle vallate piemontesi del XX secolo, oggi più che mai, deve essere riconosciuta per le funzioni di manutenzione di habitat e di conservazione della biodiversità. È pertanto necessario valorizzare in modo concreto quelli che oggi, secondo una terminologia riconosciuta internazionalmente, vengono definiti servizi ecosistemici. Solo in questo modo si potrà contrastare la limitata o nulla conoscenza di tale ruolo al di fuori di ambiti più locali. Le figure dei pastori come interpreti e divulgatori del paesaggio colturale e culturale montano potranno così avere un ruolo importante nella costruzione di scenari di sviluppo territoriale. Scenari possibili e sostenibili.

Lunedì 24 dicembre a Pontebernardo, la messa di mezzanotte sarà allietata dalla musica tradizionale occitana.

Altri eventi sono previsti da mercoledì 2 a sabato 5 gennaio:

Sambuco: il 2 gennaio visita al presepe di sughero che racconta la vita d’un tempo nei paesi di montagna e momento di festa con musiche e danze, animate dai giovani valligiani partecipanti al corso di musica occitana, a cura dall’insegnante Simonetta Baudino.

Pietraporzio: il 3 gennaio escursione guidata con le ciaspole fino alla Miniera della Barite ed al rientro degustazione di crouzét. Nel pomeriggio sarà il Saponificio “Rose e Caprioli” ad accogliere gli interessati per una visita tra i saponi di montagna e le erbe profumate dell’Alta Valle Stura.

Bersezio: il 4 gennaio passeggiata con le ciaspole, guidata da accompagnatore naturalistico, e visita al laboratorio artigianale della pasticceria locale durante la preparazione delle caramelle dai gusti diversi, con degustazione finale.

Pontebernardo: il 4 gennaio, nella Chiesa parrocchiale dell’Assunta, è previsto come da tradizione il concerto “Chantar Natal” con Sergio Berardo, Roberto Avena e Michela Giordano; il 5 gennaio, presso la sede dell’Ecomuseo della Pastorizia, a partecipazione libera, tosatura, filatura e cardatura tradizionale della lana, laboratorio del feltro. Un momento particolarmente interessante per adulti e bambini sarà quello della tosatura della pecora ‘floucà’, la pecora più mansueta del gregge, alla quale vengono “pettinati” ciuffi di lana sulla schiena, con l’intento di renderla la migliore e la più appariscente del gruppo. Merenda finale per tutti e distribuzione ai bambini di un anhel de pan, secondo l’antica tradizione del Natale.

In molti paesi della valle sarà inoltre possibile visitare originali presepi, realizzati nelle aperture delle finestre, lungo le antiche contrade.

L’Ecomuseo della Pastorizia durante le feste natalizie osserverà il seguente orario: dal 26 al 30 dicembre – dal 2 al 6 gennaio, dalle 15 alle 18 (resta chiuso a Natale, il 31 dicembre e il 1° gennaio).

 

 

 

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