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GUARENE/ Venerdì sera la presentazione dello studio "Il cenacolo: l'improbabile melodia"

BRA

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Una melodia musicale ne “Il Cenacolo” di Leonardo Da Vinci? In base allo studio di Paolo Paglia, direttore, compositore e scrittore di diversi libri dedicati all’interpretazione della musica, e della storica dell’arte ed insegnante Piera Arata, potrebbe essere nascosta tra le mani di Gesù e degli Apostoli.

Un’ “improbabile melodia” che aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza su Leonardo Da Vinci e sul suo tempo, arrivando ad una conclusione obiettiva e fondata.

Dopo il buon successo delle prime presentazioni, gli autori aspettano gli appassionati del Genio toscano in due appuntamenti: il 21 settembre ore 21 presso la Biblioteca di Guarene in via Secondo Paoletti 16, ed il 30 settembre alle ore 17 a Torino, in via Vanchiglia 36, nello studio di Enzo Bersezio, per AccAtelier, importante evento dedicato alla cultura che si svolge nelle sedi di artisti torinesi.

Il volume è acquistabile online su Amazon, nelle edicole di fiducia a richiesta, e durante le presentazioni in programma (per l’occasione la copia sarà autografata dagli autori).


PAOLO AMEDEO PAGLIA
Come è nata l’idea di questa “Improbabile melodia” nel Cenacolo?

«Questa opera mi ha sempre affascinato. Esiste un mistero nel Cenacolo: una melodia desunta dalla posizione delle mani dei personaggi dell’ultima cena della quale , ancora oggi non ne sono certo. Ho comunque desiderato mettermi in gioco iniziando a fare una ricerca partendo da questo punto di vista, ed ho scoperto come Leonardo da Vinci fosse in possesso di tutte le conoscenze( anche se quasi solo tecnicamente) della musica del suo tempo.

Ho così collegato il mistero al suo magistero e, attraverso lo studio dei suoi rebus musicali, unica vera fonte scritta pervenutaci, ho creato con Piera Arata l’“improbabile melodia”. Pittura e musica si incontrano, grazie allo storico personaggio, capace di lasciarci una testimonianza del suo genio, scritta con queste due Arti.

Questo mio studio vuole testimoniare la mia passione per gli uomini che hanno fatto grande l’Italia e il mondo nei secoli, grazie alle loro intuizioni ed alle loro visioni innovative».

PIERA ARATA

L’Arte della pittura e la musica: che legame hanno secondo lei?

«Tutte e due trasmettono emozioni e sensazioni attraverso strumenti diversi che fanno capo ai nostri sensi; tuttavia, seppur con modalità differenti, entrambe le arti hanno la capacità di stimolare quella parte del cervello che fa nascere in noi delle immagini mentali, la forma suprema di creatività ed immaginazione. Di fronte ad un grande quadro, o ascoltando una melodia che apprezziamo, la nostra mente vaga e stimola nuovi pensieri.

Arte e musica però non sono solo istinto e emozioni, dietro una grande opera c’è tecnica, studio, progettazione: un equilibrio di entrambi gli aspetti crea una vera opera d’arte che ancora dopo molti anni viene studiata e analizzata, permettendoci attraverso essa e le sue tecniche di ricostruire un’intera epoca. Entrambi gli studi di arte e musica ci riportano indietro alle epoche in cui sono state fatte, ed è proprio per questo che è bene evitare degli anacronismi, poiché si possono leggere messaggi impropri».

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