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GAIOLA/ L'ostello del Pelerin di nuovo in mano alla società che lo avviò

MONTAGNA

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Dopo la fase "sperimentale" di un lustro, è stata riaffidata la gestione dell’ostello del Pelerin, di proprietà del Comune di Gaiola, in provincia di Cuneo.

Lo fa sapere Fabrizio Biolé, sindaco di Gaiola, che precisa: "Ad occuparsene, per i prossimi nove anni, sarà nuovamente la società Paeco s.a.s., che continua dunque la propria attività iniziata nel 2012".

La struttura, posizionata nel centro del paese, è stata oggetto di delibera da parte della Giunta comunale il 20 gennaio e l’affido è partito dal 6 febbraio. Nei mesi passati l’amministrazione, nel rispetto del nuovo Codice degli Appalti ha proceduto prima con un bando ad invito a cinque realtà territoriali del settore ricettivo, effettuando di fatto una ricerca di mercato, per poi procedere con una richiesta di manifestazione di interesse aperta a tutti. La risposta è arrivata da chi aveva gestito l’Ostello nei cinque anni precedenti con la proposta di un canone annuo di 4.351 euro lordi.

Rimane nella convenzione la possibilità, per le associazioni del territorio, di poter usufruire gratuitamente della sala refettorio e l’eventuale utilizzo dell’intera struttura per attività patrocinate dal Comune per 12 giorni totali all’anno a prezzi scontati rispetto al tariffario ufficiale.

"Bene che l’attività continui e che possa essere stata riaffidata allo stesso gestore che per cinque anni ha dato l’avvio alla ricettività della struttura. Gruppi scout, frequentatori di sport acquatici, squadre giovanili in ritiro sono solo alcuni degli utenti che in questi anni hanno visitato Gaiola e la bassa valle Stura, usufruendo dell’Ostello - spiega Fabrizio Biolé - Per altro lo stesso sarà a brevissimo oggetto di lavori di miglioramento che saranno realizzati con fondi europei legati alla programmazione del P.S.R. Il progetto prevede tra l’altro il rifacimento di due pavimentazioni in legno e un rinnovo manutentivo di altre due, la creazione di un dehor esterno in legno e la sostituzione dell’attuale recinzione”.

 

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