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Pionieri della fotografia a Bra tra '800 e '900: un ritorno al passato attraverso storiche immagini

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - E' una sera settembrina ancora tiepida quando entro nel cortile del palazzo Garrone a Bra, in provincia di Cuneo, proprio nel cuore della città storica.

C'è un ampio palco, un tavolo ricoperto da un drappo rosso, niente fronzoli: fa da magnifica cornice, illuminata a giorno, l'imponente scalinata di accesso dal cortile al maestoso palazzo.

Fabio Bailo, assessore alla cultura di Bra, presenta il suo ultimo libro “Foto e fotografi a Bra, tra '800 e '900”: è un percorso che, nella prima parte, rammenta e omaggia i pionieri professionisti dello scatto e autori della memoria storica e affettiva della città.

Il relatore ha di fronte a sé una lunga fila di sedie, fino al fondo del cortile: è una flotta composta da attenti braidesi.

Alcuni tra loro, volume alla mano e impazienti, già sfogliano le pagine della seconda parte del libro, che con scatti diversi per epoca e contesto, compongono l'album della comunità braidese.

E' la nostalgia, il desiderio di rivisitare flash, frammenti di vita, con volti a noi famigliari di nostri cari, compagni di scuola, maestri, vicini di casa, celebri personaggi braidesi ecc...

Un lavoro certosino la ricerca di materiale, attinta, in parte, dall'archivio dell'Istituto storico di Bra e dei braidesi, fortemente voluto da Carlo Petrini, fondato nel 2005, con la presidenza di Gina Lagorio prima e di Rosella Fissore poi e con la direzione di Fabio Bailo.

Ne seguì, per diversi anni, la pubblicazione, della rivista trimestrale Bra, o della felicità, che ha conservato importanti frammenti della Storia e delle storie della città che fu Regina di cuoi.

Hanno collaborato, aprendo i loro archivi, con scatti e ricordi fondamentali per il libro, sia privati, sia collezionisti (in primo luogo Giampiero Ciancia), sia fotografi, e le loro famiglie.

Bailo, con il suo caratteristico aplombe, pare non accorgersi della immensa folla che ha di fronte, e dipana il suo discorso con linguaggio disinvolto e precisazioni da storico.

Tratteggia personaggi, luoghi ed usanze anche con lieve, ma affettuosa ironia, e scalda i braidesi che sorridono alle sue battute ed evocano ricordi divertenti.

Intanto nel pubblico si percepisce la nota di un nostalgico ricordo, durante la proiezione di video interviste a fotografi braidesi scomparsi.

I fotografi presenti in prima fila, si sono alternati sotto i riflettori, ed hanno rallegrato il pubblico con brevi, ma esilaranti episodi della loro carriera.

Sono stati applauditi con affetto gli artisti dell'obbiettivo: Severino Peroli (foto e non solo); Angelino Fasano (per tutti Angelino); Bruno Risso (ovvero i mille matrimoni); Tullio Giacosa (tra Bra e Porto Ercole); Tino Gerbaldo (fotografo di moda e alla moda); Mimmo Brillante (quando la passione si impone); Giacomo Berrino (quando la foto diventa video); e Roberto Tibaldi (il re della multivisione).

Il pubblico ora attornia l'autore per ringraziare della bella serata, e paziente in fila, attende l'autografo.

Intanto, nel buio, qua e là, lampeggiano flash di cellulari, a ricordo della serata.

Dove finiranno queste immagini? Forse tra i tanti, i troppi scatti, isterici, di chi vuole immortalare tutto e tutti, e, nel frattempo si dimentica di vivere il presente.

Mi riprometto, al mio rientro, di mettermi subito alla ricerca, tra scaffali polverosi, dei nostri album di famiglia, in pelle decorata, e con la velina tra un foglio e l'altro, per non sciupare le fotografie.

Rovisterò anche il fondo di cassetti, e rinverrò da buste un po' sgarruppate e neanche chiuse, vecchie foto sbiadite, e molto offese, perchè buttate là e dimenticate.

Con sacrosanta ragione.

Fiorella Avalle Nemolis

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