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Fossano: a cena con Leonardo tra antichi piatti e asta benefica per Haiti

FOSSANO

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Il 12 gennaio non sarà solo la vigilia della chiusura di “Leonardo Opera Omnia” , la mostra di Rai e Rai Com organizzata da Comune di Fossano, Diocesi di Fossano e Progettomondo.mlal, che per quattro mesi ha consentito e consentirà di vedere l’opera pittorica del Maestro del Rinascimento in altissima risoluzione nelle tre sedi di Castello degli Acaja, Museo Diocesano e Santissima Trinità e, né sarà solo l’avvio dell’anno dedicato a Leonardo Da Vinci in occasione del cinquecentenario dalla sua morte: a Fossano, infatti, le due occasioni si fonderanno con i sapori della grande cucina di Palazzo Righini.

Una cena, quella del 12 gennaio, che vede la collaborazione di Palazzo Righini, Slow Food Fossano e Sapori Reclusi, con il patrocinio del Comune,  il cui menu è frutto di uno studio sull’alimentazione rinascimentale e dei piatti risalenti all’Ultima Cena, ai sapori e ai profumi del Getsemani.

“Il menu si ispira a materie prime e piatti presenti sia nella Palestina ai tempi dell’Ultima Cena, sia nel Rinascimento di Leonardo, anche sulla base delle ricerche che hanno portato al libro ‘Leonardo non era vegetariano’ alla cui stesura ha collaborato Enrico Panero. I piatti sono stati rivisti in chiave attuale, per andare incontro ai gusti contemporanei e accogliere i nostri ospiti con un evento di alto valore gastronomico e non solo commemorativo” spiega Enrico Castellano.

La cena, su prenotazione, al costo di 50 Euro vini inclusi chiamando il numero 0172/666666, avrà innanzitutto uno scopo benefico: “Parte dell’incasso della cena e l’intero importo derivante dall’asta dei vini che contribuirà ad animarla saranno offerti in beneficenza a sostegno dei progetti di cooperazione internazionale di Progettomondo.mlal ad Haiti” aggiunge Flavio Ghigo.

L’evento, che si terrà nella splendida cornice del Centro Sant’Agostino avrà un menu studiato in collaborazione tra Diego Solazzo, Enrico Panero ed Enrico Dutto: Tartarre di Fassona, polenta taragna e robiola; uovo croccante, topinambour e acciuga saranno gli antipasti proposti da Enrico Panero; riso di varietà antica allo zafferano, ragù di anatra, lardo affumicato e olio alla cannella; brasato di manzo, zucca confit, datteri e salsa di vino rosso di Diego Solazzo e dolce Getsemani all’olio d’oliva extravergine, olive candite e mandorle di Enrico Dutto. 

Ma chi sono i tre chef che daranno vita a questa sinergia di sapori?

Diego Solazzo, classe 1989, è uno Chef che, nonostante la giovanissima età, vanta una serie di esperienze di notevole valore. Dopo il diploma Alberghiero per i Servizi di Ristorazione, inizia velocemente un percorso fatto di grande umiltà e dedizione in grandi ristoranti internazionali, a partire dalle cucine del 5 Stelle Kulm Hotel di St Moritz, dal tristellato Martin Berasategui in Spagna al pluristellato Alan Solivérés Chef del Taillevent di Parigi. Arriva in poi Piemonte, dove sviluppa una forte collaborazione con la madre della cucina piemontese, Mariuccia Ferrero, patron del ristorante stellato San Marco di Canelli. Qui apprende le basi di questa cucina, per poi andare in Langa, nel Ristorante Damiano Nigro, anch’esso stellato, dove ricopre il ruolo di Sous-chef per 5 anni. Nella primavera 2018 approda a Palazzo Righini, dove rapidamente assume la guida di entrambi i ristoranti, facendosi apprezzare per il rigore della sua cucina che non rinuncia alla creatività e alla ricerca di nuove tecniche, unendo la tradizione piemontese alla cucina internazionale appresa nella sua esperienza, avvalendosi di materie prime di alta qualità e di ingredienti di stagione.

Enrico Panero, classe 1987, è il corporate executive chef di Eataly Mondo. Approda giovanissimo a questo incarico dopo aver collaborato con il ristorante Isla de Lobos di Lanzarote, l’Azador Etxebarri di Bilbao e aver ricoperto il ruolo di chef al ristorante Guido di Eataly a Tokio e a Eataly New York. In Italia è stato chef del ristorante Da Vinci all’interno di Eataly Firenze ed executive chef a Eataly Roma e ha lavorato al ristorante Il Marlin di Eataly Genova, al ristorante Aimo e Nadia di Milano e nelle cucine di Guido di Pollenzo. Ha scritto il libro “Leonardo non era vegetariano”. 

Enrico Dutto, nato nel 1996, fossanese, diplomato al Donadio di Dronero corso arte dolciaria. Dopo il diploma inizia subito a lavorare in CAST alimenti a Brescia, la miglior scuola di pasticceria in Italia. Dopo un anno parte e si reca prima ad Auckland in Nuova Zelanda e poi per un anno a Sidney dove lavora per Zumbo, una delle più note pasticcerie australiane. Vanta collaborazioni con grandi chef tra i quali il 2 stelle Michelin siciliano Pino Cuttaia.

“Questa cena è la prima collaborazione tra Slow Food, Palazzo Righini e Sapori Reclusi ma abbiamo trovato una grande sintonia e ci saranno nuove sorprese in futuro” dice Marco Barberis, fiduciario della condotta Slow Food di Fossano. “Stiamo già pensando a nuovi eventi da realizzare in collaborazione perché ci siamo scoperti un gruppo di lavoro affiatato” ha aggiunto Davide Dutto di Sapori Reclusi.

L’asta solidale sarà bandita dal giornalista ed esperto di vini Giancarlo Montaldo in collaborazione con il direttore del settimanale fossanese La Fedeltà Walter Lamberti. Ancora riserbo sulla composizione dei lotti di vini proposti, anche se iniziano a trapelare alcune informazioni sulle cantine possibili come Abbona, Scavino e Vite Colte.

L’appuntamento è per il 12 gennaio a Palazzo Righini, ma il consiglio è quello di affrettarsi a prenotare il proprio posto recandosi a Palazzo Righini o chiamando il numero 0172/666666, magari per regalare a qualcuno un’esperienza leonardesca.

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