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"Facciamo riscoprire ai giovanissimi della provincia di Cuneo il nostro patrimonio culturale"

CUNEO

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I giovani e la riscoperta del patrimonio culturale locale è il tema, quanto mai attuale, che verrà trattato da Caterina Lucarini nella sua lezione all’Unitre di Cuneo giovedì 1° febbraio, alle 15,30, al cinema Monviso. Negli ultimi anni l’attenzione all’educazione al patrimonio, da parte delle politiche nazionali e internazionali, è sempre più forte. L’educazione dei giovani ha un ruolo fondamentale per la tutela futura dei nostri beni materiali e immateriali e per formare una futura classe dirigente consapevole e responsabile del valore del patrimonio locale, capace di intervenire in maniera diretta per preservarlo e valorizzarlo.

Lo scenario attuale in Italia è piuttosto sconcertante: per questo è opportuno e doveroso sviluppare progetti che mirino a cambiarlo. Save the Children ci ricorda che in Italia ben il 64% dei minori, nell’ultimo anno, non è mai andato a teatro o ad un concerto, visitato musei, siti archeologici o monumenti. "Grazie ad una precedente analisi delle strategie pedagogico-culturali che altri Paesi perseguono, studiando le normative, osservando le fondazioni che operano nel settore e le attività ritenute di maggior pregio - spiega Caterina Lucarini - ho potuto progettare alcune attività di educazione al patrimonio nella provincia di Cuneo, a Saluzzo e Dronero. Si sono analizzate inoltre le politiche che l’Italia sta attuando e quali linee di indirizzo propongano per le attività educativo-culturali, esaminando anche alcuni casi pratici sul territorio nazionale e regionale".

Da quest’analisi è stato possibile ricavare una base di conoscenza e competenza che ha consentito una più agevole strutturazione del progetto Saluzzo Vale, pensato per la città di Saluzzo, (Cuneo, Piemonte) e la visita per famiglie organizzata in occasione dell’evento Dronero, un borgo ritrovato. Le attività ideate, frutto di un attento lavoro di ricerca storico-architettonica e di un confronto con figure provenienti da ambiti antropologici e didattici, hanno mirato a costruire dei modelli per spiegare in maniera semplice e attraverso il gioco l’importanza di tutelare e valorizzare il patrimonio diffuso che troviamo nella nostra provincia. L’idea alla base del lavoro è quella di creare modelli replicabili in altre realtà che portino ad un coinvolgimento attivo della popolazione nelle problematiche legate alla gestione e valorizzazione dei beni culturali che li circondano.

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