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Droni e alternative al rame per il futuro dell'agricoltura? Canale ci prova

ALBA

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L’innovazione e le tecnologie a servizio della viticoltura sono scese in campo a Canale, in provincia di Cuneo. Nei vigneti dell’azienda agricola Malvirà dei fratelli Damonte, la Cia di Alba ha proposto un seminario per parlare di alternative al rame, utilizzo di droni e software innovativi, impatto economico e riduzione dei fitofarmaci in vigna. Un momento di scambio interessante, che ha avuto grande seguito da parte degli associati desiderosi di conoscere nuovi e moderni approcci all’agricoltura sostenibile.

Tra gli interventi, Matteo Monchiero, docente di Patologia della vite al corso di laurea in Viticoltura ed Enologia e tra i fondatori di Ant-Net, ha dato indicazioni sull’utilizzo di tecniche nuove. «Se la presenza della malattia è grave e in periodi di grande pioggia, come quello purtroppo che stiamo vivendo in questa primavera 2018 - ha spiegato Monchiero -, è difficile pensare ad alternative rispetto al rame, che rimane il prodotto di riferimento per la lotta alla peronospera. Ma in condizioni di clima e di salute delle piante migliori, è possibile e consigliato limitarne l’uso e sostituirlo con l’utilizzo di induttori di resistenza come laminarina e chitosano o ancora, anche se più costoso, l’estratto di salvia».

Dai trattamenti, si è passati a commentare e sperimentare l’utilizzo dei droni in agricoltura, grazie anche al contributo dello Studio Sismonda di Racconigi. Monchiero: «Si tratta di strumenti potenzialmente molto interessanti, già utilizzati nelle coltivazioni cerealicole e arboree per verificare dall’alto l’eventuale stato di stress e possibili carenze delle piante. Nella viticoltura possono rappresentare un valido supporto, specialmente se si riuscirà a stabilire una connessione per trasmettere informazioni che riguardano la presenza di malattie. Lavoreremo proprio per perseguire questo obiettivo, per migliorare ulteriormente le tecniche di coltivazione».

«C’è tanto da fare in questo campo e occorre lavorare, secondo le linee guida del Piano di azione nazionale, per implementare l’uso della tecnologia proprio in questo senso – commentano da Cia Cuneo il vicedirettore Silvio Chionetti e il responsabile settore vitivinicolo Ivan Rogati -.

Il primo obiettivo è la creazione di una banca dati da utilizzare attraverso software che aiutino gli agricoltori a capire in anticipo le possibili condizioni negative di piante e terreni per intervenire in tempo, applicando i giusti trattamenti ed evitando quelli inutili. Ci impegneremo come Cia su questo fronte, anche per promuovere nuovi momenti di informazione e condivisione».

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