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Dopo il ricorso, tir sempre vietati nei 5 Comuni della Valle Roya

MONTAGNA

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Riceviamo da Astra (Associazione Trasportatori), Fai e Confartigianato Cuneo e pubblichiamo: "La recentissima pronuncia della Corte amministrativa di Appello di Marsiglia ha respinto il ricorso presentato contro l’ordinanza di divieto ai veicoli superiori alle 19 tonnellate dalle associazioni AstraCuneo, Fai Cuneo e Confartigianato Cuneo. Si tratta, per la verità, di una sentenza che attiene esclusivamente alla sospensione dell’arrêté dei sindaci della Valle Roya e che non entra quindi nel merito della questione. Infatti, la Corte non ha potuto valutare la complessità degli elementi difensivi apportati dall’avvocato delle ricorrenti sull’opportunità delle imprese di autotrasporto di poter o meno attraversare la Route Départementale 6204.

Tanto per intenderci, il giudice collegiale di Marsiglia non si è soffermato sull’analisi, per esempio, né dell’eccessiva e disproporzionata soluzione dell’itinerario alternativo dell'autostrada Torino-Savona, né degli effetti dannosi che il transito dei veicoli potrebbe eventualmente apportare alla strada dei centri abitati francesi. La Corte ha invece semplicemente ritenuto, come si legge nelle motivazioni della decisione, che non vi fosse luogo a statuire.

Tale tipo di verdetto si rileva principalmente nei casi in cui sussistano motivi di improcedibilità, elementi incompleti o contraddittori che non consentono una pronuncia sul merito. Nel caso di specie, la motivazione sta nel fatto che, considerata la sopravvenuta ordinanza del Dipartimento delle Alpi Marittime, di valore amministrativo superiore, ed operante sull’interezza della Rd 6204, ivi compresi i territori comunali delle Municipalità della Roya, una richiesta di sospensione per un provvedimento di competenza inferiore non trovasse ragione di esistere. Ciò poiché si ritiene che la contemporanea vigenza del divieto dipartimentale, abbia assorbito e superato quello dei sindaci.

Pur prendendo atto con rammarico e dispiacere della sentenza della Corte amministrativa, riteniamo che essa possa fornirci anche una lettura potenzialmente positiva della vicenda. Pertanto, in primo luogo, restano in piedi i ricorsi di richiesta di annullamento presentati sia contro l’arrêté dei sindaci, sia contro l’ordinanza del Dipartimento. L’iter giudiziario proseguirà infatti ancora: il prossimo appuntamento è fissato al tribunale amministrativo di Nizza (data dell’udienza da definirsi) dove le nostre associazioni saranno affiancate anche da l’Otre, sigla rappresentante i trasportatori dell’intera Regione Paca (Provence-Alpes-Côte d'Azur).

In secondo luogo, altro aspetto da non trascurare, se la Corte ha decretato la preminenza del provvedimento dipartimentale su quello municipale, adesso emerge con evidenza che il nostro interlocutore non sono più i sindaci della Valle Roya, bensì il Dipartimento stesso, ente istituzionale con cui auspichiamo si possa aprire un tavolo di dialogo e confronto produttivo, e che possa integrare anche l’intervento della Provincia di Cuneo.

Ricordiamo che da parte dei sindaci della valle Roya c’è purtroppo sempre stata poca sensibilità e disponibilità a trattare, riducendo a questioni di lotta campanilistica temi di relazioni internazionali. Le Amministrazioni locali francesi, infatti, invece di prevedere deroghe per le imprese impegnate in quotidiani trasporti interprovinciali tra Cuneese, Costa Azzurra e Liguria, ci hanno fin da subito negato qualsivoglia interlocuzione, additando i veicoli delle aziende della nostra provincia come mostri da combattere. Questo atteggiamento ostile non fa bene al rapporto culturale commerciale e turistico che da sempre ci lega alla vicina Francia.

Infine, vorremmo spendere una parola per ricordare che l’Anas avrebbe la possibilità di istituire un simmetrico divieto sul versante ligure della Ss20: se ne parla da molto, ma l’ente stradale si attarda nel prendere tale disposizione. Essa consentirebbe, in un’ottica di coerenza applicativa sulla medesima direttrice stradale, di far comprendere alla parte francese della Valle Roya cosa significhi rimanere isolati, senza la possibilità di essere riforniti di merci e materiali, senza deroghe, senza alternative ragionevoli".

 

 

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