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DOGLIANI/ “Giocando capoeira al buio”: l’esperienza di un ipovedente raccontata ai Lions

MONDOVì

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Il meeting del Lions Club Carrù-Dogliani della settimana scorsa, nella sede dell’Agriturismo “La Pieve” di Dogliani, ha avuto come tema “Gingando Capoeira no escuro” (Giocando Capoeira, al buio).

Intendendo per “Capoeira” l’antica disciplina, nata in Brasile, che include lotta, danza, musica ed i ritmi della tradizione e del folclore, adatta ad ogni età e adattabile a ogni persona. A presentarla ad un numeroso gruppo di soci, “l’instructor” Negreiro e la “graduada” Elisa Del Terra, che hanno portato l’esempio dell’esperienza fatta da una persona ipovedente, Simone Zenini, presidente Uic Cuneo, che ha seguito un corso negli ultimi otto mesi.

A ricevere gli ospiti, il presidente del L.C. Carrù-Dogliani, Giorgio Colombo, presenti gli officier distrettuali Rossella Chiarena e Paolo Navello.

«La Capoeira  - hanno spiegato Negreiro ed Elisa Del Terra facenti parte del gruppo “Abadà Capoeira Cuneo - nasce come forma di autodifesa utilizzata dagli schiavi neri in Brasile e dopo essere stata proibita perché ritenuta sovversiva, solo nel 1937 per iniziativa di un leggendario Maestro, diventa forma d’arte liberamente praticata e riconosciuta. Ai giorni nostri è praticata e riconosciuta da tantissime persone, sia adulti che bambini. 

«Infatti  - hanno ancora aggiunto - se usata come forma di educazione è un processo vivo, non sistematico, ma integrato e orientato ai bambini e adolescenti che frequentano le scuole,  può aiutarli  nello sviluppo dei loro comportamenti psicomotori come: lateralità, strutturazione spaziale, relazione spazio-temporale, tempo di reazione, coordinazione motoria e ritmo». 

Recentemente si è voluto estenderla anche ad un giovane ipovedente, con risultati veramente sorprendenti».  

È seguita poi la proiezione di un filmato dei recenti campionati europei, che hanno mostrato passi e momenti di incontro, con un coinvolgente accompagnamento musicale, di alcuni maestri.
Quindi ha parlato della sua esperienza Simone Zenini, spiegando come l’aver seguito le lezioni, lo avesse reso più armonico nei movimenti e, nello stesso tempo, lo avesse abituato a muoversi a tempo, seguendo il ritmo che scandiva i diversi passi.

Una serata diversa che ha permesso di comprendere come con la “Capoeira” si possano sviluppare progetti dedicati a persone ipovedenti, contribuendo a migliorare la loro stima e fornendo elementi nuovi, misurarsi, per rendersi ancora più autonomi.

(Nelle foto, “l’instructor” Negreiro, la “graduada” Elisa Del Terra, e Simone Zenini, col Presidente del Lions Club Carrù-Dogliani)

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