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Dalla Monarchia alla Repubblica il 23 agosto

MONDOVì

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Nel 70° del referendum istituzionale e dell'elezione dell'Assemblea Costituente (2-3 giugno 1946) il Centro europeo “Giovanni Giolitti” per lo studio dello Stato (Dronero-Cavour) con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, d'intesa con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito e con l'egida di Provincia di Cuneo, Provincia di Alessandria, Premio Acqui Storia, Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella, Centro “Urbano Rattazzi” (Alessandria), Istituto per la Storia del Risorgimento italiano (Comitato di Cuneo) e Associazione di studi sul Saluzzese, organizza la XVIII Scuola di Alta Formazione. 

Convegno internazionale di studi su LA TRANSIZIONE DELL'ITALIA DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA: GENESI, MODI, RIPERCUSSIONI (1944-1948).
Il 2-3 giugno 1946 circa 25 milioni di cittadini su 28 milioni di elettori scelsero la forma dello Stato ed elessero l'Assemblea costituente. Il referendum istituzionale fu il punto di arrivo di un lungo processo che, con ritmo più celere dal 1944, svuotò lo Statuto albertino in vigore dalla formazione del regno d'Italia (1848-1861). Secondo i dati ufficiali la Repubblica ottenne il 54% dei voti validi, il 50,1% dei votanti e il 45% degli elettori.

Settant'anni dopo, benché oggetto di numerosissimi studi (talora ridondanti), il cambio monarchia/repubblica attende ricerche ulteriori sine ira et studio su suoi aspetti a lungo elusi ma nondimeno fondamentali e su protagonisti quali Vittorio Emanuele III e Umberto II. L'Italia risultò divisa in un'area prevalentemente monarchica (il Mezzogiorno, le isole, il Lazio) e una preminentemente repubblicana (Toscana, Umbria, Marche e Alta Italia). Tuttavia nelle regioni settentrionali la monarchia prevalse almeno in una provincia (Padova nel Veneto euganeo; Bergamo in Lombardia) e persino in due (Asti e Cuneo in Piemonte). Non sapremo mai come avrebbero scelto la Venezia Giulia e Bolzano, escluse dal referendum con la promessa, poi non mantenuta, di una consultazione successiva. 

Se è nota la condotta dei partiti consociati nel Comitato centrale di liberazione nazionale, meno approfonditi rimangono l'orientamento di organizzazioni elitarie dai solidi legami internazionali (è il caso della Massoneria) e i modi nei quali il cambio istituzionale fu percepito (e propiziato) all'estero e da parte di quanti ebbero chiaro che il mutamento riguardava la forma ma non l'essenza dello Stato. L'Italia aveva scongiurato la debellatio proprio con la resa senza condizioni del settembre 1943. Il 2-3 giugno i cittadini andarono alle urne mentre incombeva la pubblicazione del Trattato di pace, duramente punitivo. 

Con ricerche innovative studiosi di chiara fama tracciano il quadro istituzionale, politico e civile del Paese negli anni della travagliata transizione istituzionale, tra guerre e nuovi equilibri politico-militari planetari. Dronero-Cavour, 7 agosto 2016  Aldo A. Mola, Direttore del Centro “Giolitti”.

Il Centro offre 10 rimborsi spese di 200 euro a residenti fuori Piemonte e 5 di 100 euro a residenti in Piemonte (laureati, docenti, dottorandi), su richiesta accompagnata da titolo e curriculum entro e non oltre il 23 agosto 2016. Il Centro risponderà entro il 31 agosto. 

Ai partecipanti viene rilasciato attestato di presenza e sarà data in omaggio copia del volume 1915: Maggio radioso o colpo di Stato? (Atti della XVII Scuola, ed. Uff. Stampa Provincia di Cuneo per Consiglio Regionale del Piemonte e Centro “Giolitti”). 

PROGRAMMA

SEDE: CASA REGINA MONTIS REGALIS, VICOFORTE (CUNEO) (www.santuariodivicoforte.it – tel. 0174.565300) 

Giovedì 29 settembre 2016, h. 15.30 – Presiede Giovanna Giolitti.
Gianni Rabbia, Introduzione al Convegno. Saluti istituzionali. Apre Alberto Bersani, presidente del Centro. 

h. 16 – Prima sessione
GianPaolo Ferraioli, Il cambio istituzionale veduto dagli USA.
Enrico Tiozzo, La transizione istituzionale nelle valutazioni degli ambasciatori scandinavi in Italia.
André Combes, L'avvento della Repubblica in Italia veduto dalla Francia: il ruolo della massoneria francese. Dario Fertilio, Il referendum istituzionale nei quotidiani di opinione.
Luigi Pruneti, La Gran Loggia d'Italia dinnanzi al referendum del 2-3 giugno 1946:antefatti, conseguenze. Aldo A. Mola, Il Grande Oriente d'Italia nel cambio istituzionale e alla Costituente, 1944-1947.
Giorgio Sangiorgi, La lotta referendaria nella cinematografia italiana. 

h.19-19.30 – Interventi, domande e risposte. 

Venerdì 30 settembre, h. 9 – Presiede Giuseppe Catenacci, Presidente Onorario della Ass.ne Nazionale ex Allievi della Nunziatella Ulla Arkestrom, La “prima volta” delle donne nelle monarchie scandinave.
Antonino Zarcone, Le Forze Armate dinnanzi al cambio istituzionale: fedeltà allo Stato.
Aldo G. Ricci, I liberali contro il “compromesso costituente”. 

Tito Lucrezio Rizzo, Dal Ministero della Real Casa al Segretariato Generale della Repubblica: tradizione e innovazione Claudio Susmel, Giugno1946: il cambio istituzionale in scena, il trattato di pace dietro le quinte. 

h. 12 – Interventi, domande e risposte.
h. 12.30 – Conclusioni del direttore del Centro.
h. 12.45 – Consegna degli attestati di partecipazione.
 

Segreteria: Centro Giovanni Giolitti, via XXV Aprile 25 (12025) Dronero CN e.mail: info@giovannigiolitti.it cell.342 57228444 – 348 1869452 (Demetrio Zema) 

 

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