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Da Boves nelle terre germaniche: il diario estivo di un "motoviaggio stellare"

CUNEO

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Quello che segue è un diario di viaggio scritto da Marco e Manu, associati Asd Motorider, associazione cuneese che raccoglie appassionati di mototurismo, partiti insieme per andare “là, dove nessuno di loro era mai giunto prima” (www.asdmotorider.com).

"Diario di bordo della motonave Enterprise

Data stellare 30 luglio 2017

Destinazione Fussen, nelle terre Germaniche, partenza da Boves paesello nella bassa del Piemonte a ridosso del confine francese. Si parte ad un'ora bucolica: 5,30 del mattino. L'aria è freschina la notte è piovuto parecchio. Dopo essere passati per Alba, capitale delle Langhe, prendiamo
l'autostrada ad Asti ed usciamo a Como con un'unica piccola tappa in un bar dell'autogrill per un caffè con cornetto. Dopo aver rifornito di carburante i serbatoi dell'Enterprise si riparte costeggiando il lago di Renzo e Lucia, che per inciso non abbiamo visto, se non per brevissimi tratti tra una galleria e l'altra (siamo passati sulla costa Est, la Ovest sarebbe stata migliore).

Senza frapporre indugi, si prosegue alla volta di Fussen, passando prima nel paese del formaggio coi buchi (Svizzera) e poi da quello della torta Sacher (Austria). Utilizziamo le strade ordinarie, impostando sul sistema di bordo “evita autostrade”. I paesaggi sono da cartolina, proprio come immaginavo e come vediamo sulle cartoline che ci arrivano per Natale. Ci fermiamo in un paesino austriaco per una pausa mangereccia, dove fortunatamente la cameriera parla un buon inglese ed Emanuela riesce a tenerle testa. Per la serie “gli italiani sono ovunque", dopo pochi minuti arrivano al bar una coppia di motociclisti emiliani con cui ci si scambia qualche battuta.

Giunti a Fussen (Baviera - Germania), ci dirigiamo nei sobborghi dove troviamo alloggio in un hotel. La sera usciamo per la cena e dopo aver gironzolato nel centro storico ci infiliamo in un ristorantino. Consultiamo inutilmente il menù cercando su google le traduzioni più consone al linguaggio barbaro locale. Fortunatamente la cameriera ci sente parlare e ci confessa di aver lavorato un anno in Italia, il tutto in un italiano più che accettabile. Problema della lingua risolto almeno per questa sera. Ci viene servito il piatto della casa a base di carne sufficiente per sfamarci e anche più. Al termine ci viene offerto anche un bicchierino di liquore alle pere, sempre di ricetta della casa.

Data stellare 31 luglio 2017

Dopo colazione in hotel, partenza da Fussen con destinazione castello di Neuschwanstein. Si arriva nel parcheggio della biglietteria e subito ci viene incontro un "paisa'", che in seguito abbiamo scoperto arrivare da Agrigento. Gentilissimo, appena visto che siamo italiani, ci fa parcheggiare la moto e si offre di tenere in custodia i caschi, inoltre ci fornisce indicazioni utili per il percorso di visita dell'ampio parco. Non vuole neppure la quota per il parcheggio. Partiamo per il tour ed arriviamo alla biglietteria alle 9:45. La coda si preannuncia di circa 1/1,30 ore per poter visitare il castello intorno alle 17:00.

Sembra che tutta la Germania abbia deciso di visitare il castello, in giornata, con l'aiuto del Giappone. Dopo un rapido confronto, Emanuela ed io decidiamo di lasciar perdere la visita all'interno e di fare un tour all'esterno sui numerosi sentieri che percorrono l'intorno dei due castelli esistenti. Già, abbiamo scoperto che i castelli sono due, a breve distanza tra loro. I paesaggi non sono male, ma il traffico di gente a piedi è impossibile! Intorno alle 12:30 si parte per visitare Fussen (a pochi chilometri di distanza).

Anche in questo caso il paese è pieno di turisti con un sacco di orientali. In realtà il centro storico non è nulla di che, se non per il fatto che le case, in fattura molto semplice, sono state ri-tinteggiate con un grande sfoggio di colori pastello e disegni di varie tonalità. Un esercito di imbianchini deve aver lavorato lì negli ultimi mesi. 

Decidiamo di concederci un giro sul trenino locale: 4,5 euro (a testa) gettati. I rimorchietti sono privi di sospensioni: una tortura per la schiena. Il conducente, non potendo percorrere il centro storico ci fa fare il giro della periferia del paese: il nulla assoluto, 40 minuti persi (oltre agli euro di cui sopra). Prima di partire prendiamo un gelato e nel pagare ci accorgiamo che il titolare parla un fluente italiano. Pare che il sud della Germania sia stato colonizzato dall'Italia.

Si parte! Destinazione: Augusta (Augusburg nella lingua locale). Arriviamo verso le 16:00, il tempo di prendere possesso della camera dell'hotel, una rapida doccia ed eccoci in direzione del centro storico per vedere la città. Questa si presenta niente male e soddisfa le nostre aspettative. Dopo poche ore di girovagare cerchiamo un locale per cenare e lo troviamo lungo uno dei viali che delimitano il centro storico. Per la prima volta la cameriera parla solo tedesco con qualche parola di inglese ma riusciamo a farci capire ugualmente.

Data stellare 1 agosto 2017

La mattina si parte da Augusta/Augsburg. Imbocchiamo la “Romantische Strasse” (non è una strada singola, ma un itinerario che vuole collegare città e borghi caratteristici) con un itinerario che ci conduce alla visita di alcune piccole cittadine di origine medievale. I paesi sono carini, caratteristici, tutti colorati, appena ridipinti di nuovo, sembra che l’esercito di pittori (di cui si erano già visti i risultati a Fussen) abbia finito stamattina.

Caratteristiche le scritte rigorosamente tutte con lo stesso carattere “Teuronico” che dicono quale è l'attività commerciale che si svolge in quell'edificio. Alcuni villaggi sono ancora cinti dalle mura medievale con tanto di porta di accesso sovrastata da Torre, e camminamenti percorribili a piedi sulle mura: caratteristici. Giriamo per tutto il giorno visitando questi piccoli paesini percorrendo la “Romantische Strasse” (che è ben segnalata, basta seguire i cartelli).

In serata si arriva a Wurzburg. Abbiamo come scorta d’onore due giganteschi trattori con rimorchio che per una decina di chilometri viaggiano uno dietro l'altro impedendo qualunque tentativo di sorpasso; incredibilmente fanno la nostra stessa strada sin davanti all'hotel. La sera, venendo meno di una delle nostre regole, andiamo a mangiare in una pizzeria gestita da Toni, rigorosamente italiano, che appena ci vede ci parla nella nostra lingua madre, neanche avessimo scritto la nazionalità in fronte. La pizza non è un granché, il personaggio invece simpatico. Per inciso una delle nostre regole è: piatti locali solo nei paesi di origine, quindi pizza solo in Italia.

Data stellare 2 agosto 2017

La mattina presto salutiamo Weizburg alla volta di Groninga nei Paesi Bassi, alias “il paese dei tulipani” che, per inciso, non abbiamo visto essendo il tempo della fioritura terminato. E' una tappa di trasferimento; ci lasciamo alle spalle le colline della Germania boscosa e dopo qualche ora ci troviamo nelle pianure dei Paesi Bassi.

Non si vede una collina all'orizzonte, è tutto perfettamente in piano: piccole strade, piccole autostrade, piccole macchine (e anche vecchie), un sacco di piste ciclabili ancor più che in Germania, del resto non è difficile andare in bicicletta in pianura. La temperatura è rinfrescata, siamo passati dai 31 gradi di ieri ai 22 gradi di oggi.

Arriviamo in hotel e dopo una rapida doccia ci dedichiamo ad una passeggiata nel centro storico. La parte storica della città è contornata da canali d'acqua dove transitano delle barche, i ponti vengono alzati con adeguati meccanismi per farle passare. E' una città di giovani, difficile incontrare qualcuno al di sopra dei 30 anni. La vecchia città merita una visita, ricorda in qualche modo lo stile di costruire della vecchia Londra: piccole case a mattoni addossate una all'altra su strade piccole e strette.

La zona centrale è più ampia, completamente pedonale, nessuna macchina. Come si suol dire a “misura d'uomo”. Camminando va posta particolare attenzione alle biciclette e ai motorini che sfrecciano a velocità pericolosa vicino a dove passeggiano i poveri pedoni che rischiano di essere investiti alla prima disattenzione. Curiosamente, per norma, i motorini viaggiano sulle piste ciclabili.

Nel centro cittadino ci fermiamo per un gelato. Anche qui il gestore è italiano. È bastato uno sguardo e poi un "se parliamo italiano ci capisce vero?". Il resto è tutto in discesa. Alla domanda : "come si vive qui?" il simpatico gelataio parte con una filippica contro i politici locali. Tutto il mondo è paese! Pare che anche qui abbiano i loro problemi.

Data stellare 3 agosto 2017

Partenza da Groninga sotto una leggera pioggerellina in direzione Nord, il programma è quello di raggiungere le coste del Mare del Nord. Il paesaggio è assolutamente bucolico: tante mucche, pecore e qualche cavallo. Macchine: pochissime. Stradine piccole in mezzo al verde ed ai canali d'acqua, su cui affacciano piccoli cascinali con tanto di porticciolo per la vecchia chiatta ivi attraccata. I borghi abitati sono piccolissimi costituiti da una strada centrale affiancata da casette in mattoni rossi. La pioggia non infastidisce: è una leggera pioggerellina che a tratti scompare per lasciare il posto a qualche raggio di sole.

Arriviamo al Mare del Nord con un ventaccio fresco, quasi freddo. 18°C segna la console di bordo. Proseguiamo in direzione ovest verso Amsterdam ed attraversiamo la gigantesca diga che separa il Mare del Nord dal mare interno: assolutamente spettacolare, nonostante il vento sferzante. Proseguiamo sulla autostrada in direzione sud alla volta dell'abitato di Marken: borgo di antichi pescatori situato su un'isola collegato con una strada alla terraferma.

L'abitato è semplice con le consuete casette di piccolissima dimensione, con una particolarità: sono rivestite in doghe di legno verniciate verde smeraldo. Tutte molto simili. Caratteristico il porticciolo con alcune vecchie imbarcazioni da pesca. Continuiamo il viaggio in direzione sud, passando attraverso altri piccoli abitati caratteristici e poi salendo sull'autostrada per Tilburg. Sulla rete autostradale nei paraggi di Amsterdam troviamo tutte le macchine dello stato Olandese! Il traffico è assolutamente caotico. Per contro le autostrade sogno gratuite. Si arriva all'ora di cena in hotel e questa sera nessun italiano gestisce il ristorante!

Data stellare 4 agosto 2017

Oggi tour di trasferimento fino a Forbach in Francia, subito a ridosso del confine con la Germania. Si è scelto il posto in funzione dell'itinerario e della disponibilità degli hotel. Lasciamo alle spalle l'Olanda con un traffico notevole sulle autostrade ed entriamo in Germania. Onestamente credevo migliore la rete autostradale tedesca: ci sono cantieri interminabili con notevole frequenza il che porta a code continue. Il traffico è notevole.Fortunatamente i tedeschi si spostano non appena vedono i fari dell'Enterprise e ci fanno passare tra le file. Al contrario degli olandesi che facevano l'opposto.

Arriviamo in hotel a Forbach e scopriamo che è letteralmente invaso da decine di persone che parlano una lingua incomprensibile e sembrano accampati in hotel, ragazzini che schiamazzano nei corridoi e girano con monopattini, altri giocano a calcio nel parcheggio interrato in mezzo alle auto. Tutta la struttura è in stato di urgente manutenzione causa incuria.

Ci adattiamo. La sera passeggiamo nel centro abitato e ci fermiamo per la cena in un bel localino. Si parla francese. Ma dopo qualche minuto arriva il cuoco: italiano anche qui. Ormai è una certezza: dopo XX secoli dalle legioni dei Cesari, l'Italia ha nuovamente colonizzato l'Europa. Per lo meno quella culinaria. Con buona pace della Merkel (la “cancelliera”).

Data stellare 5 agosto 2017

I cristalli di “dilitio” sono stati adeguatamente rigenerati. La motonave è pronta a salpare per andare là dove “...noi non siamo mai giunti prima...”. Imposto la rotta sul navigatore. Si parte con un tenue rumore del motore. Nessuna vibrazione. Solo il fruscio dell'aria. Regolo sul sistema di bordo l'adeguata velocità di curvatura. La motonave si sposta quasi di propria volontà e non resta che attivare il sistema ipod per avere le canzonette prescelte che fluiscono sommessamente nei caschi. Alla via così!

Boschi. Foreste. Colline. Paesini caratteristici e vigne si inanellano in un susseguirsi continuo. Ci fermiamo per la visita di un borgo medievale perso in una foresta. Sul cucuzzolo di una collina. Sembra il castello di Frankestain. Scopriamo che è un hotel a 5 stelle. Bellissimo. Un po’ troppo caro per le nostre tasche.

Nel pomeriggio arriviamo a Friburgo. Visitiamo la città piena di vita e con un centro storico spumeggiante. Scopriamo che è una città universitaria con circa 30.000 studenti residenti. Tutti in giro. Fiumi di birra. E anche di gente. Contiamo una decina di persone che si sono arrampicate sulle strutture di un cavalcavia ferroviario e guardano i treni che passano sotto. Bottiglie di birra al fianco. Nessuno dice nulla. Va beh …. anche questo è Germania.

Data stellare 6 agosto 2017

Oggi visita a Colmar (in terra Gallica) odierna regione dell'Alsazia. Bellissima cittadina con le classiche casette a graticcio ben ristrutturate che tutto sommato si è mantenuta nel suo disegno originario soprattutto nel centro storico. Anche qui c’è un trenino, anzi due, due diverse società: uno bianco ed uno verde. Lo proviamo e per 6,50 euro (a testa) siamo alloggiati sui rimorchi (adeguatamente molleggiati con sospensioni salva/schiena), sono presenti delle cuffiette, tramite le quali è possibile ascoltare la storia della città (in una delle oltre 10 lingue presenti), ovviamente scegliamo l’italiano. Bellissimo il tour tutto all’interno del centro storico dove il conducente alza ed abbassa con il telecomando i torrini a scomparsa a delimitazione del traffico.

Dopo aver gironzolato in lungo e in largo per tutta la mattina decidiamo di partire per un tour lungo la strada dei vini di Alsazia. I vigneti sono stupendi sono a vista d'occhio su tutto l'orizzonte e, nulla hanno da invidiare alle nostre rinomate Langhe. Da una collina all'altra navighiamo con la nostra motonave ed attraversiamo degli stupendi paesini, taluni interamente realizzati con le classiche case a graticcio in legno con intonaci colorati, tetti spioventi, nel loro contesto unico.

Oggi è domenica ed è tutto un susseguirsi di feste paesane che rendono vivi i piccoli borghi: decine di persone gironzolano tra i vari negozietti che vendono le specialità del luogo o semplicemente articoli culinari. Qui gli italiani non sono arrivati nella terra dei Galli. Le novelle legioni dei Cesari non hanno avuto successo.

Data stellare 7 agosto 2017

Rientro alla base. Partenza da Friburgo (siamo rimasti due giorni nello stesso hotel vista la vicinanza al confine francese) alle ore 07.30. Dopo una mezz'ora di autostrada tedesca entriamo nella terra dei Galli con autostrada a pagamento , ma ad onor del vero, molto meno trafficata.

Ho impostato il sistema di navigazione di bordo con destinazione “casa”, impostato la velocità di crociera, inserito la playlist con i brani preferiti nell’impianto audio di bordo. Non rimane che, in maniera molto rilassata, prestare attenzione allo scarso traffico e navigare verso sud, verso il caldo. Dopo 367 km prima sosta per rifornimento.

Il tempo è volato e complice lo scarso traffico (pur nel rispetto tassativo dei limiti autostradali di velocità) siamo a Bourg-en-Bresse. La giornata è assolutamente stupenda, il cielo limpido e terso fa da contrasto alla quinta verde delle foreste che percorriamo. Rapidamente arriviamo a Chambery e poi in terra Italiana. Ormai le vacanze sono finite. Resta solo il ricordo da custodire prezioso".

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