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Cuneo-Nizza: "Facciamo il punto sulle pessime condizioni della circolazione ferroviaria"

MONTAGNA

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Il Comitato di difesa della linea Nizza-Cuneo-Ventimiglia ha fatto il punto sulle condizioni di circolazione ferroviaria nelle Valli Roya-Vermenagna nel maggio 2018. Quello che segue è il comunicato, tradotto, diffuso dal Comitato sulla pagina Facebook "La Cuneo-Nizza unisce".

"Il Comitato Franco-Italiano di difesa della linea Nizza-Cuneo-Ventimiglia si indigna per la situazione di abbandono in cui sono immersi gli abitanti delle nostre valli Roya e Vermenagna. Le comunicazioni terrestri tra la Francia e l'Italia sono tagliate dall'incompetenza e dall'imprevidenza delle autorità.

1°) la linea ferroviaria, vitale per le nostre valli e le relazioni franco-italiane, resta chiusa, mentre avrebbe dovuto aprire il 30 aprile. Contrariamente alle accuse scandalose della direzione Sncf, i ferrovieri in lotta per la difesa del servizio pubblico ferroviario non sono responsabili del mancato completamento dei lavori entro i termini previsti.

2°) l'inondazione verificatasi nel tunnel stradale non può essere imputata alle sole intemperie, quando si conosce la cattiva gestione del scavo del nuovo tunnel parallelo al vecchio.

Chiediamo:

- che tutta la luce sia fatta su questo accumulo di cattive gestioni,

- che tutti i mezzi siano messi in atto per ripristinare al più presto il collegamento ferroviario che dimostra ancora una volta la sua migliore affidabilità se non si mette i mezzi.

Il rapido recupero di questo asse è possibile da un rapporto ferroviario tra Limone-Vievola, se Francia e Italia uniscono i loro sforzi come propongono le autorità italiane con la voce del signor Lido Riba, presidente dell'Uncem Piemonte.

A nome degli utenti e degli abitanti della Roya e della Vermenagna, ribadiamo la nostra esigenza che siano scorporate al più presto le valli Roya-Vermenagna, attraverso questa via di circolazione più diretta a sud delle Alpi tra la Francia e l'Italia che è la ferrovia Nizza-Cuneo-Ventimiglia, e, come abbiamo portato più volte, la ripresa dei lavori volti al ritorno della circolazione a 80 km/h, e la rifondazione equa della convenzione del 1970 per la linea tra gli stati francesi e italiani, rimasta lettera morta da anni".

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