CUNEO
Riceviamo da Cuneo e pubblichiamo: "Ci ha lasciati Nino, il partigiano Agostino Fontana, aveva compiuto 100 anni il 21 dicembre 2017, Agostino Fontana, Nino, e merita un ricordo particolare, soprattutto per la testimonianza che ci ha trasmesso.
Il funerale si terrà il 24 aprile alle ore 14,30 presso la chiesa di San Giovanni Bosco e seguirà, alle ore 15,30 al Parco della Resistenza di Cuneo, per un momento di ricordo civile!
Primo dei fratelli (erano 9) di una grande famiglia partigiana, che annovera nella sua storia ben 3 fratelli (Nino, Beppe, Attilio) nelle bande partigiane di “Giustizia e Libertà” e varie sorelle staffette (Nella, Jucci, Giovanna).
Nino di famiglia antifascista, nel 1937 a 20 anni è in servizio come militare nel Regio Esercito come guardia frontiera nelle zone del Torinese, nelle Valli di Susa e in seguito in quelle di Lanzo.
E' militare, quando nel 1940 l'Italia entra in guerra a fianco dei tedeschi, viene inviato sul fronte jugoslavo poi in quello Greco- albanese, infatti Nino, come tanti suoi colleghi continua a svolgere il ruolo di controllo e di presidio sui territori di confine.
E' arrivato l' 8 settembre 1943 quando anche i militari italiani, capiscono la disfatta, ormai lui ha trascorso quasi 6 anni a fare il servizio militare, con non poche difficoltà riesce a rientrare a Cuneo, dove ritrova i suoi fratelli e sorelle.
Beppe terzo dei fratelli Fontana classe 1920, dopo Nella e Nino, ha dovuto conoscere la guerra, militare, alpino nella divisione Ravenna sul fiume Don in Russia, meccanico, è stato protagonista con i suoi commilitoni, della guerra e della ritirata, tanti suoi amici sono morti, per il freddo, la fame e le malattie ... così ben narrati in vari libri, definita la "Guerra dei poveri”...
Ha servito la patria, ha capito le contraddizioni e il dolore che la guerra può portare e che lascia in tanti suoi concittadini.
Quando arriva a Cuneo immediatamente decide con i suoi fratelli più grandi, Nino e Attilio di andare in montagna e di cacciare i “fascisti e gli invasori nazisti”.
La storia di Nino è sempre collegata a quella della sua famiglia; dapprima salgono a Boves, sulla Bisalta dove c'è la banda Vian e poi si unisce a quella di Giovanni e Spartaco Barale.
I Fontana abitano in via Peveragno a Cuneo, sono una famiglia numerosa di 9 fratelli, il padre fa il carradore, ha fondato e fabbricato una delle prime officine di carrozzeria a Cuneo.
I figli orfani della mamma nel periodo della guerra sono scampati dai bombardamenti di via Borgo Gesso e da piazza Boves, dove assistono alla morte di tanti loro amici e vicini di casa.
Le sorelle Nella e Jucci (incarcerata), sono anche loro staffette e portaordini, collaborano con i fratelli e sovente sono a rischio, ma non si scoraggiano mai…. decidono di sfollare a Roccavione, in una borgata e di portare insieme i loro fratelli anche quelli più giovani Piero, Mario, Romano e la sorella Giovanna.
Dai racconti di Nino, traspare il coraggio e l'altruismo negli atti compiuti organizzò un colpo contro la caserma dei vigili del fuoco a Cuneo. per requisire materiali tra cui automobili e camioncino.
La banda partigiana di cui è prima vice e poi comandante Attilio Fontana si trasferisce a Roaschia ai Tetti Rive.
In un rastrellamento con i nazi-fascisti che presidiavano e razziavano le Valli Gesso e Vermenagna Nino viene ferito gravemente ad un braccio dai tedeschi e dalla banda fascista di Salvi.
Viene soccorso e portato in ospedale ad Entracque.
Dalla montagna si sposterà poi in pianura ad Isola di Bene Vagienna, presero i contatti con altre bande partigiane e in varie occasioni, sempre con i fratelli Attilio e Beppe.
Si distingue nell'assalto e in varie operazioni militari, per la liberazione di ostaggi e prigionieri delle carceri. E’ determinato e non lesina mai la sua presenza dove il pericolo è imminente.
Parteciperà alla liberazione di Cuneo, con i comandanti Ettore Rosa , Aldo Quaranta avvenuta il 28 aprile 1945 c'è una foto che lo ritrae con i fratelli e i suoi compagni.
Grazie Nino e a tutta la famiglia Fontana che hanno scritto una bella pagina del nostro 900. “Dormivamo nelle capanne, nei boschi, al freddo ma avevamo coraggio e onestà e un solo obbiettivo quello di conquistare la democrazia e la libertà , dopo anni di guerre, discriminazioni e orrori".
A noi il compito di portare avanti gli ideali degli antifascisti e di tanti che si sono sacrificati per una società più equa e più giusta".
Ughetta Biancotto, presidente Anpi Prov. Cuneo