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Con i "ferri del mestiere" abbiamo fatto sognare i bambini delle Elementari di Bra

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Un tuffo nel futuro per i bimbi delle primarie E. Mosca di Bra, in provincia di Cuneo: con tre personaggi a parlare del proprio mestiere. In tre, in fila indiana. Laura Belli, produttrice ortofrutticola; Marzio Avalle, artista; io giornalista.

Facciamo il nostro ingresso alla scuola primaria Edoardo Mosca di Bra, in provincia di Cuneo. Ospiti, per raccontarci. Laura, con un colorato cesto disposto con ortaggi freschi. Come un quadro di natura morta. Marzio, con uno scatolone di oggetti, sue creazioni in legno. Io con il tablet. I nostri ferri del mestiere.

Mi fa un certo effetto camminare per il lungo corridoio di una scuola, io, ex alunna della preistoria. Quando i banchi di scuola erano in legno, vissuti, intarsiati con i nomi e il calamaio a vista, in cui intingevo non solo la penna, mangiata sulla punta, ma, anche un pò dell'esagerato fiocco blu. Mi piaceva enorme, alla Pampurio.

Ora di ricreazione. Bimbi e insegnanti che scorrono. Pareti tappezzate di disegni coloratissimi dei bimbi. Atmosfera vivissima, ma distesa. Al nostro ingresso in aula ci accoglie l'insegnante della V a, Maura Boccato del primo circolo didattico di Bra; l'insegnante Maura Brero; ed Erica Barbero (operatrice della Cooperativa Orso sede di Alba).

L'aula è luminosa. Alla parete di destra un grande desktop, la lavagna virtuale: il presente. Alla parete di sinistra una bella lavagna con i gessetti: il passato. Per fortuna ancora presente. Maura Boccato ha preparato i bimbi parlando di hobbys e augurando loro, da grandi, di trasformarlo in lavoro. Noi tre ne siamo l'esempio vivente.

Laura risponde alla domande dei bimbi, si definisce “contadina” perché coltiva la terra. E illustra come si coltiva. Mostra gli ortaggi. E incuriosisce mostrando due uova: che una sia di gallina tutti i bimbi la riconoscono. Ma quella un po' più grande, di colore bianco sporco, con tante piccole macchioline più scure, proprio come le lentiggini, nessuno sa dire di che animale sia.

Si scopre l'arcano: anche i tacchini fanno le uova! Marzio, alto e imponente, ma affabile, estrae ad uno ad uno i suoi oggetti in legno, e i bimbi esplodono meravigliati con ohh! Perché tanto stupore? Perché molto colorati e realizzati spesso con oggetti di recupero. “Cosa fareste con una molletta di legno e due bastoncini di legno dei ghiaccioli?”

Ecco arrivare altri ohhh! Mostra un piccolo aereo. Se é per questo, di solito, anche gli adulti si meravigliano. “Ma tu guarda. Che fantasia!” Esclamano stupiti. E poi mostra cosa si costruisce con tubi di cartoni. Taglia così, taglia cosa', incolla così, vernicia e poi: “Se studiate bene la geometria, saprete come creare tanti contenitori di diverse forme.”

Poi passa a lavori più impegnativi, lampade, portaritratti, candelabri. Tutto in legno e creati con stratagemmi. Con assemblaggi. Insomma, i bimbi si animano. Alla fine della dimostrazione, attorniano, anzi accerchiano a Marzio. Lo catturano. Ostaggio della loro incontenibile curiosità. Chiedono di rivedere gli oggetti da vicino. Di toccarli. Sapere. Perché. Per come.

Fatico a sottrarlo ai bimbi. E' tardi. Le lezioni sono terminate. E' ora di tornare tutti a casa per pranzo. Lo lasciano andare a malincuore, ma, con la promessa che verranno a visitare la nostra casa-laboratorio. Faranno una gita, accompagnati da due insegnanti, fino a san Michele dove abitiamo. E noi ben felici li accoglieremo.

Questa iniziativa fa parte del laboratorio: “Il lavoro: così lontano, così vicino.” E' finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo; organizzata dal Comune di Bra; realizzata e coordinata, in collaborazione con l'insegnante Maura Boccato, dalla Cooperativa Orso di Alba con l'intervento dell' orientatrice Erica Barbero.

Obiettivo? Stimolare i bambini. Le esperienze in età evolutiva contribuiscono a formare ed orientare al futuro mondo del lavoro. Chissà, magari, qualcuno di quei bimbi, sceglierà di fare il produttore ortofrutticolo, oppure l'artista, oppure il giornalista?

Fiorella Avalle Nemolis

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