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Da Bra nel mondo dei droni, utilissimi anche nelle calamità naturali

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Il braidese Luigi Gronchi ci spiega il drone, utilissimo anche per le calamità naturali. Luigi Gronchi mi porta una ventata di progresso, quello che io, diversamente giovane, tendo a respingere. Per fortuna nella vita ho imparato a farmi “alunna”. Supero la mia inadeguatezza, lascio a casa il mio ego e mi lancio verso il nuovo.

Fiduciosa. Così sono nell'accogliere Luigi, che mi espone il suo progetto. E' un giovane di 24 anni, bella presenza, alto, robusto, viso volitivo, occhi chiarissimi, come il suo progetto di lavoro: occuparsi di droni.

Sorride, è affabile, semplice. Non si atteggia. E' un giovane “per bene” come si diceva una volta. Crede fermamente nel suo sogno e si impegna. Va verso il progresso. Sa che non sarà facile, ma non demorde.

Dimmi di te...

“Abito a Bra, sono diplomato perito elettronico all'Itis di Bra. Ho sperimentato diversi lavori, da due anni lavoro alla “Troni” all'interno del Big Store di Bra. E' un buon impiego. Mi piace, mi occupo del reparto informatica. Ma ora sono interessato ai droni. Mi sono appassionato e desidero intraprendere un'attività con il loro utilizzo. E' un mercato in crescita. E' una cosa innovativa e mi stimola.”

Quindi vuoi lasciare la Trony?

“Sì, ho fatto questa scelta. A fine mese lascio. Non riesco a seguire tutte e due le attività. La ricerca e lo sviluppo con i droni è in continua evoluzione. Richiede impegno.

Non ti spaventa lasciare un buon lavoro, sicuro e ben retribuito, contro uno incerto?

“Ovviamente si. E' il momento giusto per inserirmi in questo mercato. La tecnologia è velocissima. Prima ci si immette e più possibilità di riuscita ci sono.”

E i tuoi genitori che ne pensano?

“Hanno compreso che mi impegnerò al massimo, e mi sostengono. E per questo li ringrazio.”

Luigi, spiegami, cos'è un drone?

“E' un quadricottero (quattro eliche) radiocomandato da remoto. Quindi, un operatore, in questo caso il pilota, che con il proprio telecomando, si interfaccia col drone tramite wireless (rete senza fili).

Per pilotare un drone, occorre un patentino?

“Si certo, a livello professionale è necessario. Si consegue con il superamento di un corso teorico e pratico all'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile)

Per cosa si utilizza il drone?

“Nel campo della fotogrammetria, termografia, agricoltura di precisione, ispezione per pannelli foltaici, per tetti delle case. Per dare un'idea dell'utilizzo dei droni, nel recente terremoto, i droni sono stati di grande utilità. Nelle zone di area “rosse” impossibili da raggiungere, sono stati utilissimi per sopralluoghi dall'alto. Quindi in massima sicurezza.”

Ci sono diversi modelli?

“Si, certo. Si differenziano in quadricottori, esacotteri, ottacotteri, quindi, muniti di quattro, sei, o otto eliche. Hanno in dotazione diversi tipi di video camere con differenti utilizzi: da quella classica, con risoluzione (il numero dei pixel orrizontali e verticali presenti in uno schermo) sull' HD o ultra HD; oppure è possibile installare video camere più professionali utilizzate per scopi specifici: per esempio, la termo camera per visualizzare dispersioni termiche.”

La lunga distanza massima quale può essere?

“Anche fino a 14 Km. Comunque, in Italia, la legge prevede che si possa pilotare solo a vista e con un raggio di massimo di 500 metri di distanza e 200 metri massimo di altezza. E' già parecchio come raggio di azione. Comunque è sempre più sicuro pilotare a vista. E' un rischio mandare in automatico il drone verso una rotta prestabilita, non a vista.

Per esempio?

“Se per caso si verifica una anomalia, il drone potrebbe salire di quota e diventare incontrollabile, con rischio di collisioni con altri aeromobili.

Parlami del tuo incontro col drone...

“Mio padre è impiegato in una azienda e si occupa di sicurezza. A questo proposito, è uscito fuori il discorso drone. Sapevo già di cosa si trattasse e drizzai le orecchie. Per saperne di più. Mi sono appassionato e ho cominciato ad approfondire lo studio dell “A.P.R ” (aeromobile, a pilotaggio remoto) si chiama così.

In cosa consiste la tua futura attività con il tuo A.P.R?

“Gli impieghi sono molteplici. Prenderò contatti con aziende offrendo dei servizi con il drone.

Un esempio?

“Qui in Langa ci sono molte aziende vinicole. Potrei proporre, con telecamere specifiche dette multi spettrali montate sul drone, la verifica dall'alto sui vigneti. Un controllo facilitato per verificare lo stato del vigneto. Accertamento utile per valutare il metodo più giusto per la coltivazione, in modo veloce e preciso. Mi piacerebbe interessarmi, approfondire il campo della coltura di precisione. Comunque gli utilizzi del drone sono infiniti, con le riprese dall'alto, si riducono anche notevolmente i costi. Sopratutto quelli di emissione, niente carburante perchè il drone funziona a batteria.”

Che hai fatto col tuo primo drone?

“Per prima cosa, mi sono documentato bene prima di comprarlo. Poi arrivato a casa, mi sono letto tutte le istruzioni, e poi ho fatto i primi voli. Sentivo già che questo sarebbe stato il mio lavoro. Il drone è il futuro.”

Vuoi dire qualcosa ai tuoi coetanei?

“Sì, di rischiare quando è possibile. Ne vale la pena.”

Fiorella Avalle Nemolis

 

 

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