Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

CEVA/ Presentato nell’aula magna del CfpCemon il “112”: numero unico emergenza

MONDOVì

Foto
Condividi FB

SERGIO RIZZO - Presso l’aula magna del CfpCemon di via Regina Margherita 2 a Ceva (Cn), è stato presentato durante un seminario sul modello gestionale del numero unico per le emergenze “112” (Nue).

Al momento non sostituisce ancora gli altri numeri 113 – 115 e 118 ma, grazie a ulteriori procedure, consente all’utente, pur componendo questi numeri, un inoltro automatico di trasferimento della chiamata alla centrale unica di risposta (Cur).

Alla serata informativa e particolarmente importante per tutta l’utenza, hanno partecipato oltre ai numerosi addetti ai lavori, rappresentanti delle forze dell’ordine dei CC, sindaci e membri di associazioni cittadine. Il saluto di benvenuto è stato affidato al presidente della Croce Bianca di Ceva Filippo Dapino organizzatore insieme al Comune di Ceva dell’incontro che ha sottolineato l’importanza della conoscenza e dell’uso  del “112”. 

Per il Comune di Ceva l’assessore alle Manifestazioni, Turismo e Protezione Civile Nadia Carena ha inteso ancora ribadire l’importanza di questo numero di emergenza in particolare per il territorio di Ceva, della valle Tanaro, valle  Bormida e Langa sovente colpiti da calamità dove è disagevole  e complicato far giungere i soccorsi.

Quindi è auspicabile l’attivazione del sistema di emergenza e l’efficienza e l’efficacia  di un sistema come questo che viene presentato, può fare la differenza. Di seguito gli interventi dei relatori della serata: Elisa Dalmasso, Gian Luca Bocca, Simona Enrica Garrone e Michela Gherini che sostanzialmente hanno chiarito alcuni aspetti tecnici del funzionamento del Nue e la direttiva europea  che prevede attraverso il 112, sia da  telefono fisso che cellulare, possa essere richiesto l’intervento di emergenza  e che, grazie alla centrale operativa è  in grado di smistare la richiesta al servizio specifico.

In Italia le persone che usano il 112 come “Numero Unico di Emergenza” sono molte, ma ancora un’importante porzione di cittadini non ne conosce l’utilizzo. Le Centrali Uniche di Risposta in Italia hanno il compito principale di ricevere le telefonate, coordinarle secondo le necessità di ogni utente richiedente e smistarle. Qualunque numero nazionale di emergenza venga chiamato  sia esso il 113, 115 e 118, la telefonata viene ricevuta dalla Cur che a sua volta i la invia alla Centrale operativa competente  quale può essere la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco o Emergenza Sanitaria e dare nel contempo le informazioni utili e necessarie per procedere con l’intervento. I relatori hanno inoltre spiegato con l’ausilio di slides che nelle regioni dove sono attive le Cur, il numero unico per le emergenze è attivabile anche tramite l’applicazione Where Are U, che consente di chiamare il Cur e inviare direttamente la propria posizione. L’applicazione è inoltre accessibile anche ai non udenti. Le centrali uniche di risposta in Piemonte e Valle d’Aosta sono a Torino e a Cuneo, quest’ultima precisamente a Saluzzo.

Il dimensionamento finora utilizzato per il minimo bacino d’utenza da servire con un singolo Ccl prevede di  riuscire a servire circa dai 3 ai 3,5 milioni di cittadini con un singolo Ccl e tale dimensionamento implica la sovraregionalità delle Cur. In Piemonte al primo gennaio 2015 i cittadini erano 4.424 milioni e in Valle d’Aosta, sempre alla stessa data, 128.298. È stato inoltre spiegato il modello della Cur. L’operatore è un tecnico laico che prende in carico la chiamata. Riceve in tempo reale i dati identificativi con la localizzazione del chiamate. E cataloga la natura dell’emergenza integrando la scheda di contatto con la tipologia dell’intervento a seconda della classificazione già impostata nell’ applicativo 112 Nue. Trasferisce contestualmente la chiamata e la scheda contatto al Psa Ap2 competente.

Nelle 24 ore è presente un “capo turno” che ha la funzione di regolare lo svolgimento delle attività e interviene nelle situazioni di difficoltà. Il capo turno risponde al responsabile di struttura. Le chiamate “non di emergenza” dirette ai servizi di emergenza secondo le stime Ue possono essere circa il 75% di quelle ricevute complessivamente. Nella provincia di Cuneo queste chiamate dette “improprie”, sono circa il 53% di quelle entranti nel PsaP1. In media viene passato al secondo livello solo il 47% delle chiamate che sarebbero arrivate ai vari PsaP2. Dai dati emerge che le chiamate ricevute sono state 3.069.221, di cui non inoltrate 1.344.092 e inoltrate 1.745.129. Esiste un servizio di traduzione multilingue per tutti i cittadini che non parlano italiano. Se l’utente che chiama il 112 non parla l’italiano, viene avviato un sistema di “conferenza telefonica” tra l’utente, l’operatore di centrale e il traduttore.

Sergio Rizzo

(Nella foto: il pubblico presente in sala)

VIDEO