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Centro islamico o moschea? Far chiarezza con un pubblico dibattito

CUNEO

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ANGELO BODINO - In questi giorni il sindaco Federico Borgna ha diffuso un comunicato riguardante i lavori in corso di ristrutturazione dei locali in corso Gramsci destinati a “Centro culturale islamico” ove,  a difesa della legittimità dell’intervento, nella sua lunghissima esposizione pone in evidenza che “Il percorso che porterà alla realizzazione di questo Centro culturale è stato illustrato in più occasioni, a partire dall’incontro della Giunta con il quartiere Gramsci del maggio 2015 e da quello con il quartiere Donatello del novembre scorso. Tra l’altro proprio il Comitato del Donatello ha pubblicamente difeso la scelta, dimostrando un’apertura mentale ed una volontà di integrazione sicuramente notevole e meritoria”.

Di fatto questa è una risposta all’interpellanza del consigliere comunale Valter Bongiovanni  della Lega Nord che invece sostiene che “chiunque può capire che quei locali non possono essere adibiti ad altro se non ad un luogo di culto islamico; stiamo approfondendo ulteriormente il tutto, anche avvalendoci di consulenze esterne, poiché sembra che ci siano altri aspetti che potrebbero mettere in discussione addirittura la validità stessa dei permessi rilasciati”.

Quindi il nocciolo della questione non è l’integrazione e la convivenza fra le varie culture e religioni, bensì se sono state rispettate le regole che disciplinano un intervento di ristrutturazione edilizia così come previsto dalle norme del Regolamento Edilizio.

Non è una situazione da poco, perché i cittadini hanno il diritto di sapere se trattasi di “Centro culturale islamico” (come sostenuto da una parte) oppure di ”presunto luogo di culto, vale a dire moschea” (come contestato dall’altra).

E quindi è più che lecito per un cittadino, specialmente se residente in quella zona, richiedere trasparenza e certezze! Per quanto mi riguarda, pur essendo residente in zona, posso affermare con cognizione di causa, che sia il Comitato di Quartiere Gramsci che quello del Donatello non hanno convocato nessuna riunione riguardante l’argomento in questione e pertanto ritengo doveroso correggere le dichiarazioni rese dal sindaco  Borgna quando, più che convinto, asserisce che il percorso progettuale della ristrutturazione dei locali del Centro culturale islamico è stato ampiamente illustrato ai residenti .

Caro sindaco, non me ne voglia, ma  considerato che io ero presente all’assemblea del Quartiere Donatello non è andata esattamente come dice lei perché (se ben ricordo come dovrebbe ben ricordare anche Lei) l’argomento non era nell’elenco dell’o.d.g. della riunione e se è stato discusso, lo si deve solo all’intervento del geom. Gianfranco Conte, vicepresidente della commissione edilizia comunale: vero o non vero. caro sindaco? E quale la reazione dei partecipanti? Un applauso e congratulazioni come traspare dal suo comunicato?

Quindi, caro sindaco, per sgombrare il campo da ogni ombra di dubbio, vorremmo sentire le diverse campane con le diverse interpretazioni sulle regole e non regole, in modo da capire da che parte sta la ragione. Detto in parole povere, è o non è un Centro culturale islamico che ha tutte le caratteristiche per essere destinato a luogo di culto per una presunta moschea?

Perché concordiamo con Lei quando dice “Quindi chi viene da noi con l’idea di rispettare le regole, deve essere accolto ed aiutato ad inserirsi”. Appunto, ma non basta avere l’idea di rispettare le regole!... le regole debbono essere rispettate da chiunque!

Se così è, il minimo dovuto per rispetto alla comunità, è quello di esporre in una riunione pubblica il progetto approvato in modo che si sappia  a che punto sono i lavori e capire, una volta per tutte, da che parte sta la ragione.

È chiedere troppo? Caro sindaco, i residenti della zona auspicano che vi sia un pubblico  dibattito e confronto sulle tesi opposte ma (conditio sine qua non) che non sia gestito dai Comitati di quartiere Gramsci e Donatello che si sono già espressi favorevolmente pur non avendo titolo per assumersi  tali responsabilità a nome e per conto delle circa 8000 persone residenti in zona.

Angelo Bodino, associazione CuneoSiVaOltre

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