Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Patate della Valle Grana "buone e sane" conquistano la fiera di Bologna

MONTAGNA

  • Foto
  • Foto
  • Foto
Condividi FB

LUCIO ALCIATI - Nell’ambito del SANA, importante vetrina internazionale del biologico e del naturale svoltasi a Bologna dall’8 all’11 di settembre, grazie alla disponibilità dell’Associazione Terranostra di Coldiretti la quale, in tal salone, è stata ambasciatrice del nostro territorio piemontese esponendo le migliori eccellenze prodotte dai suoi selezionati soci, sono apparse, per la prima volta, le batate o patate americane dolci coltivate in Piemonte.

Gli esemplari esposti, prodotti dall’azienda biologica Ceaglio Giuliana di Serra Debora in Bernezzo, fanno parte di un “progetto per la promozione e valorizzazione della Batata nelle Terre Miti della bassa Valle Grana di Cuneo (Caraglio,Bernezzo, Cervasca)” denominato “Batata Buona”.

Questo progetto è nato a seguito di sei anni di prove di coltivazione in loco (Caraglio) con ottimi risultati produttivi e di qualità; quest’ ultima data dalle particolari condizioni pedo climatiche di questo territorio sub alpino.

Inoltre ha dimostrato una discreta tolleranza alla carenza idrica. La Batata appartiene alla famiglia delle convolvolacee (Ipomea Batatas) ed è originaria dell’America del Sud.

Fu importata, in Europa, da Cristoforo Colombo assieme alla patata e al topinambur. Prove di coltivazione, in Piemonte, furono intraprese ad inizio 1900 presso l’orto botanico di Torino e notizie storiche testimoniano la sua coltivazione, sempre agli inizi del 1900, nel Nizzardo.

La Batata è ottima in cucina per il suo gusto delicato e se cotta ha lieve  sentore di castagna. Da vari studi, è considerata utile alleata del benessere del nostro corpo perché contiene sostanze antiossidanti (antiaging), vitamine e Sali minerali.

Ma, di più, il CNR (Centro Nazionale di Ricerche) di Padova e l’Università di Vienna pare abbiano accertato la presenza, specialmente nella buccia rossa della batata (per cui sarebbe meglio consumarla cruda e con la stessa buccia, in gradevoli insalate), del Cajapo, una sostanza in grado di ridurre la glicemia e il colesterolo (risultati pubblicati su Diabetes Care). Inoltre apporta benefici nella cura all’ipertensione.               

Il fatto di poterla coltivare in questi areali, con qualità originali e tracciabilita’   molto corta,  apre nuove ed interessanti prospettive e opportunità economiche nel settore rurale locale, della filiera agro commerciale e di trasformazione.

Lucio Alciati

VIDEO