Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Bra: il nuovo anno dei giovani che nel 2017 hanno "colorato la città"

BRA

  • Foto
  • Foto
Condividi FB

FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Un gruppo di 70 ragazzi, provenienti da diverse regioni d'Italia, hanno trascorso una fine dell'anno speciale a Bra per la “Merenda dei popoli”. Tra questi anche Valerio Pagliarino, giovanissimo scenziato astigiano, che ha brevettato la sua invenzione rivoluzionaria per portare, in un futuro, internet veloce nei luoghi più remoti.

Passeggio Bra e incontro i ragazzi di “Coloriamo la città”. Sono appostati nelle tre vie braidesi principali: via Vittorio, via Cavour, via Principi, con lo stand molto ben arredato. Cartellone con grafica colorata eccellente, esposto ben visibile dietro al banchetto che spiega il motivo del progetto. Questa prima mattina del 2018 ci accoglie fredda, spira vento che taglia e che sa di neve, ma è resa calorosa da quei 70 ragazzi, venuti apposta da Brescia, Bolzano, Asti, Merano,Trento, Milano, Roma, Firenze, Torino e Cremona.

Mi avvicino per saperne di più e mi accolgono offrendomi tè e cioccolata calda, accompagnate da fette di panettone, e anche grissini. Sì, proprio grissini, hanno trovato sponsor in città per divulgare il loro progetto con un simpatico approccio mangereccio! Come supporto ai ragazzi incontro Anna Conti, una instancabile volontaria braidese per Coloriamo la città, che da sempre coordina i vari gruppi nelle numerose iniziative. Nel frattempo si ferma allo stand Luana De Carlo, braidese che si interessa di organizzare eventi. Sta controllando che tutto si svolga senza problemi.

Mi spiegano lo scopo di questa manifestazione: i ragazzi raccolgono fondi per un'iniziativa dal nome: “Teen4Teens Egitto. Ragazzi costruttori di pace. Si tratta di un programma, che attraverso a progetti, azioni ed iniziative permette ai giovani di vivere la “cultura da condividere”. In termini semplici, i fondi raccolti servono a sostenere 400 tra ragazze, ragazzi e donne del quartiere di Shubra, uno dei quartieri più popolosi del Cairo (Egitto).

Il progetto si svolge con attività di vario genere: attività ludiche; servizio di assistenza psicologica; training di stampa ecologica, taglio cucito; insomma un orietamento all'inserimento nel lavoro delle donne; laboratori di educazione allo sviluppo in istituti scolastici. Ma non finisce qui. Questi 70 ragazzi, oltre a sostenere il progetto, hanno trascorso due giorni come ospiti del Centro Maria Polis Raggio di Luce di Villa Moffa nella frazione di Bandito.

Lisa Casale, una ragazza del gruppo venuto da fuori a sostenere i ragazzi braidesi di Coloriamo la città, mi racconta di questa esperienza vissuta, che a lei come agli altri ragazzi ha dato modo di riflettere su alcuni aspetti della fame nel mondo.

“Abbiamo trascorso un Capodanno molto speciale qui a Bra. Siamo giunti la vigilia e nel pomeriggio abbiamo approfondito diversi progetti per un'economia sostenibile come l'economia di comunione, Slotmob, e Teens4Teens. A conclusione di questo momento abbiamo avuto la “Merenda dei popoli”, ispirato al progetto del Sermig di Torino".

Di che si tratta?

“E' un gioco di simulazione in cui i ragazzi erano suddivisi in proporzione ai dati 2016 della Fao in ricchi, ricchissimi, poveri e poverissimi. Ricchi e ricchissimi erano seduti a tavole imbandite con molto cibo, più di quanto potessero pensare di mangiarne e, una volta finito di mangiare, il surplus è stato buttato nella spazzatura. Al gruppo più numeroso, quello dei poveri invece, per merenda è stato dato un pezzetto di pane, ai poverissimi un'arachide. Quindi abbiamo potuto osservare e poi analizzare le differenti dinamiche che si sono create quando alcuni poverissimi si sono alzati a chiedere l'elemosina; altri a cercare di rubare il cibo avanzato dalle tavole di chi aveva cibo in abbondanza; mentre alcuni poveri hanno condiviso il loro pezzetto di pane con chi aveva ancora meno. Abbiamo anche notato che non sempre queste dinamiche sono possibili nel mondo, perché un bimbo bengalese non potrà mai andare a prendere il cibo dalla tavola di un americano. Quindi, grazie anche alla visione di video, abbiamo pensato cosa potevamo fare noi, nel nostro piccolo, come aiuto alla riduzione della fame nel mondo, non sprecando il cibo che abbiamo sulle nostre tavole e abbiamo parlato del progetto #zerofame della Fao".

I ragazzi sono un po' intirizziti dal freddo, si sfregano le mani per scaldarsi, ma sono allegri, felici di fare insieme qualcosa di concreto. Non è da tutti passare un Capodanno a riflettere sui grandi problemi del mondo. Quello che ereditano e che desiderano con tutte le loro forze di migliorare.

Nel gruppo ho fatto un incontro speciale: in disparte, intento a scattare foto, c'era Valerio Pagliarino di Asti, lo scienziato che a 16 anni è stato premiato dall'Ue durante l'edizione 2016 di “Giovani e scienza” per il suo progetto “LaserWan: connessione a banda ultralarga laser”. Lo avvicino, è timido, gli strappo appena due parole: “Vivo a Castelnuovo Calcea, un piccolo paese dell'astigiano. Non avrà tutti i servizi di una grande città, ma ci sono belle colline e si vive a contatto con la natura. E' vero, non c'è la banda larga, ma è stato proprio questo aspetto a farmi tirare fuori l'idea della banda ultralarga attraverso il laser. Riflettendo sulla fibra ottica ho pensato: se è un fascio di luce a trasmettere i dati, significa che si può fare altrettanto col laser. Quando ho deciso di iscrivermi al concorso “Giovani e scienze” (la fase nazionale del premio europeo, ndr) non ero sicuro che il progetto fosse buono. Poi, quando ho visto quanto tempo ho impiegato a scaricare il bando per partecipare (un file in Pdf di appena pochi mega), ho capito che la strada era giusta”.

Curioso come a volte la vita ci offra di fare incontri imprevedibili, ma così interessanti e per di più nella propria città.

Fiorella Avalle Nemolis

(Nelle foto: i ragazzi di "Coloriamo la città"; Valerio Pagliarino)

VIDEO