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Bessone (M5S Mondovì): "Più scienza e coscienza per le opere pubbliche"

MONDOVì

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Riceviamo da Giuliano Bessone, candidato sindaco M5S per Mondovì e pubblichiamo: "Faccio il geometra da 28 anni, ed un po' di esperienza alle spalle sono sicuro di averla. Non voglio fare alcun riferimento al caso specifico di Fossano, a questo ci stanno pensando gli organi competenti.

La mia è una riflessione generale che nasce dalle mie esperienze lavorative, prima come dipendente di impresa nel settore opere pubbliche e poi da professionista specializzato nelle consulenze tecniche per il Tribunale.

E questa riflessione mi viene ogni qualvolta vedo una buca in una strada asfaltata da poco, uno smottamento a monte di un muro di contenimento realizzato due anni prima, o le infiltrazioni in una parete di uno spogliatoio di una struttura sportiva pubblica appena inaugurata.

E mi chiedo...

Ma l'impresa che ha asfaltato la strada, avrà utilizzato la corretta quantità di bitume nell'impasto?

Ma il direttore dei lavori, avrà verificato che dietro il muro di contenimento siano stati messi inerti e tubi di drenaggio adeguati, avrà prelevato il calcestruzzo da campionare sul cantiere ed al momento del getto dalla betoniera?

Ma il collaudatore dell'opera avrà notato che sul muro dello spogliatoio già si intravedevano macchie di umidità ancor prima che il corridoio venisse allagato?

Ed ancora. Possibile che a nessuno possa venire in mente che un'aggiudicazione di un appalto con un ribasso del 35-40% sul valore dell'opera a base d'asta, sia anomalo? (con prezzi per singola voce già di per sè a volte poco remunerativi per l'impresa?)

Se si tenesse bene a mente che l'opera pubblica è di tutti perchè è realizzata con soldi pubblici, e quindi è di proprietà del titolare dell'impresa che ha eseguito l'opera, del direttore dei lavori, del collaudatore, mia e di ogni singolo cittadino che ha pagato tasse ed imposte per vederla realizzata, forse, anzi sicuramente le notizie come quelle di Fossano, di Lecco o di Agrigento non le leggeremmo più sui giornali.

L'opera pubblica la si deve vedere come una stanza di casa nostra, il luogo dove vivono le nostre persone più care e che mai metteremmo in pericolo. Le nuove opere pubbliche devono essere fatte solo se servono realmente. Non devono essere realizzate solo perchè c'è un finanziamento della Regione o dell'Unione Europea. Non devono essere fatte per far sì che il politico di riferimento ci metta la marchetta sopra facendosi una foto davanti al nastro dell'inaugurazione.

Al fine di evitare o limitare fatti come quelli di Fossano, che non si sono tramutati in tragedia per puro caso, occorre ripartire da un adeguato piano di manutenzione ordinaria e straordinaria dell'esistente a beneficio di tutto e di tutti, dell'economia e dei cittadini che usufruiscono dell'opera pubblica".


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