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Azzoaglio di Ceva, il successo di una banca "di famiglia" con una storia lunga 140 anni

MONDOVì

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Era il gennaio del 1879 quando Paolo Azzoaglio annotò, sul suo libro mastro, il primo versamento di capitale sociale. Da quel momento iniziò la storia, lunga 140 anni, del Banco di credito Paolo Azzoaglio di Ceva, in provincia di Cuneo. La stessa storia che, generazione dopo generazione, prosegue grazie all’impegno della famiglia Azzoaglio e al suo legame con il territorio in cui è nata e continua a crescere. Ad oggi conta 18 filiali, in tutta la provincia di Cuneo, ma anche in Liguria e a Torino.

Sono passati 140 anni da quel gennaio del 1879 quando iniziò la storia del Banco Azzoaglio, la storia di una banca, ma anche, e soprattutto, di una famiglia legata a doppio filo con il territorio in cui lavora e vive da sempre. Da allora si sono succedute, alla guida dell’istituto di credito, quattro generazioni: da Paolo le redini passarono al figlio Vincenzo e poi ai nipoti Paolo, scomparso qualche anno fa, e Francesco oggi presidente del Comitato esecutivo affiancato dal figlio Simone e dalla nipote Erica, entrambi amministratori del Banco. Le rispettive sorelle, Selina ed Elena, collaborano nell’attività.

Oggi come allora si respira, entrando in banca, l’atmosfera di famiglia: un’azienda nella quale al primo posto ci sono le persone e che è attenta alle esigenze del territorio, come dimostrano le numerose iniziative culturali e sociali organizzate nell’istituto di credito. La famiglia Azzoaglio, da 140 anni, lavora guidata dai valori che hanno ispirato il fondatore del Banco e che, attraverso guerre e crisi economiche che l’Italia ha dovuto affrontare, si sono rivelati la carta vincente. E lo sono anche oggi per affrontare le nuove sfide che il mercato e la società impongono.

“Il ruolo della nostra banca, proiettata a festeggiare il secolo e mezzo di vita, si può sintetizzare con il motto “ricevere e dare fiducia” – commenta Francesco Azzoaglio, che ha trascorso tutta la sua vita alla guida dell’istituto di credito -. È questa che dobbiamo conquistare ogni giorno, generazione dopo generazione, adeguandoci al ‘sentimento’ o all’umore di una potenziale clientela, lenta a concederla, ma rapida a negarla ai primi segnali di allarme. Per svolgere il proprio mandato, la Banca locale deve ricambiare questo privilegio reinvestendo sul territorio le risorse ricevute”.

Una banca che, da sempre, è "moderna per tradizione – sottolinea Simone Azzoaglio – : per noi, significa: qualità, rapporti tra dipendenti e clienti, innovazione digitale. Guardare avanti, con radici salde”. “Amministrare il Banco, contribuire a farlo crescere e portarne avanti la storia, comporta una forte responsabilità nei confronti del territorio in cui è radicato – sottolinea Erica Azzoaglio -: è importante restituire la fiducia che ci viene concessa e stare a fianco di famiglie ed imprese, ma anche sostenere la cultura tramite le associazioni e le scuole che svolgono un’importante e sempre più determinante funzione sociale”.

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