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Asma, combattiamolo con omega 3 e alimentazione sana

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ENRICO TERZI - Gli omega 3 non fanno bene solo alle ossa, alla pelle e alle articolazioni. Stando ad una ricerca condotta da un team di ricercatori danesi, infatti, pare che questi acidi grassi polinsaturi abbiano anche la facoltà di ridurre sensibilmente il rischio di asma nei bambini.

Non stupisce poi tanto il risultato di questa ricerca, considerando le grandi capacità anti-infiammatorie possedute dagli acidi grassi omega 3, che ovviamente intervengono su più livelli per la salvaguardia del nostro organismo e per la riduzione del rischio di alcune delle patologie più gravi che lo colpiscono.

Soprattutto nel caso dei bimbi, per via di un sistema immunitario non ancora perfettamente formato e, dunque, maggiormente esposto al rischio di infiammazioni.

Gli omega 3 contro l’asma: i dati della ricerca

Secondo lo studio condotto dai ricercatori della Copenaghen University Hospital, pubblicato tra l’altro sulla nota rivista New England Journal of Medicine, basterebbero poco più di 2 grammi di omega 3 per ridurre del 31% il rischio di comparsa dell’asma, se assunti ogni giorno nel primo trimestre della gravidanza. Il motivo sarebbe dovuto all’impatto positivo dovuto alle proprietà dell’EPA e del DHA: i due principali acidi omega 3. Tale risultato è stato raggiunto sottoponendo 695 donne ad un controllo prima del primo trimestre e la settimana successiva al parto: la ricerca è stata poi completata con una visita al bimbo, al raggiungimento del 5 anno d’età, ed i risultati finali parlano di un abbattimento del rischio di asma infantile pari al 54%, dunque superiore alle aspettative iniziali.

Omega 3: benefici e integratori

Come accennato nell’introduzione, gli acidi polinsaturi EPA e DHA hanno diverse proprietà benefiche, oltra alla riduzione del rischio di asma: combattono il colesterolo cattivo, potenziano la circolazione sanguigna, aiutano la pelle, diminuiscono il rischio di malattie cardiache e di ictus, alleviano l’ipertensione e sono molto utili per la salute delle articolazioni e delle ossa, in quanto combattono anche l’artrite reumatoide e l’osteoporosi. Infine, hanno anche diversi benefici a livello cerebrale: combattono la depressione e patologie del calibro della schizofrenia e della sindrome bipolare. Inoltre, gli stessi ricercatori danesi hanno sottolineato quanto sia importante arricchire l’alimentazione quotidiana con gli integratori omega 3, a patto che abbiano fra le loro caratteristiche la purezza, l’alta concentrazione e la certificazione IFOS.

Asma bronchiale e alimentazione: la relazione

Secondo gli studi di settore, l’asma bronchiale avrebbe una forte relazione con lo stile alimentare: nello specifico, alcuni alimenti potrebbero peggiorare le condizioni di chi ne soffre, causando anche problemi intestinali, tosse e dolori al petto. Queste conseguenze sarebbero dovute alla presenza di forfora animale e, soprattutto, di alcuni pollini come ad esempio le graminacee, presenti anche in determinate tipologie di frutti, come angurie, pesche, kiwi e meloni. Pur non esistendo una vera e propria dieta specifica, il consiglio degli specialisti è sempre quello di consultare le apposite tabelle contenenti le relazioni fra alimenti e inalanti. Infine, anche le mamme devono sempre optare per un’alimentazione equilibrata in gravidanza e in fase di allattamento.

Enrico Terzi

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