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Alpi del Mediterraneo verso il Patrimonio Unesco: un'ipotesi sul "dopo"

CUNEO

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E’ stato il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti a ufficializzare, in Provincia a Cuneo, la candidatura delle “Alpi del Mediterraneo” a Patrimonio mondiale Unesco, consegnata a Parigi dallo stesso Galletti alcune settimana fa. “Mi stupisco che vi stupiate del successo della vostra candidatura. Qui ci sono tutte le caratteristiche positive, tutta la volontà di lavorare insieme ed un perfetto connubio tra ambiente e sviluppo che non è facile trovare altrove”.

Il ministro Galletti ha elogiato il progetto “Alpi del Mediterraneo” che coinvolge nella comune storia geologica, ambientale e di biodiversità un’area di 268.500 ettari e che interessa 79 Comuni (28 dei quali in territorio italiano) e 3 Stati: Italia, Francia e Principato di Monaco. Per completare le molte ricchezze ambientali tutelate da più di trent’anni dal Parco naturale delle Alpi Marittime e dal Parco nazionale del Mercantour, nel progetto sono stati inseriti anche i parchi del Marguareis e delle Alpi Liguri, alcune zone protette della provincia di Imperia, l’area protetta regionale Giardini Botanici Hanbury, alcune zone naturali tra entroterra e costa del Dipartimento delle Alpi Marittime. Galletti ha poi lanciato ancora più avanti la sfida: “Qui ci sono anche tutte le condizioni per un salto di qualità passando da parco naturale regionale a parco nazionale e poi, in un secondo momento, a parco naturale transnazionale che potrà diventare un esempio per tutta l’Europa”.

Al tavolo dei relatori erano presenti il presidente della Provincia Federico Borgna, il presidente del Gect marittime Mercantour Paolo Salsotto, l’assessore regionale Alberto Valmaggia, il presidente della Provincia di Imperia Fabio Natta, il presidente della Camera di Commercio Ferruccio Dardanello e il presidente della Fondazione Crc Giandomenico Genta. Tra gli ospiti sono intervenuti Laurent Scheyer, directeur adjoint du Parc National du Mercantour; Giuliano Maglio, presidente Parco Alpi Liguri; Luigi Minuto, presidente Area Protetta Giardini Botanici Hanbury; Laurence Dalstein Richier, Département des Alpes-Maritimes e Philippe Mondielli, Fondation Prince Albert II de Monaco.

“Riassumo la candidatura delle Alpi del Mediterraneo – ha detto il presidente Borgna – con tre sole parole: ambiente come risorsa fondamentale per passare da interventi culturali ad interventi di sistema; Europa come coinvolgimento di tanti partner che, dando un profilo europeo alla candidatura, rappresentano un importante valore aggiunto; promessa, perché quella di oggi è una tappa importante di un percorso iniziato tempo fa da tanti soggetti che hanno preso degli impegni e li hanno mantenuti”.

La candidatura delle “Alpi del Mediterraneo” riassume, in effetti, un “unicum” tra geologia, processi ecologici e biodiversità grazie ad aree caratterizzate da una grandissima ricchezza naturale in termini di ambienti e specie. Questo tratto della catena alpina è il risultato di eventi geologici che hanno portato alla formazione di un “piano inclinato” che, nello spazio di circa 70 chilometri e senza interruzioni, scende dai 3.000 metri di quota delle vette più alte (Monte Matto, Gelas, Clapier fino alla Cima sud dell’Argentera a 3.297 metri) al di sotto del livello del mare fino a circa 2.500 metri di profondità.

Teatro di tre eventi geologici importanti, che si sono succeduti nell’arco di oltre 400 milioni di anni, le “Alpi del Mediterraneo” sono l’unico sito conosciuto in cui sono visibili le testimonianze di tre cicli geodinamici successivi ed una testimonianza straordinaria nella storia universale dei continenti della terra. Si tratta, quindi, di un’orografia straordinaria che è alla base di una serie di incredibili contrasti in termini di quota, clima e biodiversità, comprese 269 specie endemiche (animali e vegetali) diverse.

(La firma del ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti)

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